Questa sera e domani su Raiuno andrà in onda C’era una volta la città dei matti, la miniserie tv in due puntate diretta da Marco Turco (che l’ha anche sceneggiata insieme ad Alessandro Sermoneta, Elena Bucaccio e Katja Colja) che racconta la storia di Franco Basaglia, lo psichiatra e uomo di scienza, che fu l’ispiratore della legge 180 che nel 1978 portò alla chiusura dei manicomi, rivoluzionando il modo di vedere le persone che soffrono di disturbi mentali.
La fiction, per raggiungere un livello di realismo tale da far riflettere chi la guarda, non solo ripropone tutti gli elementi che rendevano i manicomi degli anni sessanta dei luoghi invivibili (elettroshick, camiacie di forza, letti di contenzione), ma descrive i personaggi prendendo spunto dalle storie di persone realmente esistite.
Nella fiction recitano Fabrizio Gifuni (Franco Basaglia), Vittoria Puccini (Margherita, una ragazza bella e piena di vita che, nonostante la sua assoluta “normalità” si ritrova a vivere l’incubo dell’ospedale psichiatrico), Michela Cescon (l’infermiera Nives), Branko Dujric (Boris, il reduce di guerra, talmente sconvolto dalle cose che ha visto che si chiude in se stesso nel mutismo più assoluto), Thomas Trabacchi (Lampo, l’ex partigiano che preferisce farsi rinchiudere piuttosto che diventare un alcolizzato), Federico Bonaconza (Cicca Cicca, un ragazzo di vent’anni dai comportamenti infantili), Sandro Toffalatti (Franca Ongaro, la moglie di Basaglia), Toni Bertorelli (il professor Santini).