Carmen Russo a Cinetivù:”In tv troppa gente senza talento”

Questa settimana Cinetivù ha incontrato Carmen Russo, alle spalle una lunga carriera come showgirl favorita da una inconfondibile esuberanza fisica che l’ha resa una vera e propria icona sexy. All’attivo trasmissioni Mediaset come Colosseum, Grand Hotel, Risatissima, Drive In, Buona Domenica nell’edizione 2006-2007 con Paola Perego. Nel 2003 ha partecipato alla prima edizione de L’Isola dei Famosi su Raidue. Abbiamo raccolto le sue considerazioni sull’attuale situazione televisiva, ecco cosa ci ha detto.

Carmen il pubblico attende con una certa impazienza una tua rentrée televisiva, cosa bolle in pentola?

Innanzi tutto mi fa piacere che il pubblico continui ad essere affezionato a me. Il fatto è che la tv dipende da chi la fa fare, se fosse per me tornerei subito! Al momento comunque sto lavorando a due progetti televisivi, uno per la tv italiana l’altro per quella spagnola, quando i tempi saranno maturi saprò dirvi di più.

Ci racconti alcuni ricordi tra i più belli della tua lunga carriera?

Devo dire che mi ritengo fortunata per aver vissuto una carriera artistica davvero intensa, di ricordi ne ho quindi moltissimi che riguardano l’Italia ma anche la Spagna e il Sud America. La Spagna in particolare mi ha dato un’alternativa professionale molto importante. Li ho presentato Buona Domenica in spagnolo e altri varietà, ho partecipato all’Isola dei Famosi spagnola e l’ho anche vinta. Un altro bel ricordo è quando andai anni fa al Festival di Acapulco come ospite internazionale, di certo nella mia lunga carriera l’Italia mi ha dato tante opportunità come quando partecipai al mitico Drive In! L’anno scorso poi è uscita una mia biografia dove mi racconto nel privato e nel professionale.

Antitrust contro Sky per diritti Tv dei Mondiali di calcio 2010

Foto: AP/LaPresse

L’Antitrust ha aperto un procedimento contro Sky Italia in merito all’offerta televisiva dei Mondiali di Calcio 2010: l’accusa è abuso di posizione dominante nell’acquisizione dei diritti di trasmissione. L’azione è basata su un esposto di Mediaset del maggio 2010, che aveva denunciato Sky per la mancata cessione dei diritti delle partite per il digitale terrestre, piattaforma sulla quale non era presente la società di Rupert Murdoch.

Secondo l’Antitrust (fonte La Repubblica):

La decisione della società, che ha l’86% del mercato della pay-tv, di acquistare da Rai nel 2008 la titolarità dei diritti pay sui mondiali di calcio 2010 e 2014, in esclusiva su tutte le piattaforme trasmissive, potrebbe configurare un abuso anticoncorrenziale di natura escludente, vista la rilevanza dei contenuti nonché l’estensione dell’esclusiva … al momento dell’acquisto da Rai nel 2008 era peraltro pienamente vigente il divieto imposto dalla commissione europea di trasmettere su piattaforme diverse da quella satellitare fino al 2012. Con i suoi comportamenti, Sky ha reso indisponibili sul mercato i diritti di trasmissione televisiva dei mondiali di calcio 2010 e 2014, in modalità a pagamento, ad operatori concorrenti che operano su altre piattaforme trasmissive.

Halloween 2010 in tv: la programmazione di Mtv e Italia 1

Dopo aver visto il palinsesto del 31 ottobre di Sky, è l’ora di scoprire cosa ci regaleranno di pauroso gli altri canali a cominciare da Mediaset, che inizierà la serata delle streghe con un giorno in anticipo, partendo da questo pomeriggio dalle ore 17.15 fino a tarda notte, mentre la serata MTV è partita ieri sera e continuerà fino a domani dopo la mezzanotte all’insegna dell’horror.

