È passato poco più di un anno da quando la nuova edizione di Top of the pops è riapparsa sulle reti Rai dopo un lungo periodo di “chiuso per lutto a causa di soppressione del format originale” a, prima ancora, di permanenza su Italia 1.
Dopo i disastrosi risultati della primissima puntata targata 27 febbraio 2010 (meno di un milione di telespettatori e share al di sotto del 6%) e i poco lusinghieri della numero uno dell’edizione 2011 (il 18 settembre 2010 si riuscì a risicare un 7% con un milione di spettatori), il programma è riuscito ad arrivare negli ultimi mesi ad un inaspettato 9%.
Come si è arrivati a questi risultati? I fattori sono molteplici: la durata quasi raddoppiata, la mancata concorrenza del colosso Amici e un ‘restyling’ dei contenuti. Quest’ultimo punto è stato raggiunto diminuendo di un po’ le esibizioni di repertorio anni ‘90/’00 e aumentando quelle di artisti emergenti o, più semplicemente, con un cachet accessibile. Molto raramente si assiste a delle performance di artisti di un certo spessore (Adele, Take That ad esempio), tratte dai claustrofobici stanzini di BBC Radio 1.