Beautiful e Centovetrine non si vedono più sul satellite Sky. Perché?

Da lunedì chi ha il satellitare Sky non può più vedere Beautiful e Centovetrine. Il motivo? Mediaset ha deciso di oscurarli, mandando in onda un cartello che recita (fonte Digital-Sat):

Questo programma viene criptato in emissione satellitare per evitare che giunga anche al di là dei confini nazionali. Per vederlo hai due diverse possibilità: è regolarmente visibile sia in analogico sia sul digitale terrestre; se invece puoi vedere la tv solo via satellite c’è un modo nuovo per ricevere tutti i programmi gratuiti di Mediaset, Rai e La7 senza alcuna limitazione, basta dotarsi del decoder Tivusat. Il decoder Tivusat si collega alla tua parabola e ti consente di vedere non solo tutta la tv tradizionale, ma anche i tanti nuovi canali gratuiti presenti sul digitale terrestre … grazie per l’attenzione e buona visione.

Coloro che si collegano con la parabola a Canale 5 dalle 13.40 alle 14.50, dunque si possono vedere solo gli spot pubblicitari.

Tivùsat, palinsesto autunnale fra sport, fiction e cinema

Ieri pomeriggio TivuSat ha comunicato l’offerta autunnale gratuita che garantirà a tutti coloro che saranno muniti di decoder. Diamo uno sguardo alle principali novità del suo palinsesto:

Rai4. Dal 7 settembre andrà in onda il ciclo completo dei dieci film di Star Trek; dal 4 settembre il prime time viene affidato a Battlestar Galactica; dal 24 settembre arrivano due anime giapponesi, ancora inedite in Italia, Code Geass e Gurren Lagann.

Iris. Sette nuovi cicli. In prima serata: lunedì Contemporaneo Italiano (film italiani degli ultimi 20 anni), mercoledì C’era una volta il western (il meglio del genere), giovedì film indipendenti americani, sabato Hollywood Stories (commedia americana). In seconda serata: Giallo ’70 (film di genere degli anni settanta) il lunedì, Hitchcock il mercoledì , L’Amour – L’Amour (commedia francese) il sabato.

Tivù Sat, secondo Adiconsum non rispetta le delibere Agcom

Adiconsum scende nuovamente in campo per difendere i diritti dei consumatori: questa volta l’associazione si schiera con quei tre milioni di spettatori che in passato per vedere i canali della RAI hanno dovuto, non per volontà loro, ma perché costretti dalla mancanza di segnale terrestre, munirsi di parabola, e che dal 31 luglio, con la nascita di Tivù Sat, saranno costretti a comperare un nuovo decoder (minimo altri 100 euro) per poter vedere integralmente i programmi della RAI, cosa che non sarà più possibile fare con Sky. La nota dell’Adiconsum pone numerose domande:

E’ vero che non esiste abbonamento ma aver scelto molte emittenti la stessa decodifica crea di fatto un nuovo bouquet che si può vedere solo con un decoder dedicato. Perché si obbligano tutti gli utenti (circa sei milioni) che utilizzano il satellite a dover acquistare un nuovo decoder? Perché chi non riceve il digitale terrestre deve pagare di più di chi lo riceve? Perché chi utilizza un decoder satellitare common interface, predisposto per tutte le codifiche non può utilizzarlo per Tivù sat? Perché gli abbonati a SKY non possono vedere anche Tivù sat con un solo decoder satellitare?

Tivusat presentata a Roma: i canali generalisti Rai e Mediaset rimangono su Sky

Oggi a Roma è stata presentata Tivusat, la futura piattaforma satellitare in cui confluiranno Rai, Mediaset e Telecom Italia Media (La7), che partirà il 31 luglio, il giorno in cui scadrà il contratto tra RaiSat e Sky.

Premesso che i tre canali generalisti della Rai (Raiuno, Raidue e Raitre) si continueranno a vedere anche su Sky (quelli di Mediaset, come vi avevamo anticipato ieri sarebbero rimasti comunque su Sky, seppur criptati per alcuni eventi), gli altri canali di RaiSat potrebbero finire nel digitale terrestre, così da tranquillizzare coloro che come il segretario della Fnsi Franco Siddi si diceva preoccupato del futuro di Raisat (fonte AGI):

Sarebbe imperdonabile se le scelte della Rai dovessero cancellare questi tesori e rinunciare alla portata innovativa degli operatori contrattualizzati e precari che hanno dato lustro in questi anni alla presenza del servizio pubblico sul satellite. Ci sono anche obblighi sociali e giuridici da tener presente insieme ai valori culturali e economici di questo progetto. Il Cda della Rai non potrà far finta di niente.