Dopo l’intervista a Gea Lionello la dottoressa Claudia Morandi di RIS, sul scia del successo della quinta stagione andiamo a conoscere colui che la serie, fra le tante, la realizza in qualità di sceneggiatore: Massimo Martella, alle spalle trascorsi da regista, da alcuni anni in attività con la prestigiosa Taodue la società di produzione di Pietro Valsecchi, quella di Distretto di Polizia, tanto per intenderci, (sempre scritta da Martella), che ha saputo offrire al piccolo schermo un’altra fiction di pregio come Ris-Delitti Imperfetti.
Massimo, lo sceneggiatore questo sconosciuto al grande pubblico potremmo dire, ma di fatto l’anima di una fiction, quanto impegno comporta realizzare un prodotto per la tv?
Se ti riferisci alla scrittura di una lunga serie, in termini di tempo tantissimo. E’ un viaggio che dura più di un anno: dal momento in cui si inizia a pensare alla struttura generale del racconto e si iniziano a immaginare i personaggi, a quando ti arrivano dal set le ultime richieste di modifica dovute a un qualunque imprevisto, passano anche 15-16 mesi. Ad esempio, per quel che riguarda Ris 5, le prime due paginette sono state scritte a maggio 2007, lo schema completo delle 20 puntate era pronto ad ottobre, ma l’ultima modifica di dialogo è stata mandata in produzione a ottobre 2008… e altre correzioni sono state fatte in moviola fino a pochi giorni fa, mentre è già incominciato da diversi mesi il lavoro sulla nuova serie. Naturalmente un impegno così prolungato ed esclusivo alla fine lascia un po’ svuotati: la cosa più difficile è lasciarsi quello che si è fatto alle spalle, rimboccarsi le maniche e ripartire da zero.
Nel caso di Ris-Delitti Imperfetti come nasce l’idea di una storia?
L’idea della linea gialla che caratterizza la serie, quella che noi chiamiamo linea d’indagine orizzontale, si sviluppa a partire da una suggestione del produttore, e durante alcuni incontri con lui. Le storie di puntata invece nascono o dalla lettura della cronaca, o da idee dei nostri soggettisti.