Tg Rai e lottizzazione, nomi nuovi politica vecchia

 Assimilazione” un termine ricco di significati, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione tratto dal Glossario dell’educazione interculturale di Aluisi Tosolini: “La logica dell’assimilazione nega le differenze considerandole un elemento negativo da neutralizzare, un dato a cui rinunciare pena il mancato inserimento nella società. Secondo il progetto assimilativo solo l’altro deve cambiare e lasciarsi assorbire nella cultura ospitante adattandosi ad essa”. Qualcosa del genere sta avvenendo in Rai alla luce delle recenti nomine per il Tg1, un termine “assimilazione” che fa perfettamente il paio con “lottizzazione”.

Da tempo immemore potremmo dire, ma molti lo ricordano bene, la Rai non è immune dalle logiche politiche che vedono i partiti dividersi le poltrone della tv di Stato in base alla valenza dettata dal verdetto delle urne, vezzo poco elegante divenuto di recente addirittura sfacciato.

Pensare che alla vigilia delle nomine, Giorgio Merlo, deputato di area Pd e vice presidente della commissione di vigilanza Rai aveva dichiarato:“Tutti sappiamo che la credibilità del servizio pubblico radiotelevisivo deriva anche dai criteri che accompagnano la nomina dei suoi dirigenti a cominciare dai direttori di reti e di testate giornalistiche. E il metodo della ‘condivisione’ da parte del Cda, come ci ricorda giustamente il presidente Garimberti, è indubbiamente un fatto positivo e da apprezzare”.

Supercoppa Italiana raccontata dallo studio, Carlo Nesti si scusa con i telespettatori

Ha fatto molto discutere in questi giorni la scelta della Rai di trasmettere in diretta la finale della Supercoppa Italiana di Calcio tra Lazio e Inter, senza alcun telecronista in collegamento dallo stadio di Pechino.

Il neodirettore di RaiSport Eugenio De Paoli aveva già spiegato che la decisione di far eseguire il racconto di Carlo Nesti e Salvatore Bagni, On tube, ovvero seduti davanti ad uno schermo in uno studio di Viale Mazzini, è stata causata dai problemi di budget che ha la Rai, oltre che dall’orario della messa in onda.

Oggi Carlo Nesti, dalle colonne de La Gazzetta dello sport, ha spiegando le difficoltà incontrate nel raccontare la partita e ha chiesto scusa agli spettatori:

RTV: l’emittente ufficiale di San Marino

RTV è la sigla che sta ad indicare la radiotelevisione della Repubblica di San Marino conosciuta anche come Repubblica del Titano. L’emittente nata ufficialmente nei primi anni ’90, non aveva potuto trasmettere anni prima a seguito di un accordo stipulato nel 1939 con lo Stato Italiano, reiterato nel 1953, in cui le autorità sanmarinesi rinunciavano ufficialmente alla creazione di una radio e tv locale.

Bisogna attendere gli anni ’70 per avere i primi segnali di quello che molto presto sarebbe divenuto un progetto molto più ampio, nel 1974 viene diffuso da Teleromagna il primo notiziario sanmarinese, nel 1987 sarà la volta di Tele Gabbiano San Marino, il 23 ottobre dello stesso anno, si ha la svolta grazie a un accordo firmato con lo Stato italiano dall’ex segretario agli affari esteri Gabriele Gatti che di fatto dà vita nell’agosto del 1991 alla San Marino RTV, concessionaria pubblica del servizio radiotelevisivo della Repubblica di San Marino, con un capitale sociale sottoscritto al 50% dall’ Eras (Ente per la radiodiffusione sammarinese ) e Rai.

Tele Italia Web: la tv delle tv

 Progetto ambizioso Teleitaliaweb: un portale che funga da finestra su buona parte dell’offerta televisiva nazionale coniugandola a quella locale in particolare della Campania. Non fatevi trarre in inganno dalla grafica per alcuni aspetti grossolana, l’obiettivo che il sito si proponeva al momento della nascita è stato ampiamente raggiunto, grazie all’inventiva del suo creatore Pietrangelo Gregorio già titolare dei marchi Tele Napoli e Canale 21 tutt’ora una delle emittenti più importanti del centro Italia.

È ormai assodato che l’attenzione del pubblico televisivo, in particolare quello più giovane, si sta spostando sulla rete, la nascita di Telitaliaweb va interpretata seguendo questa logica a cui va ad unirsi la capacità pressoché illimitata del web di raggiungere ogni angolo della terra. Oltre alla possibilità di seguire i principali canali nazionali Rai, Mediaset, ma anche satellitari (Sky Tg24), l’utente ha modo di calarsi nella realtà locale grazie al primo network televisivo della Campania con 551 emittenti tv web dei 551 comuni della regione.

