Sciopero degli attori USA: l’allerta continua

 Ormai il ritmo è quello di una partita a scacchi, anche se la frequenza delle mosse non è sempre così blanda e rilassata. Sembra infatti che ci si stia avvicinando a una svolta, anche se la prossima a fare la mossa deve essere la SAG, e ancora non si sa bene cosa succederà.

Con lo scopo di riaprire il dialogo con l’AMPTP, inizierà presto una campagna informativa sullo sciopero, il che è ben lungi dall’indirne uno in modo effettivo. Aaron McLear, il portavoce di Arnold Schwarzenegger,fa sapere che l’attore è stato incitato a favorire la collaborazione tra le parti.

Pam Greenwalt fa sapere che stanno andando avanti con gli incontri con gli attori, con cui si cerca, attraverso il dialogo, di cesellare e di sgrossare la parola “sciopero” creandone una visione concreta in un contesto reale.

Showbiz Usa: rottura tra SAG e AMPTP

Non ci stupiremmo se un giorno le maestranze dello spettacolo statunitense decidessero di realizzare un film sulla querelle sorta tra la SAG (Screen Actor Guild) sindacato degli attori Usa e l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) l’associazione dei produttori.

La situazione si è complicata ulteriormente è lo sciopero sembra più vicino, poche ore fa l’AMPTP ha annunciato: “Le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo e il mediatore ha sospeso il processo di mediazione“.

Insomma pare proprio che alla luce dei recenti contatti (fino a oggi più di 40), tra le due parti, uno dei quali interlocutorio si era tenuto giovedì scorso e un altro ieri, ormai ci siano ben pochi spiragli per la trattativa e anche il mediatore Juan Carlos Gonzales chiamato in causa lo scorso 19 ottobre, abbia gettato la spugna.

Sciopero attori Usa: ancora nulla di fatto

Continua negli Usa il muro contro muro tra il SAG (Screen Actors Guild) il principale sindacato degli attori e l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), la sigla che raggruppa le principali majors e produttori. Dopo che la ventilata possibilità di un intervento da parte di un mediatore federale è divenuta realtà con la scesa in campo di Juan Carlos Gonzales, la situazione sembra tornata la medesima della scorsa estate con un niente di fatto da entrambi i fronti e la SAG che vieta ai propri iscritti di lavorare in base a regole diverse da quelle stabilite dal sindacato.

Sciopero degli attori: entra in gioco il mediatore

Juan Carlos Gonzales, il mediatore federale, ha iniziato il suo lavoro per scongiurare il sempre più probabile sciopero degli attori, incontrando tre importanti componenti del SAG (Screen Actors Guild), Alan Rosenberg, Doug Allen e Ray Rodriguez.

La SAG ha ribadito di voler soldi sui progetti riguardanti i nuovi media, di voler guadagnare per il riutilizzo delle vecchie produzioni sui nuovi media e la protezione per cause di forza maggiore, che le majors vogliono togliere.

Sciopero degli attori, aggiornamenti

Sembra ci si stia avvicindando davero al fatto concreto: lo sciopero degli attori diventa sempre più probabile e potrebbe verificarsi entro la fine del mese di Novembre. Non manca molto, quindi. La complessa situazione finanziaria non rappresenta certo un freno a questa corsa verso lo sciopero.

Alan Rosenberg e Doug Allen hanno infatti risposto ai membri del sindacato degli attori. La decisione del board nazionale è orientata a un incontro nel prossimo week end. Dal momento della decisione sono necessari circa 35 giorni per la votazione, poi lo sciopero potrebbe diventare realtà.

I produttori confermano quello che avevano detto all’inizio di tutta la vicenda: gli unici aspetti che riescono a vedere nello sciopero sono quelli dannosi, e ne sottolineano l’inutilità. Per come va l’economia USA ora, sarebbe effettivamente un bel colpo.

Allarme sciopero a Hollywood

Lo sciopero degli attori comincia diventare una realtà. Come in questi casi succede sempre, ci sono stati mesi di trattative inconcludenti, ma stavolta sembra che si stia finalmente raggiungendo un punto fermo.

Il sindacato americano degli attori del cinema e della televisione (SAG) si è mosso in nome dei suoi 120000 membri, ed è stato richiesto al board del sindacato il voto di una risoluzione per indire questo sciopero. Il board si riunirà tra pochi giorni, il 18 Ottobre, e in quel momento si saprà qualcosa di più preciso.

Secondo l’AMPTP, l’Alleanza dei produttori del cinema e della televisione, lo sciopero non è necessariamente lo strumento adeguato; il senso della loro posizione sta nel fatto che il malcontento è imputabile massimamente alla crisi finanziaria, che non verrà comunque risolta da uno sciopero.

Sciopero attori Usa: la Sag si spacca

Nel caso non ne foste a conoscenza, da diversi mesi negli Usa è in atto uno scontro fratricida tra attori di diversi settori dello spettacolo, a seguito delle trattative per il rinnovo del contratto del settore scaduto il 30 giugno.

Da un lato troviamo il sindacato AFTRA, (American Federation of Television and Radio Artist) che rappresenta gli attori televisivi e radiofonici, che di fatto ha ratificato un accordo sia pur parziale con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) ovvero il sindacato dei produttori, circa le modalità di ripartizione dei compensi, i contributi per la pensione e sulle cure mediche per gli impiegati, diritti sulle vendite dei DVD, protezione sugli abusi delle opere, preservazione delle protezioni in caso di forza maggiore, uso e guadagni dai nuovi media.

Tale accordo non è stato gradito dalla SAG, (Screen Actors Guild), sindacato degli artisti di cinema e tv, che in più di un occasione ha minacciato uno sciopero che di fatto paralizzerebbe ogni produzione dello show business americano. Superato il 15 agosto, data entro cui l’AMPTP proponeva ad accordo raggiunto, un ulteriore incentivo di dieci milioni di dollari da aggiungere ai 250 già offerti, la situazione appare più che mai confusa.