Ventiduesimo appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo ci parla della tv che cambia.
Ecco le porte dell’Estate, già riesco a intravedere in lontananza, ombrelloni, lettini e il solleone. “Cresci con Riccardo” accompagna Cinetivù ormai dal mese di Ottobre e sembra che nel frattempo qualcosa sia cambiato. Sembra… Eravamo partiti con miniere di programmi durante l’autunno, pian piano qualcuno si è arenato, altri sono crollati inesorabilmente da un grattacielo, altri hanno carburato come un motore diesel, e tanti altri hanno cambiato direzione. Il primo che salta all’occhio è proprio il tanto criticato, ma pur sempre così seguito, “Uomini e Donne”, un inizio difficile, che avrebbe fatto gridare quasi ad una leggera flessione e stanchezza del format, ed ecco che invece, Maria la Sanguinaria in De Filippi, ha scelto la sua bacchetta magica più potente e ha rivoluzionato le carte in tavola.
Carte che sulla carta, hanno stravinto. Ecco che direttamente dal campo della bocciofila e dal torneo di Burraco sono stati scelti anziani pimpanti che sono piaciuti subito un po’ a tutti, forse per la loro ingenuità televisiva, “giovani molto cresciuti” che sono riusciti a fare breccia non solo nel cuore dei loro coetanei, ma soprattutto nei più piccoli. I più giovani hanno identificato forse, dei nonni goliardici in tv. In tanti avrebbero desiderato nonni così, altri un po’ meno, ma comunque l’idea ha spalancato un cancello che sembrava difettoso e leggermente arrugginito. Maria ha vinto anche quest’anno portandosi dietro il suo meritato successo. Non finisce qui però, perché il cambiamento avvenuto nel suo programma ha visto anche l’ingresso di giovani ventenni come ‘Tronisti’, calando l’età media delle precedenti edizioni. Giovanissimi in cerca di una storia d’amore e anche questo ha sdolcinato i cuori più ghiacciati come un sole d’agosto. Amori di coetanei come tanti, dove, adolescenti, mamme, studenti, nonni, si sono potuti immedesimare. Lacrime, sorrisi e specchio di una società che vede silenziosamente la riscossa del pubblico giovane, segregato nell’angoletto e allontanato ultimamente dalla Tv. I più piccoli quest’anno hanno padroneggiato, prima con “Io Canto” poi “Ti lascio una canzone”, dei piccoli alieni nascosti nel corpicino di innocenti creature, ma con discorsi e voci da veri adulti. Tappe che si polverizzano, tutti vogliono essere già grandi, cercando di divertirsi il più possibile fino alla terza età.