RAI firmato nuovo contratto di servizio: maggiori poteri alla vigilanza, stipendi pubblicati online, caccia ai “furbetti del canone”

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Ieri pomeriggio la Rai e il Ministero delle Comunicazioni hanno firmato il nuovo Contratto di servizio: il nuovo testo, che lega lo stato alla televisione pubblica, definendo i perimetri del servizio radiotelevisivo cui l’azienda deve attenersi e che deve garantire, varrà fino alla fine del 2012.

In una nota del MSE si legge che il tema della qualità dell’informazione rappresenta uno degli aspetti qualificanti del nuovo testo, che prevede specifiche e puntuali disposizioni che consentono agli organismi incaricati della vigilanza e del controllo sull’attuazione del contratto maggiori e più incisivi poteri di intervento. Il contratto prevede la concreta attuazione dei princìpi, criteri e regole di condotta contenuti nel Codice etico e nella Carta dei doveri degli operatori del servizio pubblico, recependo, tra gli altri, anche il Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie. Il nuovo testo assicura dunque il rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità nel rispetto della dignità della persona.

150 anni dell’Unità d’Italia in Tv: programmi Rai, Mediaset, La7 e Sky dedicati alla celebrazione

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Da ieri sera, con il programma di Raiuno Centocinquanta, la Rai ha aperto ufficialmente la celebrazione televisiva dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Scopriamo insieme i prossimi appuntamenti televisivi.

Rai. A mezzanotte è cominciata la maratona di 90 ore su Rai Storia che per quattro giorni dedicherà l’intero palinsesto all’evento con inviati a Torino, Roma e Milano, messa in onda di documentari inediti e biografie degli eroi e dei musicisti risorgimentali, il tutto coordinato da Giovanni Minoli.

Raiuno seguirà in diretta tutte le attività del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dalle 8.55 alle 13.30 (tra l’altro: la deposizione della Corona al Monumento al Milite ignoto, l’omaggio alla tomba di Vittorio Emanuele II di Savoia al Pantheon, l’inaugurazione del Parco degli Eroi al Gianicolo, la visita al nuovo Museo di Porta San Pancrazio e infine la Messa presieduta dal cardinal Bagnasco). Sempre su Raiuno andrà in onda la cerimonia celebrativa che si terrà a camere congiunte alla Camera dei Deputati, presieduta dal Presidente della Repubblica.

Silvio Forever: Rai blocca lo spot del film su Berlusconi

La Rai ha bloccato lo spot del film Silvio Forever (Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi), diretto da Roberto Faenza e Filippo Macelloni, sceneggiato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, distribuito da Lucky Red. Sul sito ufficiale si legge:

Questa mattina la Rai ha comunicato di aver sospeso la messa in onda dello spot del film Silvio Forever, programmata da domenica prossima, 6 marzo. La decisione è stata motivata con non meglio specificati approfondimenti in corso da parte dell’ufficio legale di viale Mazzini. Attendiamo notizie.

La Rai in una nota spiega che non si tratta di censura ed è pronta a trasmetterlo qualora venisse rimaneggiato:

Rai, alternanza conduttori nei talk show d’approfondimento politico: Sergio Zavoli contrario

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Il Pdl per voce del capogruppo in commissione di vigilanza Rai Alessio Butti ha proposto l’alternanza di settimana in settimana tra conduttori di talk d’approfondimento politico, con diversa formazione culturale, che vanno in onda nelle fasce migliori del palinsesto. Nel testo depositato da Butti si legge (via QN):

Tenuto conto dell’attuale distribuzione, durante la settimana, delle diverse tipologie di trasmissioni, che concentrano nella prima serata del martedì e del giovedì i programmi più importanti di approfondimento politico, onde evitare il determinarsi di una evidente posizione dominante da parte di alcuni operatori dell’informazione rispetto ad altri, la Rai valuti l’opportunità di sperimentare l’apertura di altri spazi informativi e/o di approfondimento affidati ad altri conduttori, da posizionare negli stessi giorni (martedì e giovedì), alla stessa ora (prima serata), sulle stesse reti e con le stesse risorse esistenti secondo una equilibrata alternanza settimanale.

