Sesto appuntamento dell’anno con le riflessioni di Riccardo Cresci: il giornalista, volto giovane noto al pubblico di Sky Tg 24, quest’anno apre la settimana televisiva di Cinetivu. Oggi Riccardo ci parla del ritorno del Grande Fratello 11.
Un fiume in piena, ricco anche di varie persone è sfociato nella casa più spiata d’Italia, un altro anno è passato e via a far entrare modelli, modelle, individui con problematiche più o meno differenti, futuri padri, madri depresse, calciatori, studenti e grandi lavoratori. La ‘figata’ però, è essere al centro dell’attenzione, venire ripresi tutto il giorno dall’occhio-obiettivo della lente d’ingrandimento di “Nonno Fratello”, ormai l’ho denominato così. Cambia, si rinnova, evolve, ma l’essenza rimane intatta. Il Grande Fratello si fa guardare perché attira la curiosità di tutti, anche se per 2 minuti; se non c’è niente in tv, lo guardi comunque almeno un po’. E’ diventato un compito comune osservare e giudicare, è la miglior scuola per mettere sotto accusa una persona, additare un concorrente o invece esaltare il proprio beniamino perché più vicino alla propria realtà usuale.
Televoto, webvoto, radiovoto, smsvoto, bagnovoto, la comunicazione ci sguazza dentro a questo Grande Fratello che neanche fosse il giorno del festeggiamento del Papa. Il lunedì c’è anche bisogno di aver quasi timore ad uscire di casa ormai, che fai non vedi Canale 5? Siamo impazziti! C’è un’agitazione e un’aspettativa già mentre guardi Pomeriggio 5 di Barbarella D’Urso, per poi avere il suo apice durante gli ultimi minuti di Striscia la Notizia. Tutto questo è da un lato paradossale e dall’altro molto interessante. Chi guarda la tv, osserva attentamente anche lo storico reality che ormai ha festeggiato i suoi undici anni di onorato servizio, ma il rischio è di venire inglobati tutti nelle spire del meccanismo e rimanere strozzati.