Me, il nuovo Mediashopping dal primo marzo sul digitale terrestre

Dal primo marzo sul Digitale Terrestre Mediaset arriverà il canale free Me, versione riveduta e corretta di Mediashopping, il canale della società del biscione dedicato alle televendite. La test card è apparsa ieri mattina.

Il cambiamento, si legge su Digital-Sat, sarebbe stato pensato per permettere al canale di avanzare nella numerazione LCN, subito dopo Mediaset Extra (canale 34), in modo di entrare nella stessa zona già presieduta da QVC (canale 32) e dal prossimo HSE24 (canale 37).

Steve Hofmann, numero uno QVC Italia, a Cinetivù: “Siamo l’alternativa alle tradizionali televendite” (seconda parte)

Seconda parte dell’intervista a Steve Hofmann amministratore delegato di QVC, noto marchio di home shopping divenuto realtà anche in Italia. Cinetivù ha voluto conoscere meglio questa novità per il nostro sistema televisivo, attraverso una lunga chiacchierata con il numero uno della struttura italiana.

QVC all’estero in cifre: qual è la dimensione del business al di fuori dei confini italiani?

Con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari, 10,6 milioni di clienti e 17.000 dipendenti, QVC è il secondo canale televisivo americano per dimensioni dopo la storica rete CBS. QVC è un canale televisivo specializzato nell’home shopping, ed ora, dopo Gran Bretagna, Germania e Giappone è presente anche sul mercato italiano con uno dei maggiori investimenti degli ultimi anni: 65 milioni di euro e circa 400 dipendenti. Tutto questo avviene a Brugherio, alle porte di Milano, dove sono stati allestiti la sede principale e gli studi di produzione (per un totale di 15.000 metri quadri). Negli Stati Uniti i suoi programmi raggiungono oltre 98 milioni di famiglie e oltre 180 milioni in tutto il mondo, via cavo e satellite. In Italia l’obiettivo è di fornire immediatamente almeno 17 ore di diretta tutti i giorni sul digitale terrestre.

Fin dal primo giorno QVC ha offerto marchi davvero di valore: come vengono scelti?

Le aree dello shopping di QVC sono Fashion, Beauty, Gioielli&Bijoux, Casa e Elettronica. Sono stati scelti con grande attenzione brand di tendenza, a volte non disponibili in Italia. Un’attività di ricerca continua che QVC consegue offrendo ai clienti le novità più attraenti sul mercato e prodotti che sono stati selezionati, testati e garantiti dagli esperti di QVC. La categoria dei prodotti per la bellezza include marchi quali Bare Escentuals, Gatineau, Leighton Denny, Dr Perricone, mentre per la moda abbiamo BRICS, I Santi, Kipling, Kathy Van Zeeland, Nina Leonard, Tignanello, Blunauta. Nella categoria dei prodotti tecnologici troviamo Panasonic, Pioneer, Clickfree e Fuji Film, mentre per la casa abbiamo scelto marchi quali Bialetti, Dyson, Severin e Homedics e per i gioielli Unoaerre, Diamonique, Paola Valenti, Gioie&Co e Honora.

Steve Hofmann, Ceo QVC Italia, a Cinetivù: “Pronti a guidare le tendenze” (prima parte)

 Dallo scorso 1 ottobre, QVC marchio leader mondiale dell’home shopping è entrato nelle case degli italiani ottenendo già ottimi riscontri. QVC è nato nel 1986, negli Stati Uniti per poi diventare una realtà di successo in Gran Bretagna, Germania e Giappone raggiungendo più di 50 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Cinetivù ha avuto il piacere di incontrare Steve Hofmann amministratore delegato di QVC Italia, vi proponiamo in due parti l’interessante chiacchierata che abbiamo avuto con lui.

Quali sono i vostri obiettivi per il mercato italiano?

Il nostro obiettivo è innanzitutto costruire un’azienda ‘sana’, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti italiani. Per far questo dobbiamo conquistare la fiducia del pubblico italiano. Sappiamo che non sarà facile. D’altro canto, il nostro modello di business è incentrato sull’offerta di un’esperienza cliente senza eguali e se riusciamo a conseguire questo obiettivo in Italia potremo aspirare allo stesso livello di successo raggiunto negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Giappone e in Germania.

Sapete che gli italiani sono un poco diffidenti verso l’home shopping? Come pensate di guadagnarvi la loro fiducia?