L’atto chiede, tra l’altro, anche che nei programmi di approfondimento giornalistico ci sia la presenza di un secondo opinionista come contraddittorio:

Laddove il format della trasmissione preveda l’intervento di un opinionista a sostegno di una tesi” al fine di garantire “uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di altre sensibilità culturali in ossequio al principio non solo del pluralismo ma anche del contradditorio, della completezza e dell’oggettività dell’informazione stessa.

Alfonso Signorini punta alla direzione di Canale 5, la Rai alla nazionale, la Lega Calcio a salvare Dahalia Tv

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Alfonso Signorini punterebbe a scalzare Massimo Donelli per diventare il nuovo direttore di Canale 5. A rivelarlo è Marco Castoro di Italia Oggi, che parla di “voce che comincia a prendere corpo” nei piani alti di Mediaset.

La Rai, attraverso un comunicato stampa, smentisce di aver rinunciato alle partite della nazionale di calcio:

La notizia riportata da alcuni organi d’informazione su una presunta rinuncia da parte di Rai alla trasmissione delle partite della Nazionale di Calcio è del tutto destituita di fondamento. E’ invece in corso una trattativa seria tra l’Azienda e la Federazione Italiana Giuoco Calcio, per il rinnovo dell’accordo quadriennale 2011 -2014 che Rai si augura possa definirsi positivamente al più presto.

Fiction RAI: slitta il piano biennale 2011-2012

Continua a slittare il piano biennale 2011-2012 per la fiction RAI: questa volta, pare che i consiglieri del Consiglio di Amministrazione della Rai abbiano richiesto ulteriori verifiche sui tempi di produzione e quindi di messa in onda delle fiction proposte, così da far slittare, forse già al prossimo Cda, l’approvazione del piano.

Come ha ricordato la settimana scorsa Laura Rio su Il Giornale, la situazione è delicata, perché ci sono in ballo ben 180 milioni di euro e in giacenza, nei magazzini della Rai, ci sono oltre 100 puntate di serie tv e film tv mai mandati in onda, che potrebbero benissimo essere trasmessi, evitando così un ulteriore esborso all’azienda.

Arlecchino 3D per la Rai

La Rai presenta Arlecchino 3D, un filmato di 15 minuti realizzato con la Rai in accordo con la Fondazione del Piccolo Teatro Italiano di Milano.

Giornata della Memoria 2011 in Tv: programmazione Rai, Mediaset, La7 e Sky programmazione

Il 27 gennaio si celebra in tutta Italia Il giorno della memoria, la giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. In televisione si dedicano tre giorni alla commemorazione, da oggi al 28 gennaio. Scopriamo insieme i principali appuntamenti.

RAI
Tutti i principali programmi delle reti Rai (ad iniziare da Domenica In di tre giorni fa) dedicheranno spazio al Giorno della memoria. Su Raitre, inoltre, andrà in onda domani sera alle 21.05 Il falsario – Operazione Bernhard, il film drammatico dedicato a Salomon Sorowtisch, falsario che è stato internato nel 1944 in un campo di concentramento. Rai5 domani alle 23.40 manderà proporrà La strada di Levi di Davide Ferrario. Su Raiuno alle 2.25 sarà trasmesso il documentario Volevo solo vivere.

Raitre, Mauro Masi: troppa informazione, va ridimensionata


Non finisce mai di stupire il direttore generale della Rai Mauro Masi il quale nell’intento di plasmare a propria immagine e somiglianza l’Azienda che dirige, si fa portavoce di intenti rinnovatori in un’intervista rilasciata a Il Giornale: “non sta più nè in cielo nè in terra che Raiuno è votata soprattutto all’intrattenimento, Raidue a una programmazione più giovanilista, Raitre detiene il monopolio esclusivo dell’approfondimento dell’informazione e culturale“. C’è bisogno d’aria nuova che soprattutto spiri nella direzione di chi vuole una Rai inquadrata su posizioni che gli facciano più comodo e così:”dobbiamo dare un grande segnale di cambiamento” a partire da “un programma di informazione in prima serata su Raiuno” e da “un grande salto di qualità dell’offerta Rai, anche in termini di pluralismo che in Rai, non in termini di forma ma di sostanza, latita“.

