A luglio accade ciò che non ti aspetti: Raiuno, spesso e volentieri rete preferita dal Moige, questo mese è risultata quella meno gradita dai genitori che hanno contattato il Movimento Italiano Genitori. A rendere out la rete ammiraglia della Rai sono bastati due programmi, il film Nemico pubblico e la serie televisiva Un medico in famiglia. Quest’ultima, in particolare, è la più bersagliata:
Rai Uno ripropone la serie tv andata in onda lo scorso autunno, già segnalata come out perché, pur essendo una fiction sulla famiglia, in realtà le vicende rappresentate al suo interno vanno contro i principi fondamentali della stessa, proponendo relazioni confuse tra i componenti di una famiglia allargata, senza punti di riferimento forti. Torna la figura del padre e del medico (con i gemelli avuti dalla moglie‐cognata), dopo la separazione. Ma torna un padre immaturo, con atteggiamenti adolescenziali, soprattutto nell’ambito affettivo, che non può essere guida, né tantomeno modello per i figli. Manca in modo totale la figura materna, sebbene siano proprio i figli i primi a vivere in modo superficiale e inconsapevole questa assenza. I ruoli tra i familiari sono confusi, scambiati, invadenti lo spazio l’uno dell’altro, inaffidabili, incapaci di dare regole. Anche il capofamiglia (così considerato nonno Libero) appare come una guida incerta, in balia di sentimentalismi e tradizionalismi, incapace di offrire quella saggezza di cui tutti i suoi familiari, invece, hanno molto bisogno.