Se il buongiorno si vede dal mattino, per la corazzata capitanata da Gianni Morandi si prospettano altri quattro giorni di tempesta fuoribonda. La sessantunesima edizione del Festival di Sanremo fa acqua da tutte le parti (nessuno è immune da oggettive responsabilità). E se si arriveranno a sfiorare i 10/12 milioni di spettatori è già grasso che cola.
CONDUZIONE: Improvvisata, quasi assente il copione (per il dispiacere degli autori), naturale (forse anche troppo) e senza un minimo di ritualità. E’ lo stesso padrone di casa a ribadire che nasce come cantante (per fortuna) e che difficilmente si adatta ai ritmi della tv. Le quattro spalle non sono all’altezza della situazione, fortemente rigidi e inadatti al ruolo. Pian piano, si scade nella routine più assoluta, costringendoci ad una lunga dormita rigenerante.
CAPITOLO BELEN RODRIGUEZ – ELISABETTA CANALIS La lunga assenza iniziale delle due attesissime superdive da rotocalco, aumenta le aspettative (deluse nel giro di pochi minuti). Ha giocato molto l’emozione, ma si nota, da subito, che le due showgirl, hanno poca dimestichezza con una platea così prestigiosa. Così, la loro presenza sul palco si riduce a sporadici siparietti mal preparati, a canoniche introduzioni di pezzi e balletti di indubbia qualità artistica. Riusciremo mai a scoprire il reale motivo del loro ingaggio sanremese?