Baaria, su Premium Cinema i primi cinque minuti

Il Festival di Venezia 2009 è alle porte e così Mediaset, come la Rai (di cui vi parleremo approfonditamente nei prossimi giorni), ha deciso di dedicare ampio spazio alla manifestazione sul suo canale dedicato alla settima arte, Premium Cinema.

Ogni giorno alle 20.50 e alle 22.30, a partire dal 3 settembre, il giorno dopo l’inaugurazione della 66esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il canale digitale proporrà a tutti gli abbonati, alle 20.50 e alle 22.30 interviste esclusive agli ospiti, ai protagonisti (tra cui Charlize Teron, Nicolas Cage e Matt Demon), nonché il resoconto dei momenti più interessanti della giornata, direttamente dalla Terrazza Lancia Cafè dell’Hotel Excelsior.

Serie tv, il futuro è a pagamento?

 2009 fuga dalla televisione: un argomento più volte affrontato in passato di cui torniamo con piacere a parlare in vista del prossimo autunno televisivo, cosa ci aspetta avete già avuto modo di leggerlo nelle anticipazioni, sarà forse per questo che una buona percentuale di pubblico si prepara a fare le valigie virtuali per spostarsi verso altri lidi dove si respiri una qualsivoglia aria di novità: internet? Il satellite? Il dtt a pagamento? Le alternative ci sono e abbondanti, una cosa è certa la cosiddetta tv generalista è sempre più destinata a una programmazione di seconda scelta soprattutto per quanto riguarda film e telefilm, mentre lo spettatore suo malgrado dovrà mettere mano al portafogli per seguire i nuovi episodi delle proprie serie preferite.

Un panorama desolante che fa tremare le grandi Aziende Televisive titolari dei canali generalisti, dove da un lato c’è, Mediaset, che cerca di rimpinguare le casse dissanguate dall’investimento nell’esclusiva con le major americane, mentre la Rai tenta (non si sa bene come) di colmare il buco lasciato dai mancati introtiti dopo la fine dell’accordo con Sky, dall’altro le stesse società si trovano a dover tenere alta l’attenzione sui propri palinsesti infarcendoli di programmi arcinoti e reality tirati per la giacchetta fino allo stremo, vedi il Grande Fratello che quest’anno durerà cinque mesi. Quanto riusciranno nell’impresa non è dato di saperlo, di certo la deriva della nave Lost è un classico esempio di come le anteprime azzerino il gradimento di trasmissioni che godono di un certo seguito.

Un disco per l’estate

Oggi per programmi tv del passato, parleremo di una manifestazione musicale italiana svoltasi dal lontano 1969 al 2003, conosciuta da tutti come Un disco per l’estate ed andata in onda prima su Rai e poi su Mediaset.

La trasmissione nacque dall’ associazione AFI, che in quel periodo era intenta a promuovere il mercato della discografia attraverso un festival musicale e che avesse lo stesso scopo di Sanremo: quello di presentare le nuove etichette.

Dal 1969 al 1975 Un disco per l’estate si svolse come una gara di due parti, la fase eliminatoria radiofonica e la finale televisiva, poi con il passare degli anni, le norme del regolamento cambiarono. Il regolamento di questi anni prevedeva che le case discografiche inviassero alla Rai tre brani inediti, arrivando poi ad una prima selezione di massimo sessanta canzoni che venivano successivamente votate da persone con delle apposite schede voto. Le canzoni che arrivavano in finale sono state 14 nella prima edizione e dalle 20 alle 28 dalla seconda edizione in poi.

Walter Veltroni guarda Sky per non sentirsi manipolato, la Rai scimiotta Mediaset

Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico dalle colonne de Il Venerdì di Repubblica torna ad attaccare la Rai rea di scimmiottare Mediaset (fonte Asca):

Guardo soprattutto Sky. Dà una sensazione di libertà, puoi scegliere, non ti senti manipolato. Mediaset è largamente inguardabile, è pura conservazione. Con la Rai mi si stringe il cuore. Per motivi non solo sentimentali ma culturali. La Rai è stata fino a tutti gli anni 80 un grande fattore di crescita culturale e di diffusione di qualità, dai Promessi sposi fino ad Arbore e Benigni. Lo scimmiottamento di Mediaset è la morte della Rai

A prescindere che Veltroni è libero di criticare e guardare qualsiasi rete televisiva, la sua affermazione dovrebbe far riflettere: è vero che la Rai nel corso degli anni si è commercializzata, ma non ci si può dimenticare che Raitre continua a proporre documentari in serie, che molte trasmissioni non esattamente commerciali di Raiuno e Raidue sono presenti nei palinsesti dalla notte dei tempi, da Superquark a Sereno Variabile, che recentemente sono state trasmesse Tutto Dante (dicembre 2007 – marzo 2008) e La bibbia giorno e notte, che sono nati i canali digitali, visibili da tutti al massimo entro il 2012, che adempiono perfettamente all’accrescimento culturale dello spettatore (Rai Storia su tutti).

