Nella quinta puntata della serie tv Il peccato e la vergogna, Giancarlo Fontamara è attivo tra le file partigiane nel combattere i nemici nazisti: cade in un’imboscata ma fortunatamente non rimane ucciso né ferito. A casa Carmen Tabacchi e Francesco Fontamara vengono a conoscenza dell’attentato e sono preoccupati per la salute di Giancarlo, Carmen viene a conoscenza che Nito Valdi è ancora vivo, è stato graziato. La madre di Carmen, sua sorella Stella e il figlio Giulio vanno via da Roma, diretti in campagna a casa di un parente: li saranno al sicuro mentre la ragazza dovrà stare attenta a Nito.
Nito aspetta Carmen a casa Fontamara, la minaccia di far deportare lei ed il bambino in Germania se Carmen entro tre giorni non andrà via con lui: Silvie, la commessa del negozio, consiglia alla donna di rivolgersi ad un prete che ha aiutato tanta gente, Don Ambrosio. Tra le file partigiane vi è un traditore, viene chiamato dai tedeschi a rivelare il vero nome di Felix, che è Giancarlo: fortunatamente lui ha capito tutto e intende farla pagare alla spia traditrice. Carmen chiede al prete di sposarla con Francesco Fontamara, per dare a Nito una lezione.
Felix affronta la spia, in uno scontro a fuoco la spia e su moglie Lucia rimangono uccisi: Felix la sua amica partigiana si rivolgono a Don Ambrosio, che li porta al bordello da Bijoux per nascondersi. Intanto Nito scopre che Elisa Fontamara si fa chiamare Roberta Rubino e che vive di espedienti: decide di trovarla. Carmen denuncia Nito al suo colonnello per molestie, ma Nito si gioca l’ultima carta: rivela che dietro al nome di Felix si nasconde Giancarlo Fontamara. Intanto per Elisa Fontamara i guai non finiscono: finisce in cella per tentata rapina e la figlia le viene sottratta dalla complice senza dirle nulla.