Il tanto criticato Mauro Masi, lo stesso che un referendum Usigrai ha sfiduciato a novembre e che di recente la Corte dei Conti ha accusato di aver procurato un danno erariale alla Rai stessa per delle buonuscite record, accusa di cui dovrà rispondere il 7 aprile, ha puntato il dito su Raitre: “E’ evidente– afferma Masi- che l’approfondimenrto lo fa in prevalenza Raitre e lo fa secondo i propri standard. Non entro nel merito politico, ma penso sia un grave errore gestionale lasciare che l’approfondimento informativo sia detenuto di fatto da una sola rete. Spesso in questa stagione abbiamo assistitoa programmi bilanciati sull’ospite politico ma totalmente sbilanciati su servizi ed esperti. Talk show che si vedono oggi in Rai non esistono in nessun paese del mondo“.

Digitale Terrestre, un dividendo assegnato ai soliti noti?

Il passaggio del sistema televisivo italiano dall’analogico al digitale, si arricchisce di una nuova e importante fase. L’Agcom sta infatti avviando le procedure per l’assegnazione delle frequenze del cosiddetto dividendo digitale esterno, ovvero quelle che si sono liberate proprio a seguito della trasmigrazione delle emittenti tv sul Dtt. Nel computo dovrebbero essere comprese anche quelle utilizzate dal ministero della Difesa. La gara, come già sostenuto in passato dal presidente Corrado Calabrò sarà:“in linea con quanto avviene in tutta Europa, la procedura pubblica sarà del tipo beauty contest” attraverso un’asta e relativa acquisizione da parte del miglior offerente. Per l’occasione il Governo prevede di incamerare qualcosa come 2,4 miliardi di euro, per questo motivo l’Autorità ha proposto che venga creato un Comitato di ministri con il compito di disciplinare la gara. Da considerare che mentre all’estero il passaggio al digitale terrestre è servito ai Governi per incamerare fior di quattrini dalla vendita delle frequenze, negli Stati Uniti 19 miliardi, in Germania 8, in Italia si è deciso di ricevere appena l’1% sul fatturato annuale contro il 4-5% di altri Paesi, proprio in un momento in cui la congiuntura economica suggerirebbe di sfruttare al massimo ogni fonte possibile di introito.

La messa all’incanto delle frequenze analogiche verrà gestita dal ministero dello Sviluppo economico, ma secondo la Legge di stabilità dello scorso dicembre entro 15 giorni dall’entrata in vigore l’Agcom deve avviare “le procedure per l’assegnazione di diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica mobili in larga banda” e di “altre risorse eventualmente disponibili” quelle del ministero della Difesa appunto con “l’obiettivo di garantire ancora maggiore innovazione e concorrenza al settore delle comunicazioni elettroniche”. C’è da dire inoltre che l’Autorità sembra intenzionata a non garantire a tutti la possibilità di partecipare all’asta, all’art 6 del documento di consultazione pubblica che stabilisce le modalità di assegnazione del dividendo si parla chiaramente di soggetti “in possesso dell’autorizzazione generale di operatore di rete televisivo”, limitando di fatto il numero dei partecipanti ai soliti noti e non a qualche nuova “entità” intenzionata all’acquisto.

Tg1, l’offensiva di Minzolini: “Da gennaio monitorerò le cantonate dei colleghi”

Chi la fa l’aspetti, pare dire il direttore del Tg1 Augusto Minzolini che in un’intervista pubblicata oggi su Panorama dichiara: “Sulle mie note spese non c’è alcuna inchiesta interna e comunque sono disposto a dimostrare che le mie spese sono sempre state in ordine. E contrattaccherò anche sugli altri fronti. A Minzoparade (rubrica del Fatto quotidiano in cui si critica il direttore del Tg1) e attacchi vari risponderemo con Media, una rubrica di un minuto che da metà gennaio, all’interno del tg, monitorerà cantonate e faziosità dei colleghi”. Insomma Minzolini sta preparando una controffensiva a tutti gli effetti, dopo le innumerevoli critiche piovute da ogni dove a lui e al suo Tg, accusato di faziosità e di visione parziale degli accadimenti soprattutto politici, oltre ad aver infarcito il contenitore delle 20 con tutta una serie di servizi su argomenti spesso risibili.

