Nel primo episodio della quinta puntata della serie tv Ris Roma, intitolata I primi e gli ultimi, viene rinvenuto il cadavere carbonizzato di un uomo in una fabbrica, accanto al corpo molle di un materasso ed una scatola contenente occhiali dalla montatura in oro bianco: l’incendio è chiaramente doloso, gli stracci al kerosene che vengono rinvenuti intorno ne sono la prova. Bellucci il proprietario della fabbrica rivela di aver subito minacce ed aggressioni da parte di un operaio che aveva licenziato, Pasquale Burgia. Daniele Ghirelli (Fabio Troiano) va alla ricerca di Pasquale Burgia, interroga la moglie e scopre così che l’uomo ha una malformazione ai piedi, impossibile che avesse potuto aggredire il datore di lavoro: al laboratorio si risale all’identità del cadavere, era un barbone, Eugenio Crescentini, che era solito trovare rifugio nella fabbrica.
La moglie di Pasquale ammette che il berretto rinvenuto nel luogo del delitto appartiene al marito, dice anche che il barbone e Pasquale erano amici, non può aver appiccato fuoco sapendo che li vi dormiva il suo amico. Intanto al Ris il capitano Lucia Brancato (Euridice Axen) insieme a Costanza Moro (Mary Petruolo) ed Emiliano Cecchi (Primo Reggiani) analizzano la fotografia cercata da Lilli Pallavidino per risalire alle due persone che vi sono ritratte, probabili prossime vittime: uno di questi è Luigi Bonfanti, uno è Ignazio Massoli e l’altra è la madre di Lilli. Ecco il legame tra i quattro della foto, appartenevano tutti alla stessa compagnia teatrale.
Flavia Ayroldi (Jun Ichikawa) e Bartolomeo Dossena (Marco Rossetti) trovano il cadavere di Pasquale Burgia in un campo d’erba, al cadavere manca però l’orologio che la moglie gli aveva regalato, lo stesso che aveva al polso il barbone. Ma come faceva ad averlo lui? L’orologio si era fermato al giorno precedente all’incendio, c’è qualcosa che non torna: Bellucci rivela di aver spinto Pasquale, questi cadendo batteva la testa e moriva, l’imprenditore per cancellare tutte le tracce ha dato fuoco alla fabbrica senza sapere però che li dentro vi dormisse anche Crescentini. Messo alle strette Bellucci ammette le sue responsabilità.