Nella quarta puntata della serie tv Distretto di Polizia 10, intitolata Fantasmi, Giulia e Luca sono alla ricerca di Remo Damiani, che dovrebbe essere morto, anche se vi sono sospetti che non sia così: intanto in commissariato arrivano i genitori di Adriano Accardi, preoccupati per il figlio che non torna a casa da due giorni, l’ultima volta che è stato visto era in un centro sportivo. Giulia è preoccupata per aver trovato dei fiori sulla tomba di Paolo, vuole scoprire chi glieli ha portati, chiede a Vittoria di occuparsene. Del caso di Adriano si occupano Pietro e Gabriele: scoprono solo che Adriano quella sera era strano ed era andato via in motocicletta.
Viene ritrovato il cadavere di un ragazzo, investito da una macchina: il cadavere presenta segni, come se fosse stato legato e picchiato. Dopo attenta analisi, si scopre che il cadavere è quello di Adriano, accanto a lui sono state rinvenute tracce di cocaina, forse tagliata male: negli ultimi tempi sono state molte le vittime della cocaina, il clan che si occupa dello spaccio è gestito da Remo Damiani, se riescono a risalire ai pusher forse si riuscirà a mettere le mani anche sui vertici dell’organizzazione. Quella sera c’è il matrimonio di Francesco, figlio di Vittoria: il giorno seguente Luca si accorda per vedersi con Viola, ad un certo punto vede Remo ma questi riesce a fuggire. Remo sa che Luca l’ha riconosciuto.
Giulia, grazie a Vittoria, scopre da dove sono stati acquistati i fiori per Paolo, il negozio però non esiste più da almeno dieci anni: Luca è convinto che Remo sia ancora vivo, si reca dal medico legale per ricontrollare le cartelle cliniche relative alla morte dell’uomo, ma questa lo informa che è scoppiato un incendio in clinica e l’archivio è andato distrutto. E’ stato Remo ad ordinare l’incendio. Gabriele e Pietro continuano ad indagare sullo spaccio della cocaina tra i giovani amici di Adriano: Fausto Baccini, il ragazzo vittima della cocaina caduto in coma si è svegliato e ha fatto il nome dello spacciatore, che è proprio Adriano e ha dato il nome di una cantina dove teneva le dosi.