PlayStation Productions, Sony si dedica alla produzione di film e serie televisive

Il mondo dei videogiochi e quello delle serie televisive e del cinema, che fino ad ora sono rimasti a distanza salvo qualche sporadico esperimento che non sempre ha ottenuto il successo sperato, si preparano ad incontrarsi grazie a PlayStation Productions, etichetta diretta da Asad Qizilbash e strettamente collegata al presidente di SIE Worldvide Studios Shawn Layden che avrà il compito di realizzare contenuti audiovisivi legati alle proprietà intellettuali ed al vasto catalogo di videogiochi di PlayStation, ma parliamone meglio subito dopo il salto.

Jumanji, il remake in arrivo a Natale 2016

Ricordate Jumanji, il film girato nel 1995 e interpretato da Robin Williams e Kirsten Dunst? A distanza di 20 anni arriva il remake del popolare film di Joe Johnston che approderà nei cinema nel Natale 2016.

Il film in realtà è in preparazione da oltre tre anni (alla sceneggiatura sta lavorando Zach Helm, già autore di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie Vero come la finzione) e non si conoscono ancora dettagli o nomi dei protagonisti.

The Interview esce negli Usa in 300 sale, sfida alla Russia e agli hacker

La Sony sfida la Russia e gli hacker: nonostante le polemiche dei giorni scorsi,The Interview, il controverso film satirico (per non dire demenziale) che racconta un fantasioso attentato al leader nordcoreano Kim Jong-un, è uscito dal 25 dicembre in 300 sale indipendenti americane.

 

Dal 24 dicembre inoltre era disponibile in streaming online attraverso Google Play, YouTube Movies, Microsoft’s Xbox. 

Brand-dipendenza: i segreti dei grandi marchi, la nuova docu-serie di BBC Knowledge

 Vi siete mai chiesti perché “abbiamo bisogno” di acquistare un telefono cellulare da diverse centinaia di euro quando con uno da poche decine di euro si può comunque telefonare? O perché scegliamo di mangiare una cosa piuttosto che un’altra dello stesso tipo? Magari prodotta dal medesimo stabilimento produttivo, ma con un brand diverso sulla confezione? O, ancora, perché indossiamo una marca di jeans o di scarpe invece di altre che, magari, potrebbero essere meno costose e qualitativamente migliori? Se ve lo siete chiesti, ma non siete mai riusciti a darvi una spiegazione, ogni domenica alle 21.00 potrete avere la risposta alla vostra domanda.

Tv interattiva, il futuro è già qui?

Qualcuno aveva già intonato il de profundis, in molti lo davano per spacciato, ma il piccolo schermo ha trovato la forza per rinnovarsi e trovare nuova linfa vitale, divenendo autentico crocevia delle nuove tecnologie che vedono nell’interattività il loro punto di forza, permettendo all’utente di crearsi una programmazione personalizzata. Da un lato abbiamo apparecchi di dimensioni sempre maggiori in grado di collegarsi alla rete e a questo punto il gioco è fatto, con a disposizione dello spettatore una quantità illimitata di informazioni di ogni genere, dall’altro c’è chi ha interesse a fornire i contenuti, ecco spiegato il motivo per cui un colosso come Apple si è gettato a capofitto nel progetto Apple Tv con risultati più che lusinghieri. E’ di queste ore la notizia che negli Stati Uniti il dispositivo prodotto da Apple Inc in grado di riprodurre musica, video e podcast presenti nelle library di iTunes ha superato il milione di acquirenti, mentre in Italia sta prendendo piede la seconda versione che permette di guardare film in streaming al costo che varia dai 99 centesimi ai 4,99 euro.

Ovvio che la concorrenza non sta a guardare con Google che scalpita dietro a un progetto di tv per ora solo a livello sperimentale, mentre Microsoft già consente di usare la Xbox come porta d’accesso verso il noleggio di film e prossimamente dovrebbe aprire le porte alla ricezione di canali via internet, stesso discorso per Nintendo, mentre pare che anche Amazon e Yahoo e la nostra Telecom Italia (il Cubo Vision avanza a fatica) stanno affilando le unghie per progetti che vedono al centro dell’attenzione ancora lei, madama televisione che come una sorta di Araba Fenice sta risorgendo dalle sue ceneri, più tecnologica che mai.

