Wanna Marchi, la sua storia diventa una fiction Rai

La storia di Vanna Marchi (in arte Wanna) presto diventerà una miniserie tv, che dovrebbe andare in onda sulla Rai nella prossima stagione: la Albatross Entertainment sta lavorando ad una fiction, tratta dal libro inchiesta di Stefano Zurlo La strega della tv: Wanna Marchi (che verrà presentato settimana prossima alla Camera). Spiega Alessandro Jacchia all’Ansa:

E’ una storia, quella della Marchi condannata ormai in cassazione e dei moltissimi che sono stati al telefono e alla tv truffati da lei, che vale la pena di raccontare.

Digitale Terrestre: la sfida continua


Digitale terrestre avanti tutta, il processo di conversione da analogico a digitale del segnale televisivo in Italia è in piena attuazione secondo il calendario scandito dal Ministero delle Telecomunicazioni. Dopo la Sardegna già in stato di switch off, nelle prossime settimane il Piemonte occidentale (Torino e Cuneo 20 maggio) il Lazio (16 giugno esclusa la provincia di Viterbo) e la Campania (10 settembre) entreranno in regime di switch over, Retequattro e Raidue non saranno più disponibili in analogico, seguiti poi entro la fine dell’anno anche dagli altri canali. Stesso destino seguiranno le emittenti di Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige il cui switch off è previsto rispettivamente a settembre e ottobre-novembre 2009.

Le emittenti televisive italiane stanno investendo qualcosa come 540 milioni di euro per adeguarsi al nuovo corso, mentre sono 31 i milioni stanziati dal Governo per tutte le attività che comprendono sovvenzioni alle famiglie per l’acquisto dei decoder, comunicazione sulle Tv locali, finanziamenti alla Rai etc. Ad eccellere in un frangente come questo caratterizzato da tanto fermento è il mercato dei decoder, per la ricezione del segnale digitale.

Va detto che dal 3 aprile è vietata in Italia la vendita di apparecchi televisivi sprovvisti di decoder integrato e altrettanto vero che la popolazione coinvolta (circa 3 milioni e 400 mila famiglie nei prossimi mesi) fra cui coloro non intenzionati ad acquistare un televisore nuovo, dovrà comunque dotarsi del prezioso apparecchio, uno per ogni tv della casa, un reale business per le società che operano nel settore.

Tv Koper-Capodistria: dalla Slovenia in lingua italiana

 Gli amanti delle “prime” tv private a metà degli anni ’70, ricorderanno che oltre alla Tv Svizzera, anche TeleCapostristria fosse ricevibile sul nostro territorio. Tv Koper come è tuttora conosciuta, ovvero l’emittente in lingua italiana dell’allora Jugoslavia, inizia le trasmissioni sperimentali il 15 maggio 1968 sulle frequenze di Tv Lubiana, visto il buon successo di pubblico, i dirigenti dell’emittente e di radio Capodistria danno vita al nuovo marchio TeleCapodistria, che irradia le sue trasmissioni ufficialmente dal 6 maggio 1971.

Punto di forza del canale le trasmissioni a colori, mentre in Italia la Rai trasmette ancora in bianco e nero, oltre a costituire una degna alternativa alla tv di Stato con la messa in onda di film, telefilm ed eventi sportivi in quantità maggiore rispetto alla Rai. In quel periodo il segnale dell’emittente si riceve chiaramente nel nord Italia e sulla costa adriatica.

Proprio lo sport dona un’aura di popolarità in Italia a TeleCapodistria che nel 1976 trasmette a colori le Olimpiadi, conquistando il pubblico di casa nostra, nello stesso tempo molte delle neo emittenti libere nate sul territorio italiano cominciano a ripetere il palinsesto serale dell’emittente, concorrendo al suo successo che raggiunge l’apice nel 1980 con la programmazione delle Olimpadi di Mosca.

Rai, i conti sono in rosso a causa della raccolta pubblicitaria e di chi non paga il canone

I conti della Rai sono in rosso e già ve l’avevamo detto qualche giorno fa (-120 milioni di euro). Oggi, però, bisogna segnalare che è lo stesso Direttore Generale Mauro Masi a parlare della crisi economica della Rai e delle sue motivazioni.

Masi, che assicura che la tv pubblica è solida e sana (con questi conti?), attribuisce le colpe della situazione avversa all’evasione del canone Rai (oltre il 30% degli utenti non lo paga) e alla riduzione della raccolta pubblicitaria, in flessione di ben 27 milioni:

Se tale tendenza sarà confermata si passerà da un calo di 55 milioni di euro già previsto a una flessione che potrebbe arrivare a 150 milioni di euro. In termini assoluti, si passerà da 1143 milioni a 1048 milioni di euro. Se continua così le risorse del gruppo si avviano a una perdita tendenziale non lontano da 120 milioni di euro.

