Daniele Luttazzi a RaiNews24: la politica impedisce satira in tv e teatro

Daniele Luttazzi torna in Rai per rilasciare un’intervista a RaiNews24 e non si limita a parlare del suo spettacolo teatrale, Vai dove ti porta il clito, ma lancia bordate contro la politica che impedisce di fare satira in televisione e controlla, attraverso le amministrazioni locali, anche i cartelloni teatrali.

Il comico, parlando della sua attività a sette anni di distanza dall’editto bulgaro che lo estromise dalla Rai, dice:

Sono andato a letto presto … ho avuto tantissimo da fare in realtà. Vale la pena ricordare che l’editto bulgaro all’epoca riguardava la Rai all’epoca e da allora non ci ho più rimesso piede. Avevo un programma televisivo che era la versione italiana del Letterman Show, è stato interrotto e da allora non ho più potuto rifarmi. Mi dispiace molto perché sono capacino a fare le mie cose e quindi mi dispiacerebbe molto non poterlo fare in un futuro. Ma io sono ottimista, come dicevano i Rolling Stones il tempo è dalla nostra parte. Ed è una coincidenza fortunata, secondo me, il fatto che io sia qua (in Rai, ndr) e lui a Sofia, in Bulgaria… Ciao Silvio …

Canone Rai in bolletta elettrica, Paolo Garimberti ci spera

Quale soluzione si può trovare per l’evasione del canone? Il presidente della Rai Paolo Garimberti, attraverso una lettera ai presidenti di Camera e Senato, rilancia l’idea di inserire la tassa nella bolletta elettrica e spiega:

Ritengo che quello dell’evasione del canone sia un problema che Camera e Senato si devono porre, perché se si vuole buona qualità della televisione e del servizio pubblico, bisogna anche dare i mezzi perché il servizio pubblico operi in piena autonomia. Con livelli di evasione del canone al trenta per cento non si va da nessuna parte.

E’ una soluzione possibile? Il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha già frenato (fonte Il Velino):

Ricordando Mike Bongiorno, il padre della televisione

Il presentatore tv Mike Bongiorno(il cui vero nome era Michael Nicholas Salvatore Buongiorno), nato a New York nel 1924 da genitori italiani originari della Sicilia, trascorre la sua infanzia a Torino dove studia al liceo classico: ma anziché continuare gli studi Mike entra a far parte del fronte della resistenza, dove viene anche arrestato dai nazisti e rinchiuso in carcere. Proprio durante la sua prigionia conosce Indro Montanelli, che sarà suo grande amico.

Riconosciuto come cittadino americano Mike viene liberato in seguito ad uno scambio di prigionieri: per la paura va in America ma decide di tornare nel 1953, anno in cui entra nel mondo dello spettacolo, grazie alla conduzione della trasmissione radiofonica Voci e volti dall’Italia.

Sarà proprio Mike a presentare il primo programma televisivo della storia italiana: con Armando Pizzo presenterà Arrivi e partenze, cui seguono trasmissioni storiche come Lascia o Raddoppia? Giochi in famiglia, Campanile sera, il Festival di Sanremo condotto per ben 11 edizioni, Scommettiamo e moltissime altre ancora. Senza dimenticare molte performance cinematografiche concentrate soprattutto negli anni cinquanta, quali Ragazze d’oggi, Il prezzo della gloria, I Miliardari, e da ultimo Venti di Marco Pozzi risalente al 1999.

Il Musichiere

Oggi per programmi tv del passato parleremo de Il Musichiere andato in onda sulla Rai dal 1957 al 1960, per un totale di 90 puntate. La trasmissione scritta da Garinei e Giovannini e prodotta da Gorni Kramer, Antonello Falqui, Gianni Ferrio, andò in onda dalla produzione Rai di Via Teulada a Roma e venne condotta dall’attore romano Mario Riva.

Inizialmente la trasmissione fu pensata con un differente titolo, Conosci questo motivo, ripreso di pari passo al titolo della famosa trasmissione USA Name that Tune, ma una settimana più tardi venne dato il nome Il Musichiere.Era il 7 dicembre 1957 quando andò in onda per la prima volta, preceduta dalla storica sigla Domenica è sempre Domenica.

Serie tv, il futuro è a pagamento?

