L’imitazione della Pascale, Renzi ad Amici e il duello tra Grasso e Travaglio… Non ci sono più dubbi. La politica è un format. Lo sa bene Maria De Filippi, l’unica vera regina della televisione italiana.
The Big Bang TV
Beautiful, se mia nonna fosse stata qui – The big bang TV di Sara Lorenzini
Papa Francesco sarebbe piaciuto a mia nonna. Questo post è dedicato a lei. Ecco perché parlerò di Beautiful.
Bookstore, cronaca di una puntata – The Big Bang TV di Sara Lorenzini
Forse qualcuno di voi oggi mi vedrà seduta nello studio di Bookstore, programma condotto da Andrea Molino in onda su La 7 alle ore 11, accanto ad Antonio Manzini e Ottavia Monicelli. Abituata a stare dietro le quinte o davanti alla tv, scrivo per rassicurarvi: sono sopravvissuta alle telecamere. Ma non è stato semplice. Ecco qui la cronaca di un pomeriggio a La 7.
Aspettando Godot ovvero Grillo in TV – The Big Bang Tv di Sara Lorenzini
Edizione straordinaria per la rubrica semiseria di televisione. Scusate, non resisto. Ci ho preso gusto. Ieri ho visto Servizio Pubblico. Sembrava il teatro dell’assurdo. Tutti a parlare di Grillo senza Grillo. Tutti a dirne una sul M5S senza il M5S. Poi è arrivata Angela Bruno o meglio Bruno Angela. Seratona su La7.
Presa Diretta di Riccardo Iacona fa servizio pubblico – The Big Bang Tv di Sara Lorenzini
La domenica sera su Rai Tre, guardi Presa Diretta e ti viene voglia di pagare il canone. Ieri, giornata di elezioni, il programma di Riccardo Iacona era dedicato al dramma della violenza sulle donne e sul femminicidio. Un’inchiesta delicata ed efficace su quella che in Italia non è più solo cronaca nera, ma una vera e propria piaga sociale, che scava nel Paese come un cancro culturale e marcisce nell’ignoranza più infame, spesso anche mediatica.
Niente trash a Sanremo, la fine di un’era. The Big Bang TV
È tutta colpa di mia madre, se mi piace Sanremo. Da piccola me lo registrava, addirittura. E io guardavo e riguardavo le cassette, impugnando lo scopettone come fosse l’asta del microfono. Le ho cantate tutte: da Anna Oxa a Jovanotti, da Laura Pausini a Massimo Ranieri. Ma la mia preferita – avevo 9 anni – era quella di Francesca Alotta e Aleandro Baldi. Li facevo tutti e due, canto e controcanto. Non amarmi, perché vivo all’ombra… che ricordi. Poi sono cresciuta e ho cominciato a mentire. Anche io, come tanti, negavo abbassando lo sguardo. “No, no. Io Sanremo non lo guardo”.