L’IPTV incalza la tv tradizionale

 Fonti televisive alternative? Anche in Italia si può! Oltre alla tv tradizionale ormai in dirittura d’arrivo con l’avvento del digitale terrestre e la satellitare, nel nostro Paese sta sempre più prendendo piede l’IPTV (Internet Protocol Television), la televisione diffusa attraverso la fibra ottica, settore dove a primeggiare è indubbiamente il marchio Fastweb che ha di recente registrato ricavi in crescita a 918,8 milioni (+13% sul primo semestre 2008) mentre l’utile è a 17,9 milioni contro la perdita di 14,9 milioni della gestione industriale nei primi sei mesi 2008.

Ottime notizie per l’amministratore delegato Stefano Parisi il quale ha annunciato a Il Messaggero che è imminente il lancio sulla piattaforma da lui diretta dei contenuti Mediaset Premium: “Con un unico set top box, che può servire anche da decoder per il digitale terrestre – spiega Parisi – potremo così offrire tutti i canali nazionali (Rai, Mediaset e La7) in qualità digitale e i canali gratuiti del digitale terrestre. Inoltre, tutto Sky e l’offerta Premium di Mediaset, il video on demand e i nostri contenuti. Siamo gli unici, in questo momento”.

Altra esempio di tv a banda larga è Alice di Telecom Italia competitiva ma in tono minore rispetto ai diretti concorrenti di Fastweb, in entrambi i casi i due principali competitor del settore devono vedersela con l’ arretratezza delle strutture in cui langue da illo tempore il nostro Paese. Qualche giorno fa la Commissione UE ha pubblicato un nuovo rapporto che analizza la diffusione della banda larga e le abitudini della nuova generazione digitale in Europa, i risultati mostrano come dal 2005 ad oggi l’ Europa sia diventata il continente numero uno al mondo, in proporzione agli abitanti, per i collegamenti a banda larga e per il numero di abbonati ai servizi della rete mobile.

Cecchi Paone a Mediaset: sarà opinionista a Pomeriggio e Domenica Cinque

E’ ufficiale: Alessandro Cecchi Paone, a due anni e mezzo di distanza, torna a Mediaset. Il presentatore, giornalista e divulgatore, sarà opinionista nei programmi di Barbara D’Urso:

Sarò in onda tutti i pomeriggio feriali e festivi su Canale 5 con Pomeriggio Cinque e Domenica Cinque.

Cecchi Paone, che aveva lasciato la società del biscione per poter partecipare a L’isola dei famosi, dopo aver collaborato un po’ con tutti, da Mediaset alla Rai, da La7 a Sky, ha deciso di affiancare giornalmente Barbara D’Urso, come spiega a Tv Sorrisi e Canzoni:

Schegge del passato, la gloriosa Video Firenze

 Appuntamento questa settimana con Video Firenze, emittente toscana dai trascorsi gloriosi ma che di recente è praticamente sparita dall’etere, per far posto sul digitale terrestre a una programmazione basata sulle televendite. Fra le prime emittenti italiane Video Firenze nasce nel 1977 ad opera di Giorgio Vassari: come avviene per la maggior parte delle realtà locali, il palinsesto è caratterizzato da autoproduzioni a carattere informativo e sportivo, oltre all’immancabile, per il periodo, messa in onda della Superclassifica Show condotta da Maurizio Seymandi. Fra le trasmissioni di punta le partite della Fiorentina e della Rondinella.

Negli anni ’80, sotto la direzione di Boris e Giuliano Mugnai (gli stessi di RTV 38), Video Firenze entra nella syndication Canale 10. Il passaggio al Gruppo Barbagli molto attivo nell’ambiente radiotelevisivo toscano, segna il realtà l’inizio del periodo di decadenza per l’emittente fiorentina fino ad allora molto seguita dagli appassionati sportivi, scompaiono buona parte della autoproduzioni, eccezion fatta per i videogiornali, la rubrica Alè Viola Eppoi e il Ventaglio, programma dedicato alle realtà socio-culturali delle province di Livorno, Lucca e Pisa, l’accordo con Canale 10 non viene rinnovato.

Tele Italia Web: la tv delle tv

 Progetto ambizioso Teleitaliaweb: un portale che funga da finestra su buona parte dell’offerta televisiva nazionale coniugandola a quella locale in particolare della Campania. Non fatevi trarre in inganno dalla grafica per alcuni aspetti grossolana, l’obiettivo che il sito si proponeva al momento della nascita è stato ampiamente raggiunto, grazie all’inventiva del suo creatore Pietrangelo Gregorio già titolare dei marchi Tele Napoli e Canale 21 tutt’ora una delle emittenti più importanti del centro Italia.

