Voyager è divulgazione scientifica. Lo fa sapere Roberto Giacobbo dalle pagine di Vero Tv. Il conduttore del programma di Rai Due si è difeso dalle accuse dicendo di essersi affidato a scienziati di tutto rispetto per realizzare i servizi:
In questi anni abbiamo chiesto consulenza a più di trecento accademici e, quindi, l’offesa è rivolta a queste persone. Inoltre, qualche mese fa, sono stato invitato dalla Sorbona a tenere una lezione davanti ai professori e ai dottorandi. Questo rende onore non tanto per me, quanto alla Rai e alla divulgazione in Italia.
Nonostante le critiche Voyager continua a ed essere parodiato e copiato:
Noi siamo stati i primi. Io stesso sono stato autore di Misteri su Rai Tre, che era stato precursore del genere. Oggi anche il palinsesto di un canale come History Channel riguarda per la metà misteri, scoperte, ufo… Il nostro è un programma molto imitato. L’innovazione è stata quella di creare qualcosa di coinvolgente dal punto di vista formale, che trasmettesse dei contenuti in maniera dinamica.
Infine la questione sulla fine del mondo secondo il calendario Maya. Roberto non ha contribuito a creare il panico, anzi:
Quel libro (si riferisce al libro che ha scritto sulla profezia Maya. Ndr) è dedicato a un fenomeno di livello mondiale che non ho né inventato, né inaugurato o concluso io. Non ho previsto nessuna fine catastrofica del mondo e dirò di più: a Voyager ho fatto una serata intitolata 2012, perché il mondo non finirà, mettendo a confronto le varie posizioni e smentendo le meno attendibili. Se uno vuol capire male e fare lo scettico per mettersi in mostra, lo faccia pure. Ma non mi riferisco a Piero Angela.
Voyager quest’anno deve far fronte a diverse difficoltà: oltre alle (solite e risapute) critiche sul sensazionalismo estremo anche al pesante calo degli ascolti.