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Recorder – 1 – Felicity
Incominciamo oggi un viaggio settimanale fra le serie televisive già concluse, che ci hanno tenuto compagnia per diversi anni. Questa rubrica vuole dare informazioni generali, qualche spunto di discussione e una critica semplice e precisa affinché voi lettori possiate avvicinarvi al bellissimo mondo delle serie TV e possiate scegliere con facilità quella che più vi attrae.
Felicity è una serie televisiva nata nel 1998 negli Stati Uniti, ideata da J. J. Abrams (creatore anche di Lost e Six Degrees), conclusasi nel 2002 dopo quattro fortunate stagioni.
La serie prende il nome dalla protagonista, Felicity Porter (Kery Russel), una ragazza intelligente, profonda, che decide di andare a studiare all’università di New York per seguire il ragazzo di cui è innamorata, Ben Covington (Scott Speedman). Qui conosce Noel Craen (Scott Foley) e Julie Emrick (Amy Jo Johnson) gli altri personaggi principali della storia, con i quali condividerà gioia e dolori e comprenderà che la sua strada non è quella che la porta a diventare un’affermata medico, quanto quella di seguire la sua passione per il disegno.
2007: le serie TV – Trionfa Dr. House, Lost stupisce, finisce O.C.
In Italia le serie televisive hanno invaso i palinsesti dei principali canali in chiaro (per non parlare dei canali tematici FOX e AXN), in alcuni casi con risultati di grande rilievo, come la consacrazione di Dr. House, in altri deludendo le aspettative, a causa anche dei continui cambi di programmazione settimanale e di collocazioni notturne ampiamente ingiustificate a favore di Fiction italiane prive di novità.
Bellissima a mio parere la terza serie di Lost e 4400, ingiusta la fine di O.C., innovativi Eureka e Sleeper Cell. Piacevole Ugly Betty. Spassoso Scrubs. Ottime conferme per The Shield e Prison Break.
Di contro, non capisco come mai si siano importate in Italia serie TV come The Inside e Killer Instinct, uscite negli Stati Uniti nel 2005 e sospese dopo la prima stagione. Non è forse uno spreco di soldi?