Per tutti gli amanti de I Simpson, da questo pomeriggio alle 17.05 invaderanno il palinsesto di Italia 1 con La paura fa novanta X, l’episodio del 1999 composto da tre mini episodi intitolati So cosa hai fatto-fattino-fattuccio, Cercasi Xena disperatamente e La vita è un’illusione, dopo si muore, alle 17.35 andranno in onda sempre I Simpson con La paura fa novanta capitolo XIV, lo speciale del 2003 composto da tre episodi intitolati La morte impazzita, Frinkenstein e Fermate il mondo, voglio scherzare. Alle 18.00 andranno in onda nuovamente I Simpson con La paura fa novanta XVIII, lo speciale del 2007 formato anch’esso da tre episodi intitolati E.T. torna a casa, Mr. & Mrs. Simpson e La casa dell’inferno, di seguito alle 21.10 andrà in onda Scared Shrekless – Shrekkati da morire, lo speciale di Shrek in occasione di Halloween trasmesso negli USA il 28 ottobre 2010. Alle 23.35 continua lo speciale de I Simpson con la saga La paura fa novanta XVII, del 2006 con gli episodi Sposata con il blob, Devi sapere quando svegliare il Golem e Ultimatum alla stupida Terra, mentre alle 24.00 I Simpson, andranno sempre in onda con La paura fa novanta XVI, speciale del 2005 con gli episodi B.I. Bartificial Intelligence, Sopravviverà il più forte di taglia e Non posso vivere senza te mascherata.

Il Giurì non boccia Sky Ugo La Talpa, ma solo uno spot, mentre considera illecita pubblicità comparativa Mediaset

Il Giurì della Pubblicità ha reso noto le motivazioni della pronuncia relativa alle pubblicità comparative di Mediaset e Sky. Quest’ultima in una nota spiega perché la prima pubblicità di Ugo La Talpa, non tutte dunque, è stata considerata denigratoria e quindi messa al bando:

Il giurì ha ravvisato nel solo soggetto Esci dal Buco, soggetto la cui pianificazione è già terminata prim’ancora del pronunciamento, un riferimento a carattere denigratorio a causa del fatto che “cita precisamente Mediaset Premium”.

Il giurì ha considerato pienamente legittime le campagne Il calcio più bello è solo di Sky e Scegli tu il migliore, contestate da Mediaset, e ha aggiunto che la campagna con Fiorello e Ugo la Talpa è (fonte Adnkronos):

Alleanza Sky- gruppo Espresso, quanto c’è di vero?

Fra le quinte del mondo televisivo, l’anticamera in cui si decidono le sorti e le strategie di un business che col passare degli anni è divenuto fonte di inestimabili guadagni. Sarà forse per questo che i giornali, anche i più illustri, si arrischiano a vaticinare scenari futuri a volte esagerando, ma comunque basandosi su rumors con un margine minimo di attendibilità. Pochi giorni fa il Corriere della Sera in un articolo di Federico De Rosa annuncia che è in atto un’alleanza tra il gruppo Espresso e Sky, quest’ultimo prenderebbe in affitto le frequenze dell’alleato per poi utilizzarle, non appena cadranno i vincoli, per una massiccia offerta pay, simile a quella proposta sul satellite, costo dell’operazione 25 milioni di euro l’anno. “Ci sono tavoli aperti con operatori italiani ed esteri interessati ad affittare frequenze“, ha detto la fonte. “Nei prossimi mesi ci saranno accordi sulla capacità trasmissiva affittata“. Poche ore dopo Sky smentisce l’articolo del Corriere, ironizzando su fonti cosi attendibili da prefigurare: “retroscena fantatecnologici”.

Sarà pure un’invenzione ma l’esperienza ci insegna che più una notizia viene smentita, maggiore è la possibilità che abbia un alone di attendibilità. Il marchio satellitare chiarisce che potrebbe estendere la sua offerta su uno o due canali:”Se questo dovesse avvenire, l’ipotesi di farlo affittando la necessaria capacità trasmissiva da altri operatori, visti anche i tempi previsti per il beauty contest sulle frequenze derivanti dal dividendo digitale, è ovviamente possibile, ma certo non ha nulla a che fare con “assi” ne’ con “alleanze” visto che l’unico criterio che sarebbe utilizzato per identificare il fornitore, stavolta come in passato, sarebbe quello della disponibilità sul mercato, della competitività delle offerte e della qualità delle infrastrutture“.

