Enrico Ruggeri dovrà destreggiarsi tra i campioni dello sport e il canto. L’ex giudice di X Factor, infatti, è al timone del nuovo programma di Rai Premium I Leggendari – Tra fiction e realtà ed in gara nel (discutibile) segmento di Canzonissima all’interno de I Migliori Anni. Tali impegni televisivi cozzano con le dichiarazioni rilasciate al settimanale Vero Tv. Cosa ha dichiarato Ruggeri? Il voler fare tv senza strafare:
Non ho nulla contro i talent, mi sono divertito a fare il giudice a X Factor. Però per la sua struttura, il talent premia quelli che cantano bene. Ma gli artisti che durano trent’anni non sono quelli che cantano meglio, ma chi ha più cose da dire. La gente non va a vedere Ligabue, Vasco o me perché cantiamo bene, ma perché abbiamo una voce particolare che evidentemente comunica delle cose. È così che si dura trent’anni. il rischio del talent è che metta in evidenza delle belle vocalità, senza che dietro ci sia un progetto.
E aggiunge:
Mi è bastato fare un’edizione, perché voglio essere ricordato come cantautore e al massimo come scrittore. La tv va fatta senza abusarne, altrimenti rischi che sulla lapide ti scrivano “giudice di X Factor”. La stessa cosa mi è successa con Mistero, programma dai contenuti molto forti che ha avuto un grande successo di pubblico. Ma dopo due anni ho dovuto lasciarlo, perché la gente mi chiedeva più degli alieni che delle mie canzoni. A queste cose bisogna starci attenti, perché ci sono persone rimaste schiacciate dalla tv e che rimarranno etichettate per sempre da ciò che hanno fatto sul piccolo schermo. Se hai delle cose da dire come me, non ti fa piacere.
Quindi non solo fare tv senza abusarne, ma anche preferire la musica e il lavoro di scrittore a quello di conduttore. Insomma, Ruggeri non può nessere di certo considerato un esempio di coerenza…