Rai: il Grande Deficit

Tempo di crisi, tempo di deficit, ahimè. Non scappa nessuno, serie cancellate, pilot che finiscono nel nulla, riconferme solo per ciò che è sinonimo di sicurezza e tradizione, sono in pochi a raggiungere la scialuppa, che sembra rimpicciolirsi di mese in mese.

Nessuno è immune a questo momentaneo ma abbastanza tetro periodo: nemmeno la Rai, che si distingue con un deficit tendenziale che per il 2009 si attesterebbe attorno ai 120 milioni. Presto verrà presentata un rimodulazione del budget. Per ridurre gli impatti della crisi sui conti aziendali.

La solidarietà fa bene alla tv ma non ai bilanci?

 La settimana del dolore, quella precedente la Pasqua, funestata dalle immagini di case distrutte, gente afflitta, amici e parenti dei sopravvissuti che invece non ce l’hanno fatta, tra loro il giorno dei funerali, tante piccole bare bianche a testimonianza di un terribile quanto crudele sacrificio. A due settimane dal terremoto in Abruzzo, l’Italia si ritrova ancora unita, come capita di rado, in una encomiabile corsa alla solidarietà, in cui la tv ha un ruolo centrale, da giorni tutti i canali televisivi, non mancano di proporre i numeri a cui far riferimento per dare la propria offerta.

Sky ha annunciato d’avere già raccolto un milione di euro attraverso l’iniziativa Sky per l’Abruzzo, a cui va aggiunto su disposizione del presidente James Murdoch, un altro milione da destinare a uno specifico progetto rivolto ai bambini. Mediaset si sta adoperando attraverso l’onlus Mediafriends, l’unica autorizzata a raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal sisma, è giusto ricordarlo visti gli episodi di sciacallaggio emersi negli ultimi giorni.

Quanto alla Rai, non meno prodiga degli altri nella ricerca di risorse pro zone terremotate, sta pagando il fio di una situazione pubblicitaria preoccupante. Nei primi tre mesi del 2009, la Sipra concessionaria delle reti Rai ha registrato una contrazione del 25%, a cui vanno aggiunti i soldi a cui l’azienda pubblica dovrà rinunciare (circa 60 milioni, più 7 di pubblicità), qualora si decidesse, come appare già definito, di chiudere i canali su Sky.

Bruno Vespa: dagli esordi come inviato sportivo a Porta a Porta

Il giornalista e conduttore televisivo Bruno Vespa, nato a L’Aquila il 27 maggio del 1944, aveva 15 anni quando iniziò a collaborare con la stampa locale abruzzese, con il quotidiano Il Tempo in particolare cronaca sportiva. Nel 1962, dopo la laurea in giurisprudenza con una tesi sul diritto di cronaca, è cronista radiofonico. Nello stesso anno vince il concorso nazionale per telecronisti indetto dalla stessa RAI e gli viene affidata la lettura del telegiornale serale.

L’esperienza televisiva lo porta a condurre programmi di successo come Tam Tam con Arrigo Petacco mentre nel 1978 del programma di attualità Ping Pong: negli stessi anni inizia a collaborare con il Tg 1 diventando inviato speciale, poi dal 1990 al 1992 ne fu Direttore. In queglii anni Bruno Vespa ha realizzato numerosi servizi speciali internazionali, come l’intervista a Saddam Hussein durante la Guerra del Golfo, ed ha curato i confronti tra politici durante le campagne elettorali.

Nel 1994 conduce la trasmissione Oltre le parole, mentre l’anno successivo conduce Chiaro e tondo. Nel 1996 inizia la conduzione del programma di approfondimento culturale, politico e di attualità Porta a Porta, in onda tutti i lunedì su Raiuno in seconda serata ore 23.15, programma da lui stesso voluto ed ideato.

Agrodolce rischia nuovamente la cancellazione

Agrodolce è nuovamente a rischio: la soap opera siciliana di Raitre, di cui è già stata programmata la seconda serie, potrebbe essere cancellata.

La motivazione, riportata da La Repubblica di Palermo, riguarda ancora una volta i finanziamenti: i 25 milioni di euro, metà della Regione e metà della Rai non sono arrivati e la Einstein ha stoppato la produzione fino a quando non ci saranno certezze economiche (Antonio Alessi:”Non abbiamo scelta!“).