Spot Sky Ugo la talpa e Mediaset comparativo bocciati dal giurì

Il giurì della pubblicità ha bocciato due spot, rispettivamente quello di Sky con Fiorello e Ugo la Talpa e quello comparativo di Mediaset, e ne ha ordinato l’immediata cessazione.

Lo spot Sky. Secondo il giury quello della talpa, che doveva indicare coloro che scelgono il digitale terrestre, è in contrasto con l’articolo 14 (“Denigrazione”) del Codice di autodisciplina della comunicazione. Per la società di Murdoch è un problema, visto che dovrà cambiare l’intera campagna pubblicitaria autunnale.

Lo spot Mediaset. In questo caso la società del biscione non è conforme con l’articolo 15 (“Comparazione”) dello stesso codice (probabilmente perché nella pubblicità si parla di calcio più conveniente con Mediaset Premium rispetto a Sky, ma si scrive solo nelle note in basso quanti canali offre il pacchetto Premium rispetto a quello Sky per i prezzi comparati).

Gianna Tani a Cinetivù: “In televisione c’è carenza di personaggi”


In occasione della nascita del Gianna Tani web channel, siamo tornati a parlare con l’ex casting director Mediaset, lanciata verso nuovi e importanti progetti dopo la pubblicazione di un libro destinato agli aspiranti artisti, ecco cosa ci ha detto.

Che cos’è il Gianna Tani web channel?

E’ una tv di flusso, è come una televisione con relativo palinsesto on air ma allo stesso tempo l’utente ha la possibilità di rivedersi un programma tutte le volte che vuole e accedere a una ricca banca dati, utilizzando come filtro il nome, la categoria o la regione di provenienza.

Insomma è una finestra sul mondo dello spettacolo…

Esatto, è una vetrina per gli artisti ma anche per gli operatori del settore (produttori, registi etc) che vogliono rendersi conto di cosa offra il mercato. Noi facciamo da tramite ma sia chiaro, non vogliamo fare agenzia! A oggi ci sono persone talentuose che non hanno la possibilità di farsi notare. La televisione odierna ha bisogno di personaggi e per diventare tali bisogna farsi conoscere…

Paolo Romani nuovo ministro dello Sviluppo Economico: Mediaset esulta?


Dopo una lunga gestazione, la montagna ha partorito…il ministro. Cinque mesi ci sono voluti ma alla fine il dicastero ricoperto ad interim dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo le dimissioni di Claudio Scajola, è stato affidato alla persona più indicata, quel Paolo Romani che prima come sottosegretario con delega poi in qualità di viceministro aveva nel bene o nel male dimostrato di avere il giusto know how, in un settore come quello televisivo di non facile decifrazione in l’Italia.

Forse non tutti sanno che Romani ha alle spalle una lunga esperienza come editore tv. Nel 1974 dà il via a Tv Libera tra le prime emittenti “private” italiane, nel 1976 è la volta di Milano Tv, poi diventata Rete A, emittente nazionale, dove assolve l’incarico di direttore generale fino al 1985 per la Peruzzo Editore. Dal 1986 al 1990 è amministratore delegato di Telelombardia. Nel 1990 è editore di Lombardia 7, emittente che cede nel 1995, dopo essere stato eletto deputato con Forza Italia in piena “area” dell’attuale premier.

Digitale Terrestre: canale 58, un caso singolare?


In molti ne hanno parlato, altrettanti si sono fatti portavoce di perplessità a nostro parere più che fondate. Ma questo canale 58 perché cederlo proprio a Mediaset sia pur in via “sperimentale”? L’antefatto: qualche giorno fa il Ministero dello Sviluppo Economico da mesi senza titolare e affidato ad interim al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi decide di affidare il canale 58, che i più informati riferiscono essere tra i migliori in assoluto della numerazione dtt, al gruppo del Biscione per prove tecniche di trasmissione in qualità hd. Tutto questo mentre all’orizzonte si profila il “beauty contest” l’assegnazione di 5 multiplex digitali a cui parteciperà anche Sky in qualità di “nuovo entrante”.