È ormai assodato che l’attenzione del pubblico televisivo, in particolare quello più giovane, si sta spostando sulla rete, la nascita di Telitaliaweb va interpretata seguendo questa logica a cui va ad unirsi la capacità pressoché illimitata del web di raggiungere ogni angolo della terra. Oltre alla possibilità di seguire i principali canali nazionali Rai, Mediaset, ma anche satellitari (Sky Tg24), l’utente ha modo di calarsi nella realtà locale grazie al primo network televisivo della Campania con 551 emittenti tv web dei 551 comuni della regione.

Categorie Sky

Raiuno estate, tra repliche e film di Bollywood spuntano le premiazioni: qualcuno le segue?

 Ogni anno la medesima solfa, al punto che anche noi rischiamo di diventare monotoni, scrivendo le stesse cose a distanza di dodici mesi. Fatto sta che il processo ha imboccato il suo iter inarrestabile e nulla e nessuno sembra in grado di riportarlo a livelli accettabili. Ogni estate la cosiddetta tv generalista nella fattispecie Rai e Mediaset, più la prima che la seconda a dir la verità che ricordiamo essere, ormai solo sulla carta, servizio pubblico sovvenzionato dai cittadini, cala il sipario una volta terminata la stagione televisiva che ingolosisce i pubblicitari. E’ la costipazione dei palinsesti.

All’improvviso dall’oggi al domani ci si ritrova faccia a faccia con una quantità industriale di repliche, che, destino vuole siano le stesse dell’anno prima in particolare su Raiuno, il canale che più di tutti alza la bandiera bianca dell’innovazione all’insegna dello stantio spinto, al punto che siamo già in grado di annunciarvi per l’estate 2010, l’ennesima proposizione de La Signora in Giallo a mezzogiorno e nel pomeriggio degli episodi del Il Commissario Rex prime stagioni e i casi dell’Ispettore Derrick con una spruzzatina di Un Medico in Famiglia.

Palinsesti talmente scontati da far arrabbiare addirittura il Codacons che a giugno:“Ha deciso di diffidare la Rai perchè cambi la programmazione estiva, dice in una nota il suo presidente Marco Donzelli.“Vogliamo che la Rai non mandi in soffitta l’attualità e alterni almeno film a telefilm, riservandoci in difetto di valutare possibili azioni legali. E’ assolutamente inaccettabile che sulla rete ammiraglia del servizio pubblico la programmazione estiva sia fatta solo di telefilm triti e ritriti”.

Mario Giordano torna a Mediaset, sarà Direttore nuove iniziative news

Mario Giordano dal 24 agosto torna a lavorare a Mediaset: l’attuale direttore de Il giornale, che lascia il suo posto a Vittorio Feltri (attuale direttore di Libero, che lascerà probabilmente a uno tra Oscar Giannino, Gianluigi Paragone e Franco Bechis), assumerà l’incarico di Direttore Nuove iniziative News Mediaset.

Giordano, che inizialmente si pensava dovesse diventare direttore del Tg5 nel caso in cui Clemente Mimun avesse assunto la direzione di Rai Fiction, spiga una nota:

avrà il compito di elaborare, coordinare e realizzare i progetti di sviluppo dell’area news alla luce delle nuove opportunità offerta anche dalla tecnologia digitale.

Diritti Tv Calcio – Serie A: assegnati a Sky e Mediaset, due dei sei pacchetti previsti

Sono stati assegnati i primi due pacchetti riguardanti i diritti dei campionati di calcio di Serie A 2010/11 e 2011/2012: il Pacchetto A – Platinum Live (almeno 570 milioni la prima stagione e almeno 578 milioni la stagione successiva; telecamere negli spogliatoi prima dell’arrivo delle squadre, o con i giocatori, ma senza giornalista e in differita; interviste ai giocatori durante l’intervallo), relativo alla piattaforma satellite e alla ritrasmissione IPTV e internet a pagamento in ambito nazionale è stato ottenuto da Sky; il Pacchetto C – Gold Live (almeno 210 milioni la prima stagione e almeno 225 milioni la stagione successiva; trasmissione di dodici squadre in diretta e in esclusiva), relativo al digitale terrestre e alla ritrasmissione IPTV e internet a pagamento in ambito nazionale è stato vinto da RTI (Mediaset).