3D: la rivoluzione continua

 La rivoluzione 3D procede a spasso spedito. E’ di questi giorni la notizia che il colosso dell’elettronica Toshiba, si prepara a mettere il commercio a Natale sul mercato giapponese, un apparecchio televisivo che grazie ad un innovativo standard consente d’essere visto senza i tradizionali occhialini. La tecnologia ottica di cui è dotato, per ora verranno venduti solo i modelli a 21 pollici, fa in modo che vengano emessi segnali luminosi da più punti dello schermo ovviando all’utilizzo per molti versi scomodo e in taluni casi motivo di scarsa affezione verso il 3D da parte del pubblico, del tradizionale, ma speriamo per poco, accessorio gli occhiali appunto. Non è difficile immaginare che se l’innovazione dovesse rivelarsi davvero competitiva, fungerà da apripista per altri modelli con le medesime caratteristiche, disponibili in tutto il mondo.

E l’Italia? Una volta tanto il nostro Paese non sta a guardare, come già riportato in precedenza, dall’aprile scorso sono in commercio, con un buon successo, diversi modelli targati Sony, Lg, Panasonic e Samsung, quest’ultimo marchio ne ha proposti ben nove dotati di occhiali a batteria o ricaricabili via usb. L’assenza al momento di contenuti come film, giochi, canali televisivi, viene compensata dalla possibilità attraverso appositi lettori, di convertire il segnale 2D in 3D.

Google tv, il web conquista la televisione


Il futuro della tv è nel web, ne sembrano convinti anche i dirigenti di Google il più importante motore di ricerca, proprietario del portale numero uno in fatto di videosharing You Tube. Durante la recente conferenza Google I/O tenutasi a San Francisco, l’amministratore delegato di Google Eric Schmindt, ha annunciato un progetto che potrebbe rivelarsi rivoluzionario per l’intero settore dei mass media: la Google Tv.

Molto presto gli utenti avranno la possibilità di coniugare la semplicità di utilizzo dell’apparecchio televisivo con l’immensa disponibilità di dati offerta dalla rete. Grazie all’accordo commerciale con Sony e Intel entro la fine dell’anno il pubblico (all’inizio solo quello americano), troverà nei negozi televisori in grado di offrire una nuova e ampia finestra sul mondo del web.

Tv 3D, il futuro è già arrivato

 A grande richiesta dei nostri lettori, facciamo il punto su come la tecnologia 3D si stia preparando a sbarcare in grande stile nel settore televisivo, un rivoluzione annunciata eguale a quella che vide il passaggio dal bianco e nero al colore, con protagonisti tutti i principali broadcaster statunitensi ed europei. È indubbio che il notevole successo delle pellicole cinematografiche realizzate in standard tridimensionali, stia fungendo da catalizzatore affinché nelle case molto presto si possa fruire di canali e apparecchi televisivi progettati con parametri innovativi.

Oltre oceano, dove i sondaggi confermano il pieno interesse del pubblico, è lo sport a fungere da traino con la nascita del canale ESPN 3D in occasione dei prossimi mondiali di calcio in Sud Africa, a cui poi si uniranno progetti rivolti a un pubblico molto giovane, quanto all’Europa Sky Uk si prepara a lanciare nei primi giorni d’aprile il primo canale 3D, dopo la messa in onda con successo di alcuni eventi sportivi in via sperimentale, mentre il prossimo 17 aprile la pay tv spagnola Canal + inizierà le trasmissioni di un suo canale tridimensionale, ed è di queste ore la notizia che Sky Germania trasmetterà per la prima volta una partita di calcio in tecnologia 3D il prossimo 14 marzo. Che il mercato sia in fermento non vi è alcun dubbio, è probabile che entro l’anno prenderanno vita altre realtà europee.

Per ricevere i canali in modalità 3D è necessario possedere un decoder del tipo MySky Hd e naturalmente un apparecchio televisivo adeguato, esistono tre distinte tipologie di sistemi in grado di offrire immagini tridimensionali: la prima è legata all’impiego di appositi occhiali stereoscopici, passivi o attivi, che inviano allo spettatore riprese separate per l’occhio sinistro e destro le quali vengono combinate dal cervello creando l’effetto stereoscopico. La seconda fa uso di display autostereoscopici, che non richiedono l’impiego di occhiali, mentre la terza, la più evoluta e costosa, impiega immagini olografiche, richiede tecniche di ripresa e di presentazione piuttosto complesse, nonché di capacità trasmissive notevolmente elevate. I sistemi di Tv 3D prossimi ad entrare sul mercato appartengono alla tipologia che prevede l’impiego di occhiali. I modelli passivi non hanno bisogno di sincronizzazione, mentre gli attivi sono sincronizzati, solitamente attraverso un emettitore a raggi infrarossi.

