Questa sera alle 21.30 su Raiuno andrà in onda la prima puntata di Atelier Fontana Le sorella della moda, la fiction in due puntate (la seconda lunedì alle 21.10) che racconta la storia di tre sorelle, Micol, Zoe e Giovanna Fontana che, da Traversatolo, un paesino della provincia emiliana, approdano a Roma, dove con tenacia, talento e passione, da semplici sartine si trasformano nelle regine dell’alta moda, creando un vero e proprio impegno e vestendo le donne più belle e importanti del Novecento.
La fiction, coprodotta da Rai Fiction e Lux Vide, prodotta da Matilde e Luca Bernabei per la regia di Riccardo Milani su soggetto e sceneggiatura di Lucia Zei, annovera nel cast Anna Valle (Zoe), Alessandra Mastronardi (Micol), Federica De Cola (Giovanna), Piera Degli Esposti (la principessa Caetani), Gianni Cavina (Giovanni Fontana), Anna Bonaiuto (mamma Amabile), Hariett McMasters-Green (Linda Christian), Massimo Wertmuller (Mazzocchi), Marco Bocci e Marco Foschi (Enrico e Leonardo, i due grandi amori di Micol).
La storia. A Treversetolo tre sorelle dai caratteri differenti, Micol, Zoe e Giovanna, imparano l’arte del taglio e cucito da mamma Amabile. Sentendo la realtà della provincia emiliana stretta, le sorelle Fontana decidono di trasferirsi a Roma. Inizialmente, anche se il lavoro non manca, le tre ragazze non riescono ad aprire il proprio atelier, perché non hanno denaro e clientela affezionata a sufficienza. La svolta arriva quando le Fontana incontrano Linda Christian, futura moglie di Tyron Power, che ordina loro l’abito di nozze: le Fontana realizzano un abito senza eguali, che per perfezione, fattura e stile, conquista il mondo intero. Riuscite ad entrare nell’olimpo dell’alta moda, le sorelle Fontana contribuiranno a rendere grande il nome dell’Italia a livello internazionale.
Riccardo Milani nelle note di regia scrive:
“C’erano una volta, in un piccolo paese della provincia di Parma chiamato Traversetolo, tre ragazze che volevano fare la moda…”
E’ vero. Per raccontare la storia delle Sorelle Fontana si potrebbe cominciare come iniziano le favole, tanto la loro storia ha la dimensione della favola a lieto fine. Poi ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Micol Fontana, di sentirla parlare, di sentirla raccontare. E allora la favola si è trasformata in vita vera, in una storia vera. Una storia che fa scattare un senso di ammirazione profondo per tre ragazze che negli anni Trenta partono da sole, da un piccolo centro di provincia, e conquistano il mondo. Rendendomi conto, realizzando ancora una volta che le favole che nella vita di tanto in tanto diventano realtà, lo diventano per elementi concreti: il realismo, lo spirito di sacrificio e l’umiltà di chi le vive. Micol Fontana lo ripete continuamente: lavoro, sacrificio, umiltà, coraggio, talento. Il loro successo è legato solo e unicamente a questo. All’amore e alla dedizione totale per il lavoro. Ad un etica del lavoro da prendere a modello per le giovani generazioni delle nostre donne. Le sorelle Fontana non dimenticano mai le loro origini, l’umiltà nell’affrontare gli eventi. Per questo, quella delle sorelle Fontana è una vicenda che può essere presa come esempio. Perché la loro, oltre ad essere una storia che attraversa quarant’anni della vita del nostro Paese, è una grande storia italiana, la storia delle donne italiane che si sono affermate nonostante epoca, storia, pensiero comune ed educazione andassero, e tutto sommato vadano ancora, costantemente contro di loro. Donne italiane di cui essere fieri. Ringrazio Rai Fiction, la Lux, le attrici, gli attori, tutti i collaboratori che mi hanno permesso di raccontare questa vicenda e di conoscere una di quelle persone, Micol Fontana, che rappresenta un pezzo di storia del mio Paese.