 2009 fuga dalla televisione: un argomento più volte affrontato in passato di cui torniamo con piacere a parlare in vista del prossimo autunno televisivo, cosa ci aspetta avete già avuto modo di leggerlo nelle anticipazioni, sarà forse per questo che una buona percentuale di pubblico si prepara a fare le valigie virtuali per spostarsi verso altri lidi dove si respiri una qualsivoglia aria di novità: internet? Il satellite? Il dtt a pagamento? Le alternative ci sono e abbondanti, una cosa è certa la cosiddetta tv generalista è sempre più destinata a una programmazione di seconda scelta soprattutto per quanto riguarda film e telefilm, mentre lo spettatore suo malgrado dovrà mettere mano al portafogli per seguire i nuovi episodi delle proprie serie preferite.

Un panorama desolante che fa tremare le grandi Aziende Televisive titolari dei canali generalisti, dove da un lato c’è, Mediaset, che cerca di rimpinguare le casse dissanguate dall’investimento nell’esclusiva con le major americane, mentre la Rai tenta (non si sa bene come) di colmare il buco lasciato dai mancati introtiti dopo la fine dell’accordo con Sky, dall’altro le stesse società si trovano a dover tenere alta l’attenzione sui propri palinsesti infarcendoli di programmi arcinoti e reality tirati per la giacchetta fino allo stremo, vedi il Grande Fratello che quest’anno durerà cinque mesi. Quanto riusciranno nell’impresa non è dato di saperlo, di certo la deriva della nave Lost è un classico esempio di come le anteprime azzerino il gradimento di trasmissioni che godono di un certo seguito.

Videocracy, la Rai non trasmette lo spot del documentario sul potere della Tv in Italia

Fa discutere la decisione della Rai di non mandare in onda il trailer del film Videocracy (se volete vederlo cliccate sul link), opera di Erik Gandini, presente al Festival di Venezia 2009, che parla del rapporto degli italiani con la televisione e del potere che quest’ultima ha in Italia, perché viene citato anche Berlusconi.

La denuncia arriva da Domenico Procacci. Il distributore del film spiega le motivazioni asserite dalla tv di stato (fonte La Repubblica):

Come sempre abbiamo mandato i trailer all’AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film. Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un “inequivocabile messaggio politico di critica al governo” perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi, ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò “l’Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità”.

Un disco per l’estate

Oggi per programmi tv del passato, parleremo di una manifestazione musicale italiana svoltasi dal lontano 1969 al 2003, conosciuta da tutti come Un disco per l’estate ed andata in onda prima su Rai e poi su Mediaset.

La trasmissione nacque dall’ associazione AFI, che in quel periodo era intenta a promuovere il mercato della discografia attraverso un festival musicale e che avesse lo stesso scopo di Sanremo: quello di presentare le nuove etichette.

Dal 1969 al 1975 Un disco per l’estate si svolse come una gara di due parti, la fase eliminatoria radiofonica e la finale televisiva, poi con il passare degli anni, le norme del regolamento cambiarono. Il regolamento di questi anni prevedeva che le case discografiche inviassero alla Rai tre brani inediti, arrivando poi ad una prima selezione di massimo sessanta canzoni che venivano successivamente votate da persone con delle apposite schede voto. Le canzoni che arrivavano in finale sono state 14 nella prima edizione e dalle 20 alle 28 dalla seconda edizione in poi.

Walter Veltroni guarda Sky per non sentirsi manipolato, la Rai scimiotta Mediaset

Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico dalle colonne de Il Venerdì di Repubblica torna ad attaccare la Rai rea di scimmiottare Mediaset (fonte Asca):

Guardo soprattutto Sky. Dà una sensazione di libertà, puoi scegliere, non ti senti manipolato. Mediaset è largamente inguardabile, è pura conservazione. Con la Rai mi si stringe il cuore. Per motivi non solo sentimentali ma culturali. La Rai è stata fino a tutti gli anni 80 un grande fattore di crescita culturale e di diffusione di qualità, dai Promessi sposi fino ad Arbore e Benigni. Lo scimmiottamento di Mediaset è la morte della Rai

A prescindere che Veltroni è libero di criticare e guardare qualsiasi rete televisiva, la sua affermazione dovrebbe far riflettere: è vero che la Rai nel corso degli anni si è commercializzata, ma non ci si può dimenticare che Raitre continua a proporre documentari in serie, che molte trasmissioni non esattamente commerciali di Raiuno e Raidue sono presenti nei palinsesti dalla notte dei tempi, da Superquark a Sereno Variabile, che recentemente sono state trasmesse Tutto Dante (dicembre 2007 – marzo 2008) e La bibbia giorno e notte, che sono nati i canali digitali, visibili da tutti al massimo entro il 2012, che adempiono perfettamente all’accrescimento culturale dello spettatore (Rai Storia su tutti).