Lo sappiamo bene. Negli ultimi due anni, prima di fondare QVC Italia, abbiamo osservato da vicino l’Italia e condotto ricerche e analisi approfondite. Noi offriamo qualcosa di nuovo, che non ha nulla a che vedere con l’home shopping tradizionale. La nostra offerta è basata su prodotti di alta qualità che potrebbero non essere disponibili altrove sul mercato. Ci avvaliamo inoltre di esperti che provvedono a testare ogni prodotto prima di proporlo in vendita. Nei nostri programmi mostriamo in dettaglio tutte le caratteristiche e gli elementi distintivi di ciascun prodotto, indipendentemente dalla categoria di appartenenza. Sia che si tratti di una crema di bellezza, di un oggetto per la casa o di un dispositivo tecnologico. Il nostro stile è amichevole e cordiale. Il dialogo e la trasparenza sono elementi fondamentali nella relazione con il pubblico, con i clienti. Inoltre offriamo a tutti i clienti la possibilità di restituire il prodotto acquistato entro 30 giorni, assolutamente senza nessun problema o richiesta. Un altro aspetto molto importante è che noi possiamo guidare le tendenze. I nostri esperti sono in grado di comprendere le specifiche esigenze dei clienti italiani, che sono particolarmente sofisticati ed esigenti in fatto di qualità.Siamo certi che riusciremo ad indurre i clienti a provare una nuova esperienza di shopping, giorno dopo giorno.

Qvc Italia, un futuro difficile?

Correva l’anno 2000 quando sui teleschermi italiani compariva, grazie alle frequenze del network ReteMia, il marchio H.O.T., acronimo per Home Order Television, leader in Germania nello shopping televisivo, poche ore al giorno di diretta per quello che in pochi mesi si sarebbe trasformato in HSE, Home Shopping Europe in seguito Canale D e ora nell’attuale Mediashopping. A dieci anni di distanza prende il via nel nostro Paese sul digitale terrestre un progetto dalle molte affinità con quello di allora (claim compresi), QVC ovvero Quality-Value-Convenience, secondo canale di home shopping negli Usa con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari circa, 50 milioni di clienti e 17.000 dipendenti in tutto il mondo.

Lo start up è previsto per il 1 ottobre, come recita la scritta che gli utenti possono leggere sul monoscopio della numerazione dtt. Per la succursale italiana con sede a Brugherio (MI) guidata dall’amministratore delegato Steve Hoffman, si prevede un investimento iniziale di 65 milioni di euro, 17 ore di diretta e oltre 500 dipendenti, una sfida imponente che non mancherà di dare un po’ di fiato all’asfittica situazione occupazionale italiana. Buona novella per noi che a suo tempo abbiamo avuto l’onore di presenziare la nascita e la crescita di HSE e proprio per questo ci sentiamo di muovere qualche riserva, sulla possibilità di sviluppo di questa nuova realtà televisiva italiana.

Lo sport è vita: intervista a Jill Cooper – esclusiva Cinetivù


Jill Cooper americana doc, allieva della Tisch School of the Arts presso la New York University, ha poi studiato al Circle in the Square (dove ha preso la laurea anche Kevin Kline), si è laureata a 23 anni all’International Business alla American University of Rome. Da 20 anni lavora nel campo del fitness come istruttrice di aerobica e personal trainer, di recente è diventata la regina televisiva del fitness. Cinetivù, l’ha incontrata in una pausa di lavoro, tra un esercizio e l’altro.

Come è nato “l’amore” per l ‘Italia?

Lavoravo in un ristorante italiano a New York negli anni 80′ per pagare l’affitto mentre studiavo. Gian Luigi Buitoni era il proprietario, e tutti gli italiani che passavano di là mi hanno fatto innamorare della vostra gioia di vita! Sono rimasta incantata!

E quello per l’attività fisica?

Vengo da una famiglia di sportivi. Per noi lo sport è sempre stata parte delle nostre giornate. Lo skate, il nuoto, lo sci nautico, il canottaggio, pallavolo, atletica leggera, potrei continuare ma non mi ricordo un giorno della mia gioventù dove non mi muovevo in un modo o un altro.

Pubblicità – 15 – Televendite:un mercato in espansione

Quante volte ci capita nel corso della giornata di seguire all’interno dei palinsesti televisivi degli spazi di media durata, dove uno o più presentatori cercano di convincerci della bontà di un prodotto? Innumerevoli potremmo dire, anzi ci è senz’altro consentito aggiungere che quello delle televendite, è un mondo che ormai fa parte della nostra vita, una vera e propria giungla attraverso cui il telecomando prova a districarsi.

