Il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, intervistato da Vanity Fair, oltre a ricordare i suoi successi con il telegiornale di La7, rivela di aver rifiutato la direzione del Tg1:
Me l’hanno offerto due volte, in passato, e ho rifiutato perché ci ho lavorato nove anni, so come funziona. In Rai tornerei solo se mi venisse garantita la libertà di non rispondere al telefono ai politici. Una cosa che non concederanno mai. Io sono l’unico direttore di Tg che non vota. La politica oggi è raccontata da piccoli fatti che non c’entrano con la passione. Per questo tante storie private, di sesso e tradimenti, prendono piede: un tempo non è che fossero più casti, ma avevano più argomenti. Oggi la politica è solo l’arte del prevalere.
Come direttore del Tg5 questi problemi Mentana non li ha avuti:
Nessuno mi ha mai detto che cosa dovevo o non dovevo fare. La mia libertà si cibava del successo. Magari la telefonata c’era: “Guarda che questa cosa dà fastidio”. Ma, se era una notizia, la davo lo stesso. Quando a Berlusconi ha fatto comodo avere un Tg che facesse più i suoi interessi politici mi ha sostituito.