Rai, programmi criptati su Sky per 168 volte in 19 giorni: conviene?

La scelta della Rai di lasciare Sky e oscurare parte della sua programmazione si è rivelata azzeccata? Alla domanda cerchiamo di dare una risposta prendendo spunto dai dati offerti da Aldo Fontanarosa su Repubblica.it: a quanto pare in diciannove giorni, gli ascolti, paragonati a quelli di un mese prima, sono scesi su Raidue dello 0,8% in totale al mattino e quasi dell’1% nel pomeriggio, e Raitre dell’1,4% in prima serata (ore 21-23). Di contro, Raiuno in agosto ha aumentato fino al 2,9% i suoi ascolti in prima serata.

Visto che può sembrare prematuro fare una valutazione ad agosto (c’è chi sostiene che i cali dipendano dal pubblico in vacanza e chi dalla programmazione offerta dalle tre reti), atteniamoci hai fatti oggettivi: gli spettatori che usufruivano della Rai grazie al satellite si sono trovati per 168 volte (19 su Raiuno, 23 su Raitre e 126 su Raidue) in 19 giorni a dover cambiare canale.

L’IPTV incalza la tv tradizionale

 Fonti televisive alternative? Anche in Italia si può! Oltre alla tv tradizionale ormai in dirittura d’arrivo con l’avvento del digitale terrestre e la satellitare, nel nostro Paese sta sempre più prendendo piede l’IPTV (Internet Protocol Television), la televisione diffusa attraverso la fibra ottica, settore dove a primeggiare è indubbiamente il marchio Fastweb che ha di recente registrato ricavi in crescita a 918,8 milioni (+13% sul primo semestre 2008) mentre l’utile è a 17,9 milioni contro la perdita di 14,9 milioni della gestione industriale nei primi sei mesi 2008.

Ottime notizie per l’amministratore delegato Stefano Parisi il quale ha annunciato a Il Messaggero che è imminente il lancio sulla piattaforma da lui diretta dei contenuti Mediaset Premium: “Con un unico set top box, che può servire anche da decoder per il digitale terrestre – spiega Parisi – potremo così offrire tutti i canali nazionali (Rai, Mediaset e La7) in qualità digitale e i canali gratuiti del digitale terrestre. Inoltre, tutto Sky e l’offerta Premium di Mediaset, il video on demand e i nostri contenuti. Siamo gli unici, in questo momento”.

Altra esempio di tv a banda larga è Alice di Telecom Italia competitiva ma in tono minore rispetto ai diretti concorrenti di Fastweb, in entrambi i casi i due principali competitor del settore devono vedersela con l’ arretratezza delle strutture in cui langue da illo tempore il nostro Paese. Qualche giorno fa la Commissione UE ha pubblicato un nuovo rapporto che analizza la diffusione della banda larga e le abitudini della nuova generazione digitale in Europa, i risultati mostrano come dal 2005 ad oggi l’ Europa sia diventata il continente numero uno al mondo, in proporzione agli abitanti, per i collegamenti a banda larga e per il numero di abbonati ai servizi della rete mobile.

Calcio in Tv, Serie A, alla B, la Champions e la Europa League: tutti i programmi 2009/2010

La stagione calcistica sta per cominciare: dopo il primo match ufficiale, quello che assegnava la Supercoppa Italiana e le prime partite di qualificazione alla Europa League e alla Champions League, da sabato prende il via il Campionato di Calcio 2009/2010 che ci accompagnerà, se tutto va come deve andare, ai Mondiali in Sudafrica del prossimo giugno.

Tutti coloro che vogliono seguire i match in diretta devono munirsi di parabola o decoder, perché anche quest’anno i diritti sono in mano a Sky (satellite), Dahlia e Mediaset Premium (digitale terrestre) e devono stare attenti agli orari, perché ci saranno incontri ad ogni ora: le prime due giornate si giocheranno alle 20.45, con due anticipi al sabato (alle 18.00 e alle 20.45) e uno la domenica alle 18, mentre dalla terza giornata prevede sette partite domenica alle 15, due anticipi (sabato alle 18.00 e alle 20.45) e un posticipo alle 20.45. Dal 2010, poi ci potranno essere match anche alle 12.30 e alle 19.00.

Le partite in analogico. La Rai, che detiene i diritti per far vedere in anticipo (sempre in ritardo rispetto alle reti digitali e satellitari) gli highlight dei match, proporrà lo storico appuntamento di 90° Minuto su Raidue alle 18.10, condotto da Franco Lauro.

