Se da un lato l’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge ha potuto annunciare di recente un notevole rallentamento delle disdette, relative agli abbonamenti gravati dell’iva al 20%, grazie alla presenza nella programmazione del Fiorello Show, non si può parlare di altrettanta atmosfera idilliaca con le associazioni dei consumatori. Da tempo l’Adiconsum (Associazione Difesa Consumatori e Ambiente) è scesa sul terreno di guerra contro il colosso della tv satellitare denunciando aumenti illeciti e pubblicità ingannevole, una battaglia vinta proprio in questi giorni almeno per quanto riguarda i costi di recesso dal Movimento Consumatori.
Il Tribunale di Roma, dopo la citazione in giudizio dell’Associazione Movimento Consumatori del febbraio 2008, ha ritenuto eccessivi i costi che Sky applica a chi decide di rescindere in anticipo il contratto riconoscendo il diritto a essere risarciti per circa 80 mila clienti.”Fino a settembre 2008, Sky faceva pagare costi di recesso da 270 euro a 900 euro, a seconda dei servizi che l’utente aveva attivato. Sono penali illegittime, perché secondo il decreto Bersani l’utente deve pagare costi di recesso, pari a quelli sostenuti dall’operatore per disattivare il servizio“, spiega Alessandro Mostaccio, responsabile telefonia dell’associazione.