La Rai lascia il satellite Sky? Il consiglio di amministrazione smentisce

Il 30 giugno molto probabilmente la Rai non rinnoverà gli accordi con Sky e uscirà dal satellite, rinunciando ai 57 milioni che Murdoch paga alla tv pubblica, rinunciando a 7 milioni di entrate pubblicitarie e rinunciando all’attivo di qualche milione di euro prodotto da Raisat (formato da Extra, Premium, Cinema, Gambero, Smash e Yoyo), tutto questo, probabilmente, per tornare sul satellite con Mediaset e Telecom Media (La7), che però ha il problema del decoder, che sarebbe differente da quello che cinque milioni di famiglie hanno utilizzando Sky.

La paura principale degli spettatori è quella di perdere trasmissioni qualitativamente valide e soprattutto il David Letterman Show (che potrebbe finire su Skyuno), la cui opzione concessa alla Rai (che l’ha fatto conoscere agli italiani proponendolo su RaSat e Rainews24) dalla CBS scade in questi giorni. Quelle secondarie riguardano il rischio di non vedere la Rai per chi non ha una buona copertura col digitale terrestre e quello di ritrovarsi il canone del prossimo anno aumentato.

Il consiglio di amministrazione della Rai, intanto, fa sapere di non aver mai preso la decisione di lasciare la piattaforma Sky (anche se le voci si susseguono) e il consigliere Nino Rizzo Nervo rassicura sull’esito delle future trattative:

Digitale Terrestre: definite le regole per l’assegnazione delle frequenze

 Il sistema televisivo in toto, nella fattispecie quello italiano è giunto ad una svolta epocale, il tradizionale concetto di diffusione televisiva con l’avvento del digitale terrestre viene stravolto a favore di una migliore qualità del segnale unita a una maggiore offerta di cui l’utente non potrà che beneficiarne. Finalmente da qualche giorno l’Italia può contare anche su regole certe circa l’intero processo di digitalizzazione del Paese. Ricorderete come nel 2006 la Commissione europea avviò una procedura d’infrazione, ritenendo che la legislazione italiana non soddisfacesse gli obblighi imposti dalle norme Ue sulla concorrenza, ravvisando delle restrizioni ingiustificate alla prestazione di servizi di radiotelediffusione e vantaggi agli operatori analogici esistenti.

Ora in seguito all’emanazione della delibera per il passaggio al digitale del sistema televisivo, l’Unione Europea ha sospeso la procedura di infrazione contro l’Italia. Lo ha annunciato il presidente dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) Corrado Calabro’, che ha aggiunto “Le risorse trasmissive sono un bene pubblico destinato a soddisfare l’interesse della collettività. In questi anni è sempre stata auspicata una definizione di regole che garantissero la certezza del diritto e il rispetto dei principi costituzionali e comunitari nell’interesse del pluralismo e della concorrenza. Il percorso avviato va in questa direzione. I successivi atti che adotteremo serviranno a completare quella che mi auguro sia la cornice giuridica di riferimento per il futuro sistema televisivo italiano con una regolamentazione ben diversa dalla connotazione incerta che essa aveva assunto in passato.

Ma cosa sancisce la delibera che ha tolto l’Italia dalle acque limacciose e scomode in cui si era cacciata? Le 21 reti nazionali in tecnica digitale (DVB-T) saranno così suddivise: 8 reti saranno destinate alla conversione delle attuali reti analogiche; 8 reti saranno dedicate alla conversione in singola frequenza delle attuali reti digitali esistenti che oggi utilizzano il sistema della multifrequenza; all’esito della conversione dell’attuale sistema televisivo nazionale risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti. Questo dividendo, spiega ancora l’Agcom: “Verrà messo a gara con criteri che garantiranno la massima apertura alla concorrenza ed alla valorizzazione di nuovi programmi. Alla gara saranno ammessi tutti i soggetti operanti nello spazio economico europeo”.

Mio figlio, Ispettore Coliandro, La narcotici, Il Commissario Mario Nardone: le forze dell’ordine della Rai del futuro

Le forze dell’ordine si esprimono attraverso la Rai, ormai ce ne siamo accorti, e psicologicamente ci sentiamo un pò più al sicuro, ci sentiamo protetti, anche perchè questo tipo di fiction ci ricorda che c’è un sacco di gente che lavora per proteggerci e per lottare contro il crimine, incessntemente.

Vedremo innanzi tutto la seconda serie di Mio figlio, e nuve storie quindi che vedranno come protagonista commissario Vivaldi e gli attori Lando Buzzanca, Caterina Vertova, Giovanni Scifoni per la regia di Luciano Odorisio.