Difficile la gestazione del Regolamento Agcom per l’assegnazione delle agognate frequenze: ben quattro commissari su otto non lo hanno votato inoltre come riportato di recente in un articolo su Blitz Quotidiano da Paolo Gentiloni esponente del Pd e già ministro delle Comunicazioni: “Primo: al Regolamento non è stato allegato l’elenco dei cinque multiplex da mettere a gara. Sarà il Ministero a indicarli e soprattutto a decidere quali saranno i due aperti anche a Rai e Mediaset e quali i tre riservati solo agli altri. Seconda motivazione di chi non ha condiviso il Regolamento: Sky, che grazie all’Europa potrà gareggiare per ottenere uno dei cinque multiplex, sarà comunque esclusa dalla gara per i due aperti anche a Rai e Mediaset.” Lecito intuire che il Ministero assegnerà a Rai e Mediaset i multiplex migliori, tra cui il canale 58 di fatto già occupato in via provvisoria ma che tutto fa pensare possa essere affidato definitivamente a chi già se ne è appropriato.

Sky digital key: la Rai si ribella

 La questione digital key torna ad arroventare il clima già agitato tra Sky e i diretti concorrenti Rai e Mediaset. E’ di queste ore la notizia che la Direzione Generale di Viale Mazzini, agirà in giudizio contro Sky proprio per la nota vicenda della “chiavetta” su incarico specifico del direttore, affidato alla Direzioni Affari Legali e Societari che sarà affiancata da un prestigioso professionista del settore. Così mentre il colosso satellitare prepara l’ennesima iniziativa finalizzata alla conquista di nuovi abbonati con la messa in onda il prossimo 3 ottobre della prima trasmissione italiana in 3D, riaffiorano i dissapori tra aziende televisive già sorti circa un anno fa quando Sky annunciò l’arrivo di questo escamotage tecnico che consente la visione dei canali sul digitale terrestre in chiaro direttamente attraverso il decoder satellitare. La digital key, per funzionare, deve essere inserita nel decoder Sky, purché sia ad alta definizione (Sky HD e MySky HD), oppure a definizione standard ma di tipo MySky, unici modelli ad avere la porta USB dove collegare la “chiavetta“.

Nel novembre scorso Mediaset presenta un esposto all’Autorità Antitrust in relazione alla digital key perché contraria alla normativa comunitaria e nazionale in materia di concorrenza mentre la Rai nella persona del dg Mauro Masi sul punto di non rinnovare, come poi avviene, il contratto con il marchio del gruppo New Corp apprende con malcelato disappunto l’annuncio che presto sarebbe stato adottato l’ingegnoso sistema. “Non vi è, né vi può essere, alcuna relazione tra la scelta industriale e strategica dell’azienda di non rinnovare il contratto con Sky e la possibilità che quest’ultima consenta, con le modalità presentate, la visione del digitale terrestre“. Dichiara a suo tempo il dg Masi, il quale però qualche mese più tardi dimostra d’essersela legata al dito.

Tempesta d’amore: si gira a Verona

La soap Tempesta d’amore, che in Italia va in onda su Retequattro con la quinta stagione, girerà alcune puntate della prossima stagione in Italia.

Bavaria Media casa di produzione in collaborazione con Mediaset ha scelto la città degli innamorati, Verona, come set per girare degli episodi clou della sesta stagione.

Lorenzo Patanè, l’attore di origine italiana conosciuto nelle prime due stagioni della soap, tornerà sul set nei panni di Robert Saalfeld con una nuova storia d’amore.

Numerazione dtt: Sky si ribella

 Il digitale terrestre rischia di diventare un boccone amaro sulla ricca tavola imbandita di Sky. Dopo aver conquistato a fatica, fra la disapprovazione di Mediaset e quella di alcuni organi di governo, la possibilità di poter partecipare all’assegnazione di multiplex sul dtt, ora il colosso satellitare si accinge ad ingaggiare una nuova battaglia in difesa di Cielo, il canale che appoggiandosi al mux del Gruppo Espresso propone un saggio della programmazione di Sky.