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Raiuno estate, tra repliche e film di Bollywood spuntano le premiazioni: qualcuno le segue?

 Ogni anno la medesima solfa, al punto che anche noi rischiamo di diventare monotoni, scrivendo le stesse cose a distanza di dodici mesi. Fatto sta che il processo ha imboccato il suo iter inarrestabile e nulla e nessuno sembra in grado di riportarlo a livelli accettabili. Ogni estate la cosiddetta tv generalista nella fattispecie Rai e Mediaset, più la prima che la seconda a dir la verità che ricordiamo essere, ormai solo sulla carta, servizio pubblico sovvenzionato dai cittadini, cala il sipario una volta terminata la stagione televisiva che ingolosisce i pubblicitari. E’ la costipazione dei palinsesti.

All’improvviso dall’oggi al domani ci si ritrova faccia a faccia con una quantità industriale di repliche, che, destino vuole siano le stesse dell’anno prima in particolare su Raiuno, il canale che più di tutti alza la bandiera bianca dell’innovazione all’insegna dello stantio spinto, al punto che siamo già in grado di annunciarvi per l’estate 2010, l’ennesima proposizione de La Signora in Giallo a mezzogiorno e nel pomeriggio degli episodi del Il Commissario Rex prime stagioni e i casi dell’Ispettore Derrick con una spruzzatina di Un Medico in Famiglia.

Palinsesti talmente scontati da far arrabbiare addirittura il Codacons che a giugno:“Ha deciso di diffidare la Rai perchè cambi la programmazione estiva, dice in una nota il suo presidente Marco Donzelli.“Vogliamo che la Rai non mandi in soffitta l’attualità e alterni almeno film a telefilm, riservandoci in difetto di valutare possibili azioni legali. E’ assolutamente inaccettabile che sulla rete ammiraglia del servizio pubblico la programmazione estiva sia fatta solo di telefilm triti e ritriti”.

Rai, nominati i vicedirettori di Raiuno e Tg1, Masi spiega spiega il divorzio da Sky

Oggi il Cda della Rai si è riunito per nominare i nuovi vicedirettori del Tg1 e di Raiuno. All’assemblea erano assenti i rappresentati dell’opposizione Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Rodolfo De Laurentiis.

I nuovi vicedirettori del Tg1, nominati dai presenti, compreso Paolo Garimberti sono stati: Susanna Petruni, Fabrizio Ferragni, Cladio Fico, Andrea Giubilo e Gennaro Sangiuliano.

Differente il discorso per la vicedirezione di Raiuno, dove i nuovi sono stati votati solo dalla maggioranza (Garimeberti si è astenuto su tutti, tranne che su Gianluigi Paragone, su cui si è spresso contro, perché non rispondeva al criterio di evitare esterni all’azienda): Vilfredo Agnese (Vicario), Maria Pia Ammirati, Ludovico Di Meo, Giovanni Lomaglio, Gianluigi Paragone e Daniel Toaff. Il direttore del Palinsesto è Angelo Teodoli.

Rai – Sky: Sergio Zavoli chiede che si riapra la trattativa

Nuova puntata della telenovela Rai – Sky: ieri sera il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli ha chiesto ufficialmente che si riapra la trattativa tra la televisione di stato e la società satellitare di Murdoch. In una nota Zavoli dice (fonte Corriere.it)

E’ “storicamente” provato che quando le posizioni della Direzione generale e della Presidenza si allontanano addirittura manifestandosi in Consiglio è a rischio la governabilità dell’Azienda. Spero che i due poteri su cui si basa, dialetticamente espressa, la politica della Rai ricreino le condizioni per la ripresa della trattativa con Sky, finché non sia inconfutabilmente palese la convenienza non solo aziendale, ma anche del sistema televisivo, e quindi nell’interesse nazionale, di darla per conclusa. L’auspicio è esteso a Sky che mi auguro non sia disinteressata a un’equa soluzione del problema.

Rai-Sky, la rottura non piace ai sindacati, irrita Napolitano, ma un dossier parla di 500 milioni salvati

La decisione della Rai di abbandonare Sky continua a destare perplessità a trecentosessanta gradi: dopo il malumore manifestato da alcuni componenti del Cda, anche numerosi sindacati e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono fatti sentire.