Terza serie invece per l’ Ispettore Coliandro, il personaggio creato da Carlo Lucarelli, con quattro episodi sceneggiati dallo stesso Carlo Lucarelli e da Giampiero Rigosi. Vi diamo i titoli: Cous cous alla bolognese, Sempre avanti, Cassandra game, La notte dei sospetti.

Cartoons on the bay tutti i vincitori: tre premi per RaiFiction

Per la tredicesima edizione di Cartoons on the bay e degli ambiti Pulcinella Award, l’importante Festival Internazionale dell’Animazione Televisiva e Multimediale promosso da Rai e Rai Trade con la collaborazione di Rai Fiction, le produzioni della Rai sono riuscite ad accaparrarsi tre premi.

I cartoni in gara erano 44 suddivisi in 16 categorie e provenienti da 45 paesi diversi, ma tre cartoni Italiani tra tutti e quarantacinque sono stati vincitori della statuetta, tra cui: la serie 3D creata da Bruno Bozzetto, Psicovip, prodotta da Maga Animation e Rai Fiction che ha vinto il premio nella categorie Young Adults; Taratabong! Il mondo dei musicilli, già in onda su Raitre, un prodotto di coproduzione tra Rai Fiction, Ellipsanime e Toposodo e creato da Marco Bigliazzi ha vinto come miglior cartone per bambini in età prescolare; ed infine I cartoni dello zecchino d’oro, giunto alla sua quarta serie realizzata in un mix tra plastilina al 3D, stop motion ha vinto la nuova categoria progetto Crossmediale.

Mauro Masi Direttore Generale Rai tra qualche ora. Chi è?

Ieri Paolo Garimberti ha esordito come Presidente del consiglio di amministrazione della Rai: il neopresidente ha scritto una lettera di presentazione in cui assicura, tra l’altro, di essere il garante della libertà e del pluralismo, della tutela della libertà di espressione, dell’obiettività, della completezza, della lealtà e dell’imparzialità dell’informazione e fa i complimenti a tutti coloro che ci lavorano (“Altro che carrozzone. La Rai oggi è un’Azienda sana, senza debiti, che opera su tutte le nuove piattaforme e gli ottimi risultati che ottiene sono il frutto del vostro lavoro”), finendo poi per approvare il bilancio in perdita di 7,1 milioni di euro.

Tra poche ore dovrebbe esordire come direttore generale Mauro Masi, visto che alle 12.30 il Cda procederà alla nomina formale. Molti mi hanno chiesto chi è costui. Eccovi accontentati.

Mauro Masi è un Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana, nato nel 1953 a Civitavecchia, che ha svolto ultimamente l’incarico di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (ruolo già ricoperto nel 2001).

Arriva Cartoons on the bay

 Forte di una tradizione tredicennale, è nato per la precisione nel 1996, arriva anche quest’anno tra il 2 e il 15 aprile la 13esima edizione del Cartoons on the bay il Festival Internazionale dell’Animazione Televisiva e Multimediale, promosso dalla Rai ed organizzato da Rai Trade in collaborazione con Rai Fiction, con il contributo del Sistema Turistico Locale Terre di Portofino.

Nella splendida cornice del Golfo Tigullio tra Rapallo, Portofino e Santa Margherita Ligure, l’edizione di quest’anno ospita il record di iscrizioni, 405 programmi da 45 Paesi e un nuovo Direttore Artistico: Roberto Genovesi, giornalista, scrittore, sceneggiatore di fumetti e cartoni animati, autore televisivo ed esperto di narrativa fantastica e videogiochi.

E’ un Festival colmo di spunti interessanti che sta diventando grande, segna l’ “adolescenza” di Cartoons on the Bay arrivato al tredicesimo anno grazie alla forza e all’impegno della Rai – spiega Carlo Nardello, Amministratore Delegato di Rai Trade – La nostra presenza nel Festival, oltre a quella di Rai Fiction e Rai Cinema è una grande opportunità per il cinema italiano che si sta distinguendo nel panorama internazionale anche per quel che riguarda il mondo dell’animazione. Quest’edizione si arricchisce anche della presenza di Roberto Genovesi come nuovo Direttore Artistico: un esperto del settore riconosciuto a livello internazionale. Un grande spazio è stato dedicato ai prodotti educativi, tra questi ad esempio il cartoon che cerca di prevenire il fenomeno della prostituzione fra le ragazze cubane, un mezzo importante per parlare ai più giovani di temi sociali.