Motivo di tanto livore è la decisione dell’Agcom, per cui sono stati indetti di recente gli appositi bandi, che dispone il posizionamento dei canali sui tasti del telecomando (LCN, Logical Channel Numeration). Tali norme varate dall’Agcom e ratificate dal ministero dello Sviluppo Economico (privo da mesi del suo titolare) prevedono che i canali nazionali vengano programmati su tutti gli apparecchi dal numero uno al nove, i locali dal 10 al 19 e gli altri suddivisi per categorie nelle successive posizioni.

Nel clima di deregulation che fino a poco tempo fa vigeva sul dtt, Cielo si era conquistato un’ottima visibilità sul tasto numero dieci, ora con le nuove norme poiché non è stato classificato come “canale generalista nazionale”, il rischio concreto è che Cielo debba occupare una posizione decisamente “periferica” rispetto all’attuale. Secondo i legali dell’azienda controllata da News Corp si è creata una:”illegittima e arbitraria discriminazione tra i vari fornitori di canali generalisti nazionali, poiché quelli ex-analogici avranno e di gran lunga una maggiore probabilità di essere selezionati dagli utenti”. Per questo motivo è stato presentato un ricorso urgente al Tar del Lazio e ove fosse necessario anche alla Corte Costituzionale.

Cesare Vodani a Cinetivù: “Colorado zeppo di novità!”

Domenica prossima 12 settembre, prende il via su Italia 1 alle 21.25 la nuova stagione di Colorado. Lo show comico conferma alla conduzione la coppia Nicola Savino e Rossella Brescia, dopo lo straordinario successo della scorsa edizione. Immancabili le “intemperanze” di dj Angelo che andranno ad aggiungersi a tutta una serie di novità che abbiamo chiesto a Cesare Vodani, fra le anime della trasmissione, di anticiparci durante una pausa lavorativa.

Intanto ti posso anticipare che avremo Colorado Premium, se ne occuperà dj Angelo che sarà responsabile dei nuovi contenuti all’interno del programma. Ulteriore sorpresa ben sette comici nuovi, che per una prima serata sono una bella scommessa, fra di loro una monologhista donna Laura Magni. Sono molto contento che la trasmissione continui ad investire sull’innovazione, nonostante sia nel prime time si continua a sperimentare confermandosi in ottima salute.

L’Idea di Frankenstein Junior avrà un seguito o è stata utilizzata solo per il promo?

No non avrà un seguito, ci serviva un’idea che attirasse l’attenzione, tra l’altro lo spunto non lo abbiamo avuto noi ma Pertini che è il responsabile dei promo di Mediaset. Lui ha proposto di girare uno spot ispirato al noto film e noi siamo stati felici di accogliere il suggerimento.

Palinsesti in subbuglio, la qualità pure

Come in una sorta di scacchiere bellico, i generali, leggi direttori di rete, dispongono le loro pedine in base alle mosse dell’avversario, sconvolgendo nella migliore delle ipotesi tutte le premesse della vigilia. Dove trasmissioni sarebbero dovuto iniziare in un determinato giorno, ora invece vengono anticipate ad un altro per contrastare l’offensiva del “nemico”, il quale a sua volta rimescola le carte, affinché i propri pezzi pregiati possano mantenere integra la capacità di attirare il maggior numero di pubblico televisivo.

Già proprio loro, in tutto questo bailamme di cifre, calcoli riveduti e corretti all’ultimo momento, i telespettatori che ruolo hanno? E poi che peso ha la qualità del prodotto rispetto alla sua reale capacità di fare audience? In molti casi c’è l’impressione che il popolo dal telecomando facile sia visto come una massa informe, priva della possibilità di ragionare, destinata solo ad ubbidire agli ordini emanati dalla “scatola catodica”. A noi dispiace che in tutto questo tatticismo esasperato a farne le spese siano prodotti che meriterebbero ben altro destino.