Prosegue la nostra intervista con Carlo Panzeri: dopo averci descritto i palinsesti della rete dell’autunno 2010 e aver disquisito di cinema, oggi il vicedirettore di rete 4 ci parla di Bones, di serialità americana e del daytime. (QUI TROVATE LA PRIMA PARTE)
Parlando di serie televisive: lei citava Pater Castell, ma c’è già un fenomeno su Rete 4 che è Bones. Non conviene sfruttare di più la serialità americana inedita e magari posizionarla in giorni differenti (sabato è dura per una serie sfondare, anche se poi Bones è risultata la miglior serie televisiva dell’anno per i telespettatori)?
Da un certo punto di vista sfonda una porta aperta, perché sono appassionato di serialità americana. Partiamo proprio da Bones: noi abbiamo provato ad usarlo anche in serate che non fossero il sabato, se non sbaglio il lunedì. Mi ricordo che la prima settimana il prodotto funzionò bene anche per la particolari condizioni di contro programmazione; ma già nella settimana successiva con una Rai2 più forte (NCIS) il dato di Bones era calato significativamente.
L’inedito funziona teoricamente …
Teoricamente. Io faccio un discorso di tipologia di prodotto e di equilibrio del palinsesto: credo che Bones sia un ottimo prodotto, che ha delle peculiarità. Anzitutto non è un genere specifico, se guardo una puntata di Criminal Minds capisco che è un thriller. Bones ha tante tracce: è un crime, un thriller, addirittura tra la terza e la quarta stagione a causa dello sciopero degli sceneggiatori, essendo stato rimaneggiato da diversi gruppi creativi ha avuto delle derive quasi horror quasi splatter. E’ anche soap opera nel rapporto tra i due. Soprattutto, sul piano linguistico, usa una ironia, un gioco intellettuale, che molto spesso non è così semplice e immediato: ci si può arrivare o fermarsi soltanto ad un livello. Bones è un investimento: se ci ha fatto caso negli ultimi due/tre anni abbiamo avuto due soli prodotti seriali americani, prima Law & Order che a causa di episodi violenti abbiamo dovuto mettere in seconda serata, poi Criminal Intent, e Bones. Noi dobbiamo cercare di costruire dei ponti tra prodotti come Criminal, molto bello e di una classicità estrema, e un prodotto come Bones così innovativo, cioè dobbiamo cercare dei prodotti capaci di fare da ponte legame, cioè che conducano man mano lo spettatore ad apprezzare un prodotto molto bello come Bones o altri che speriamo di avere. Ovviamente non è un lavoro che possiamo fare noi da soli. Sono stato negli ultimi anni agli screening e ho visto serie molto belle e le ho segnalate. Vediamo cosa succede man mano e non escludo che col tempo, oltre al prodotto del sabato, riusciamo ad avere un prodotto americano anche nel resto della settimana. Se avessimo delle serie come Without a trace o Cold Case, così non parliamo solo dell’universo Mediaset, sono sicuro che avremmo delle serie di profilo largo, adulto. Anche Criminal Minds è molto buono. Comunque diciamo che alcuni prodotti li abbiamo individuati e speriamo di poterli avere.