Sul groppone del giornalista anche la questione Tiziana Ferrario reintegrata al servizio dal giudice del lavoro, dopo essere stata “rimossa” dallo stesso Minzolini con una decisione motivata dall’esigenza di voler “svecchiare” la redazione: “‘La sentenza è il frutto di un intreccio perverso fra politica, magistratura e baronati tv”, afferma Minzolini, “Susanna Petruni e Francesco Giorgino, rimossi dalla conduzione da Giulio Borrelli e Clemente Mimun, non andarono dall’avvocato. Con questa logica un editorialista del Corriere della Sera che non convince più il direttore potrebbe imporre la sua firma in prima pagina rivolgendosi alla magistratura”. Aggiungendo poi:”Sulla vicenda di Tiziana Ferrario ovviamente faremo ricorso“.

La Tv e l’anno che verrà, tornerà Saviano?


L’anno che verrà. In queste ore viene naturale parafrasare una canzone simbolo a firma del grande Lucio Dalla. Con quali premesse parte il nuovo anno televisivo? A dare un’occhiata, i primi accenni di palinsesto non ispirano certo ottimismo, novità ce ne saranno ben poche e le piccole eccezioni puzzano di riciclato andante. Fra i numerosi artisti che abbiamo avuto il piacere di intervistare in questa lunga annata passata a scrivere su Cinetivù ormai prossima alla fine, la maggioranza ci ha confermato la medesima considerazione: gli autori preferiscono puntare su prodotti sicuri come i format, piuttosto che rischiare nuove idee che potrebbero comportare notevoli perdite a livello commerciale. Insomma quel meccanismo perverso da cui la televisione non riesce sottrarsi per cui una trasmissione deve essere comunque accompagnata dal riscontro d’audience immediato e quindi pubblicitario, sta sancendo la fine della televisione stessa.

Le idee vengono sacrificate sull’altare del Dio denaro, senza possibilità di replica, se un programma va male viene immediatamente cancellato, un tempo si sarebbe concesso al pubblico il tempo di assimilazione, gli autori avrebbero provato l’inserimento degli inevitabili aggiustamenti, a oggi non è pù possibile, la tv brucia le sue creature con la stessa velocità con cui sono state create. Il denaro crea, il denaro distrugge e non è certo un bel vedere quello che ci si para davanti ogni volta che lo schermo si accende. Il satellite e il web costituiscono al momento l’unica isola felice ma quanto durerà?

Rai 2011: Ferrara, Sgarbi, Vespa, in prima serata?

Grandi manovre in casa Rai in vista del 2011 anche sul piano dei contenitori informativi. A oggi siamo ancora in ambito ipotetico, ma secondo un articolo apparso di recente su Il Giornale, in quel di viale Mazzini si starebbe lavorando alacremente per contrapporre nomi di un certo calibro a quelli di Michele Santoro, Giovanni Floris, Serena Dandini, passando per Lucia Annunziata e perché no, per una perennemente a rischio Milena Gabanelli, rei di sbilanciare un po’ troppo a sinistra una programmazione che negli intenti di pochi illusi, soprattutto riguardo l’eterno lottizzato servizio pubblico, dovrebbe conservare una parvenza di obiettività (ci viene da ridere se pensiamo a cosa ci propinano ogni giorno i tg Rai)

Chi sarebbero i protagonisti di questa incipiente discesa in campo, sponsorizzata, manco a dirlo, da quell’area di Governo che a oggi si proclama menomata ogni qual volta i succitati nomi vanno in onda in quanto non rappresentata a sufficienza (a sua detta)? Il primo di cui si fa insistentemente il nome sarebbe Giuliano Ferrara. Il direttore de Il Foglio lontano dalle scene televisive da illo tempore, tre anni dalla conduzione di Otto e Mezzo su La7, viene acclamato come possibile papabile ad un ritorno sugli schermi Rai, in quanto detentore di quell’indubbio carisma, da mettere sul piatto della bilancia per convincere gli indecisi nelle prossime quanto probabili elezioni politiche, è vero che causa par condicio il giornalista, già onorevole, non sarebbe in onda ma avrebbe il compito di preparare il terreno con un programma appropriato.