Facciamo un passo indietro: Mauro Masi, il dg della Rai che ha curato la trattativa aveva annunciato che avrebbe reso noto il dossier Sky per provare che uscendo da Sky si perdono 50 milioni l’anno, ma se si fosse riconfermato il legame con Sky si sarebbero bruciati 500 milioni in tre anni (fonte Il messaggero):

Come si arriva a questa cifra? Secondo Rai, Sky potrebbe approfittare del progressivo spegnimento del segnale analogico per passare al digitale terrestre facendo il pieno di abbonati. Di qui al 2013, anno in cui il digitale terrestre entrerà a regime completamente, Sky, secondo viale Mazzini, potrebbe arrivare a 9 milioni di abbonati, quasi il doppio di quelli attuali. Un risultato che ne porterebbe lo share alle soglie del 17 per cento. A quel punto la pay tv, già primo network italiano per fatturato, sempre secondo il dossier, guadagnerebbe ascolti su tutto il proprio bouquet di canali, togliendo alla Rai dai tre ai quattro punti di share, con una perdita di introiti pubblicitari superiore appunto ai 500 milioni di euro, anzi tendenzialmente verso i settecento.

Oggi nasce Tivù Sat: è la vera alternativa a Sky?

La domanda contenuta nel titolo è più che lecita, torniamo parlare della piattaforma satellitare in orbita da qualche ora che vede protagonista la società partecipata da Rai (48.25%), Mediaset (48.25%) e Telecom Italia Media (3.5%), perché nonostante le parole poco belligeranti dei diretti interessati in breve tempo Tivù Sat potrebbe assumere se non l’aspetto di vera e propria alternativa, quanto meno quello di una spina nel fianco del colosso Sky che vedrebbe limitate le sue ulteriori pretese di espansione sul mercato italiano.

Tivù Sat non rappresenta una concentrazione tra imprese: semplicemente, è un’intesa tra player. Il nostro target sono le 1,5 milioni di famiglie che non ricevono il Dtt, ossia il 5% della popolazione”, affermava pochi giorni fa il presidente di Tivù Sat Luca Balestrieri a cui si univano le dichiarazioni di Giancarlo Leone vicedirettore generale Rai:“Tivù Sat non è uno strumento di competizione, ma di crescita e qualsiasi collegamento alla vicenda di Rai e Sky è fuorviante”.

Sarà! Diciamo noi, ma il parterre de roi di canali completamente gratuiti con cui si presenta agli utenti il nuovo progetto televisivo è di tutto rispetto oltre a 10 canali Rai, 7 Mediaset , più La7, Sat 2000, K2-Kids Tv e Class News, l’elenco viene completato da una sequela di canali internazionali: Euronews, France 24, BBC World News, TVE International, Canal 24 Horas, Arte, Deutsche Welle, ZDF, ARD, destinata ad aumentare nelle prossime settimane: “Molti editori sono interessati a salire su Tivù Sat“, spiegava Alberto Sigismondi consigliere delegato della neonata società.

Sky non rinnova con la Rai e lancia 10 nuovi canali da questa notte!

E’ ufficiale: oggi sarà l’ultimo giorno che gli abbonati di Sky potranno vedere sul satellite i canali tematici di RaiSat – Extra, Premium, Smash Girls, Yo Yo, Cinema e Gambero Rosso. Il motivo è quello di cui si parla da tempo: La società di Murdoch non aspetta la Rai, che scende dal satellite con i suoi canali per passare al digitale terrestre (ma nel Mux 4, ovvero nelle aree attualmente digitali del tutto, come la Sardegna e senza RaiSat Smash Girls che viene soppresso) e in futuro sulla piattaforma Tivù (con Mediaset e La7).

Sempre da questa notte a mezzanotte, Sky, che non perde le tre reti generaliste (Raiuno, Raidue e Raitre verranno trasmesse regolarmente, seppur menomati di qualche programma, che sarà criptato), lancia dieci nuovi canali per coprire il vuoto lasciato da Raisat: Sky Cinema Italia, dedicato ai film nostrani realizzati tra gli anni quaranta e gli anni novanta; Fox Retro, che propone i telefilm più celebri del passato; Nick Junior, dedicato ai bambini e realizzato dal gruppo di Nickelodeon; Baby Tv, il canale per i più piccoli (0-3 anni); Lady Channel, canale per il pubblico femminile (che si aggiunge a Lei e Hallmark); Gambero Rosso in una nuova versione; Onda Latina Tv, specializzato nella musica latina; Nickelodeon +1, Playhouse +1 e Comedy Central +1.