Mondiali di Atletica di Berlino in tv: programma finali

Da oggi e fino al 23 agosto all’Olympiastadion di Berlino vanno in scena i dodicesimi mondiali di atletica leggera. L’evento sarà saguito in diretta dalla Rai e da Eurosport. La Rai seguirà integralmente l’evento su Rai Sport Più (in versione panoramica 16:9 e in alta definizione) e in streaming online su www.berlino2009.rai.it mettendo a disposizione dei telespettatori sette canali video esclusivi, web in alta qualità, il servizio di instant replay per rivedere le fasi della diretta.

Sull’analogico, invece, saranno di volta in volta Raidue e Raitre a trasmettere i momenti principali della manifestazione (le finali), tutti raccontati da Sandro Fioravanti, Franco Bragagna, Attilio Monetti, dai commentatori tecnici Stefano Tilli, Francesco Panetta, Fabrizio Mori, Olrando Pizzolato e Lucilla Andreucci. Le interviste a caldo saranno fatte da Elisabetta Caporale, mentre Alessandro Tiberi e Marco Lollobrigida gestiranno lo studio della Rai, che ospiterà gli sportivi, i giornalisti e i tecnici.

Anche Eurosport (Sky canale 210 o canale 209 in versione HD) seguira i Campionati del Mondo di Berlino, con 100 ore di programmazione complessiva di cui 60 live, con il commento di Maurizio Trezzi e Giorgio Rondelli, più uno speciale a fine giornata, denominato Photo finish, che per 30 minuti analizzerà le migliori performance giornaliere.

Eccovi gli orari delle finali che, se amate l’atletica,non dovete assolutamente perdervi:

Paese che vai Tv che trovi, in Italia è troppo volgare?

 Ogni pubblico ha la tv che si merita? La risposta dovrebbe essere affermativa, considerate le condizioni precarie in cui riserva il piccolo in schermo da diversi anni, dove col termine precario ci si riferisce alla qualità in continua discesa dei programmi e relativi contenuti. C’è chi riconduce il processo di decadimento della tv in Italia, alla nascita delle emittenti commerciali e alla loro necessità di fare cassa, un appiattimento verso il basso da cui neanche la Rai è immune ma che anzi nel tempo ha visto la Tv di Stato uniformarsi alle esigenze di mercato, assumendo di fatto le sembianze degli allora rivali (lo sono ancora?).

Tracciamo una breve cronologia delle dichirazioni che negli anni si sono susseguite nell’avvalorare la tesi che l’imbarbarimento televisivo sia un dato di fatto. Nel 1992 Giorgio Gori allora direttore di Canale 5 afferma:”La tv è un eccezionale specchio sociologico: andiamo in giro per le case degli italiani e scopriremo che la televisione non è altro che un’ immagine fedele del Paese“, dichiarazione che ci sentiamo di condividere. A favore della tesi che la tv è cambiata e non in meglio personaggi da cui non ci si aspetterebbe, per ovvi motivi, simili commenti come Valeria Marini che nel gennaio 1999 dichiara: “Tv volgare, si poteva evitare nelle feste di Natale. Meglio lo show tradizionale, Baudo e Mike. Vorrei tornare ai tempi di Canzonissima“, quell’anno Domenica In aveva proposto con relativa scia di polemiche un balletto di ragazze a seno nudo.

Tv Capodistria torna sul satellite

 Protagonista della nostra infanzia televisiva, non possiamo che essere lieti di comunicare una importante notizia su un’emittente, con la speranza che il nuovo salto di qualità ne possa rinverdire i fasti, stiamo parlando di TV Capodistria di cui abbiamo già parlato che torna a trasmettere sul satellite. Dopo anni di trasmissioni sperimentali, il canale che abbraccia culturalmente le regioni slovene, italiane e croate è ufficialmente disponibile sul trasponder della RTV di Slovenia sul satellite Hotbird 8 -13 gradi est di Eutelsat, i parametri di ricezione sono: Frequenza: 12.303 Mhz, Polarizzazione: Verticale, Symbol Rate: 27.500, FEC: ¾, Codice di identificazione: TV K-C.

La diffusione satellitare di TV Capodistria è sostenuta da Unione Italiana, con i mezzi destinati dal governo italiano per le attività culturali della Comunità Nazionale Italiana di Slovenia e Croazia, ed è stata avviata in base ad un accordo con la Radiotelevisione di Slovenia di cui TV Koper-Capodistria è parte integrante.