Il mercato delle televendite in Italia ha raggiunto un’ampia fetta di pubblico solo di recente, un tempo le telepromozioni erano prerogativa delle sole emittenti locali, le quali tutt’ora basano una buona percentuale dei loro bilanci sugli introiti dati da questi spazi che in molti casi hanno reso celebri, al positivo ma anche al negativo, coloro che ne sono protagonisti.

Troppo spesso è capitato e purtroppo ancora accade, che in taluni casi le proposte contenute all’interno di questi programmi non siano così autentiche, facendo associare da un pubblico di natura diffidente quale quello italiano, il concetto di televendita alla truffa. E’ soprattutto per questo motivo che il nostro Paese è ancora gli albori rispetto ad un settore che all’estero, in particolare negli Stati Uniti e Gran Bretagna ma anche in Germania, è ben radicato.

Pubblicità – 5 – Mediashopping

Tempo di acquisti con Mediashopping!:”Il canale tutto dedicato allo shopping!”. Come recita uno degli slogan, che caratterizza questo marchio di proprietà Mediaset. Mediashopping trasmette sul digitale terrestre dall’ottobre del 2005, ma i telespettatori lo conoscevano già da un anno prima, con le numerose “finestre” notturne, sulle tre reti dell’azienda di Cologno Monzese.

Forse non tutti sanno che l’origine di questo canale, dedicato per intero alle televendite, risale al 2000, quando l’allora azienda tedesca Hot (Home Order Television), decise di rilevare il network nazionale Rete Mia, per farne appunto una rete di vendite televisive, nel frattempo il nome era cambiato in Home Shopping Europe, divenuto poi nel 2003 Canale D, fu allora che nacque la partnership con Mediaset e il marchio Mediashopping, divenuto in seguito una vera e propria rete, quando gli studi furono trasferiti da Roma-Fiumicino a Milano-Segrate dove sono attualmente.

Il direttore è Rodrigo Cipriani, che tra i suoi trascorsi annovera più di un decennio di attività come manager a Publitalia ’80, la potente concessionaria di pubblicità delle reti Mediaset. Ogni giorno i dieci presentatori, si avvicendano nella conduzione di show, dedicati ai prodotti piu’ disparati: da quelli per la cucina, al fai da te, agli attrezzi ginnici, proposti da colei che di fatto è l’icona di Mediashopping: Jill Cooper, dall’ inconfondibile accento italo-americano, che ho avuto il piacere di conoscere, nei quasi tre anni di militanza a Home Shopping Europe, in qualità di presentatore.

Il blob dei blog: Paola salvaci dalla televisione autoreferenziale!

Non sopporto più l’autoreferenzialità della televisione, non sopporto più la stupidità di certe frasi dette, non sopporto più le solite facce, non sopporto più le pubblicità non segnalate.

Sabato. Amici di Maria: in studio dieci minuti di sponsorizzazione al nuovo musical, Io ballo, che andrà in scena al Teatro Parioli (di Costanzo), che vede tutto il cast formato da ballerini della trasmissione televisiva attuali e passati.

Domenica. L’arena (Domenica In). Tema innovativo: Manuela (Villa) trionfa all’isola (finita l’anno scorso!).

Pubblicità – 3 – Gli spot di una volta erano meglio?

Malinconia. In questi giorni guardavo su youtube le pubblicità del passato per trovare uno spunto per la qui presente rubrica settimanale.

Voi potreste pensare ad una totale assenza di creatività, se mi sono dovuto rifugiare su internet per cercare pubblicità, quando la televisione ne è piena, ma non è così: proprio osservando Mediashopping e le televendite di Raffaello Tonon e Giorgio Mastrota, mi sono reso conto che in televisione neanche le pubblicità hanno più la genuinità di una volta.

Chiariamo subito che impazzisco per i cali di voce di Tonon, che gli trasformano la voce quasi in quella di un riposseduto e che stravedo per Mastrota e le sue descrizioni così ammiccanti per il prodotto sponsorizzato, quasi parlasse di belle donne pronte ad esaudire ogni tuo qualsiasi desiderio, e che ammiro le paresi alla bocca dei conduttori di Mediashopping (non capisco veramente come facciano a tenere sempre il sorriso a 50 denti anche se parlano dello spolverino rotante o del rullo per dipingere), ma, non so voi, io non riesco a fidarmi.