Si deve ricorrere alle trattative private, invece, per il Pacchetto B – Satellite Hilights (trasmissione in differita a pagamento delle immagini salienti delle partite, almeno 14 milioni la prima stagione e 15 per la seconda), per il Pacchetto D – Silver Live (trasmissione degli altri otto team di seriea A, alla modica cifra di 70 milioni per il 2010/11 e 75 milioni per il 2011/12), Per il Pacchetto E – Platinum Highlits (trasmissione in chiaro delle azioni e dei gol delle partite, da pagare almeno 28 milioni per il 2010/11 e 30 milioni per il 2011/12) e il Radio Live (radiocronaca integrale e interviste radiofoniche post gara al prezzo di 3,8 milioni per la prima stagione e 4 per la seconda stagione).

Dell’assegnazione dei primi pacchetti di diritti (che definire non su misura sembra un’offesa all’intelligenza delle persone) si dice contento l’adivsor Infront (scoietà che doveva commercializzare per conto della Lega Calcio i diritti), rappresentato dal Presidente Marco Bogarelli che aggiunge (Fonte Digital Sat):

Pubblicità occulta, Rai e Mediaset multate: come mai?

 Product Placement un anno dopo, o quasi, proprio nell’autunno scorso avevamo accennato al fatto che il Parlamento Italiano si stesse adeguando alla direttiva europea Audiovisual Media Services in vigore dal dicembre 2009, che di fatto permetterà di esporre marchi pubblicitari nelle trasmissioni televisive, pratica non ancora legale.

Presto quindi le grandi aziende televisive avranno dalla loro un nuovo strumento di promozione che le consentirà di rimpinguare i già ingenti guadagni, seppure in calo a causa delle crisi economica. Come questa norma verrà regolamentata nel nostro Paese è un vero ministero, più probabile che dalla fine dell’anno lo spettatore venga inondato di marchi messi alla bellemeglio in evidenza in un qualsivoglia contesto televisivo, l’unica cosa certa che le uniche esentate saranno le trasmissioni per bambini.

Nel frattempo l’ AGCOM ovvero l’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato, continua a fare il suo dovere nel tentativo più o meno disperato, visti i modesti mezzi di cui dispone, di far rispettare l’attuale legge che non consente in alcun modo il benchè minimo accenno al product placement, pratica per inciso legalizzata al cinema dal 2004. A farne le spese Mediaset e Rai, ree di pubblicità occulta nel corso delle trasmissioni Questa Domenica, Pomeriggio 5 e nella trasmissione L’Isola dei famosi 6.

Telestudio Torino, un successo che dura da trent’anni

 Questa settimana riflettori puntati su Telestudio Torino, ovvero storia e gloria di una veterana tra le emittenti televisive locali italiane, davvero gloriosa visto il ricco palinsesto già in grado di offrire alla sua nascita verso la fine degli anni ’70. Il 24 agosto 1976 per iniziativa dell’editore Giuseppe Barberis compare nell’etere torinese il monoscopio di TST Telestudio Canale 24, quella che negli anni ’80 diverrà semplicemente Telestudio.

La programmazione di tutto rispetto coordinata da Fernando Di Gianmatteo, prevede dieci ore di trasmissioni di cui sette a colori e la maggior parte dei contenuti autoprodotti, tra cui il notiziario realizzato in collaborazione con il quotidiano La Stampa, Digestivo Sport dedicato agli avvenimenti sportivi, in particolare calcistici, della settimana e un film ogni sera. Nel frattempo alla direzione dell’emittente arriva il giovane Carlo Vetrugno, poi alla guida dei canali Mediaset, il quale dà un’ulteriore impulso a Telestudio con nuove e interessanti rubriche fra cui il cabaret di Mario e Pippo Santanastaso, protagonisti di Nostra Piemont, Cabaret.

Tivusat presentata a Roma: i canali generalisti Rai e Mediaset rimangono su Sky

Oggi a Roma è stata presentata Tivusat, la futura piattaforma satellitare in cui confluiranno Rai, Mediaset e Telecom Italia Media (La7), che partirà il 31 luglio, il giorno in cui scadrà il contratto tra RaiSat e Sky.

Premesso che i tre canali generalisti della Rai (Raiuno, Raidue e Raitre) si continueranno a vedere anche su Sky (quelli di Mediaset, come vi avevamo anticipato ieri sarebbero rimasti comunque su Sky, seppur criptati per alcuni eventi), gli altri canali di RaiSat potrebbero finire nel digitale terrestre, così da tranquillizzare coloro che come il segretario della Fnsi Franco Siddi si diceva preoccupato del futuro di Raisat (fonte AGI):

Sarebbe imperdonabile se le scelte della Rai dovessero cancellare questi tesori e rinunciare alla portata innovativa degli operatori contrattualizzati e precari che hanno dato lustro in questi anni alla presenza del servizio pubblico sul satellite. Ci sono anche obblighi sociali e giuridici da tener presente insieme ai valori culturali e economici di questo progetto. Il Cda della Rai non potrà far finta di niente.