Hex da questa notte su Italia 1

Da questa sera alle 2.35 su Italia 1, va in onda con quattro episodi consecutivi, la serie inglese Hex, prodotta dal 2004 al 2006 e con un totale di 18 episodi.

La serie, prodotta dalla Shine Limited e Sony è ambientata a Madenham Hall, una scuola particolare dove è in corso una lotta tra forze demoniache chiamate Nephelin e quelle angeliche.

Protagonista della prima stagione è Cassie (Christina Cole), una ragazza molto carina che sogna di essere la più popolare della scuola, ma che rimane costantemente messa da parte dal gruppetto In della scuola. A correre in suo aiuto c’è Thelma (Jemima Rooper), una ragazza dallo stile dark, che s’innamora disperatamente di lei.

2010 l’anno del televisione 3D?

Dall’HD al 3D il passaggio è breve, sebbene non facile. Sulla scia del successo di Avatar e di altre pellicole ispirate alla medesima tecnologia, il mercato si prepara ad un nuovo salto qualitativo nel campo audiovisivo e degli apparecchi televisivi. Dal CES (Consumer Electronic Show) di Las Vegas conclusosi di recente, sono arrivate le prime avvisaglie di un trend in via di espansione nei prossimi anni, che coinvolgerà come al solito prima gli Stati Uniti, poi il resto del mondo.

Proprio negli Usa saranno disponibili i primi modelli di televisori con tecnologia 3D della Sony a partire da marzo mentre per quanto riguarda l’Europa si partirà da giugno prima con la Gran Bretagna e poi il resto continente. La metamorfosi non sarà certo indolore se consideriamo i costi e la necessità di utilizzare i famosi occhialini, a molti invisi soprattutto se già indossano quelli da vista, in un futuro non troppo lontano si ovvierà all’uso di visori a vantaggio di più comode soluzioni già i fase di studio. In Italia poi ha da poco preso piede la proposta satellitare in HD, c’è da giurarci che ci vorrà ancora diverso tempo prima che il pubblico possa adattarsi alla tridimensionale.

Axn – da aprile azione a volontà

Sul canale Axn la nuova stagione sta portando delle novità, con delle serie tv action a tutto campo, film pilizieschi e real show da non perdere.

Iniziamo con il parlare della nuova coinquilina del canale, la serie The Strip, ambientata in Australia, sulle coste nord dell continente, a Gold Cost, definita da tutti gli australiani la nuova Las Vegas. Il poliziesco vede come protagonisti il detective Jack Cross (Frankie J. Holden) e Frances Tully (Vanessa Gray), che insieme cercano di risolvere dei casi di droga, prostituzione, contrabbando, mafia russa e molto altro ancora. La serie mostra un Australia diversa, sotto una nuove luce, un posto dove il denaro, il lusso e la crminalità asiatica ha il potere. La serie andrà in onda il martedì alle 21:00, in replica il giovedì alle 22.40 e il sabato alle 21.00.

Sciopero attori Usa: la Sag si spacca

Nel caso non ne foste a conoscenza, da diversi mesi negli Usa è in atto uno scontro fratricida tra attori di diversi settori dello spettacolo, a seguito delle trattative per il rinnovo del contratto del settore scaduto il 30 giugno.

Da un lato troviamo il sindacato AFTRA, (American Federation of Television and Radio Artist) che rappresenta gli attori televisivi e radiofonici, che di fatto ha ratificato un accordo sia pur parziale con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) ovvero il sindacato dei produttori, circa le modalità di ripartizione dei compensi, i contributi per la pensione e sulle cure mediche per gli impiegati, diritti sulle vendite dei DVD, protezione sugli abusi delle opere, preservazione delle protezioni in caso di forza maggiore, uso e guadagni dai nuovi media.

Tale accordo non è stato gradito dalla SAG, (Screen Actors Guild), sindacato degli artisti di cinema e tv, che in più di un occasione ha minacciato uno sciopero che di fatto paralizzerebbe ogni produzione dello show business americano. Superato il 15 agosto, data entro cui l’AMPTP proponeva ad accordo raggiunto, un ulteriore incentivo di dieci milioni di dollari da aggiungere ai 250 già offerti, la situazione appare più che mai confusa.