Sky, per non perdere il suo pubblico, inoltre, si è accaparrata il David Letterman Show (dall’11 agosto in esclusiva su Skyuno) e continua a trasformare i suoi canali in HD, così entro fine anno avrà 20 canali ad alta definizione, che diventeranno almeno 30 per fine 2010.

Pubblicità occulta, Rai e Mediaset multate: come mai?

 Product Placement un anno dopo, o quasi, proprio nell’autunno scorso avevamo accennato al fatto che il Parlamento Italiano si stesse adeguando alla direttiva europea Audiovisual Media Services in vigore dal dicembre 2009, che di fatto permetterà di esporre marchi pubblicitari nelle trasmissioni televisive, pratica non ancora legale.

Presto quindi le grandi aziende televisive avranno dalla loro un nuovo strumento di promozione che le consentirà di rimpinguare i già ingenti guadagni, seppure in calo a causa delle crisi economica. Come questa norma verrà regolamentata nel nostro Paese è un vero ministero, più probabile che dalla fine dell’anno lo spettatore venga inondato di marchi messi alla bellemeglio in evidenza in un qualsivoglia contesto televisivo, l’unica cosa certa che le uniche esentate saranno le trasmissioni per bambini.

Nel frattempo l’ AGCOM ovvero l’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato, continua a fare il suo dovere nel tentativo più o meno disperato, visti i modesti mezzi di cui dispone, di far rispettare l’attuale legge che non consente in alcun modo il benchè minimo accenno al product placement, pratica per inciso legalizzata al cinema dal 2004. A farne le spese Mediaset e Rai, ree di pubblicità occulta nel corso delle trasmissioni Questa Domenica, Pomeriggio 5 e nella trasmissione L’Isola dei famosi 6.

Supercoppa Italiana 2009, la Rai acquista i diritti

 Dopo le iniziali perplessità che i network avevano avuto di fronte alla richiesta di 600.000 euro per poter trasmettere la Supercoppa Italiana di calcio, sabato 8 agosto alle 14.30 in diretta da Pechino, c’è stata una fumata bianca nelle trattative private tra Rai e Lega Calcio: la prima manifestazione ufficiale della stagione 2009/2010 del calcio italiano sarà trasmessa.

Se è quasi certo che il canale preposto alla messa in onda sarà Raiuno, non è stato reso noto, invece, l’importo che la Tv di stato dovrà versare per l’acquisizione dei diritti, sicuramente superiore ai 200.000 euro offerti la prima volta.

Tivusat presentata a Roma: i canali generalisti Rai e Mediaset rimangono su Sky

Oggi a Roma è stata presentata Tivusat, la futura piattaforma satellitare in cui confluiranno Rai, Mediaset e Telecom Italia Media (La7), che partirà il 31 luglio, il giorno in cui scadrà il contratto tra RaiSat e Sky.

Premesso che i tre canali generalisti della Rai (Raiuno, Raidue e Raitre) si continueranno a vedere anche su Sky (quelli di Mediaset, come vi avevamo anticipato ieri sarebbero rimasti comunque su Sky, seppur criptati per alcuni eventi), gli altri canali di RaiSat potrebbero finire nel digitale terrestre, così da tranquillizzare coloro che come il segretario della Fnsi Franco Siddi si diceva preoccupato del futuro di Raisat (fonte AGI):

Sarebbe imperdonabile se le scelte della Rai dovessero cancellare questi tesori e rinunciare alla portata innovativa degli operatori contrattualizzati e precari che hanno dato lustro in questi anni alla presenza del servizio pubblico sul satellite. Ci sono anche obblighi sociali e giuridici da tener presente insieme ai valori culturali e economici di questo progetto. Il Cda della Rai non potrà far finta di niente.

Rai-Sky: senza i canali in chiaro la società satellitare non è intenzionata a trattare

 La telenovela per il rinnovo tra Rai e Sky sembra non aver fine: mentre la Rai continua a non far sapere nulla, il direttore dei programmi Sky, Kathrin Fink informa (fonte Asca):

Non sappiamo cosa succederà con Raisat. Il contratto si chiude a fine mese. Sky è stata chiara con la Rai: non entra nel contratto con Viale Mazzini se non c’è la conferma dei suoi canali in chiaro per gli abbonati Sky. Sky intanto continua ad accrescere la propria offerta agli abbonati, ma e’ un arricchimento che avremmo varato comunque e anche se il contratto non verrà rinnovato ‘e non avremo i canali Rai, i nostri abbonati devono stare tranquilli perché avranno un’offerta comunque molto ricca.