Dopo 17 anni, il format di intrattenimento e sport Giochi Senza Frontiere potrebbe tornare in tv, rivisitato e corretto, s’intende: in occasione del cinquantesimo anniversario dalla nascita del torneo di giochi televisivi prodotto dall’Unione Europea di Radiodiffusione (UER), lo storico conduttore Ettore Andenna ha annunciato via Facebook il ritorno di una versione del format dal titolo The Biggest Show In The World. Che possa tornare in tv su Rai 1 come è accaduto in passato?
giochi senza frontiere
Rai, i 10 programmi che la tv di Stato potrebbe riciclare per fare flop
Dopo il flop della nuova edizione di Per tutta la vita…?, programma chiuso dopo due puntate a causa degli ascolti disastrosi, la classifica di questo sabato è dedicata ai 10 programmi di vecchia data che la Rai potrebbe riciclare per collezionare un altro clamoroso flop. Buon divertimento.
I CERVELLONI: dopo aver attentamente esaminato la levatura culturale e intellettuale del nostro paese, il flop, già alla prima puntata, sarebbe praticamente assicurato. Tra le invenzioni che potrebbero (non) destare l’interesse del pubblico, consigliamo l’asciuga-peli del naso, l’ombrello per mancini e il mouse da usare con il piede (utilissimo per motivi che Pontifex non gradirebbe). Opinionisti in studio, due menti brillanti della nostra società attuale: Domenico Scilipoti e Alfonso Luigi Marra.
Guido Pancaldi è morto: addio allo storico arbitro di Giochi senza frontiere
Guido Pancaldi, arbitro internazionale di hockey su ghiaccio e personaggio televisivo grazie alla storia trasmissione Giochi senza frontiere, dove svolgeva il ruolo di arbitro insieme a Gennaro Olivieri, è morto all’età di 88 anni.
Giochi senza Frontiere
Oggi per programmi tv del passato parleremo della trasmissione televisiva amata da molte generazioni, Giochi senza frontiere, un programma prodotto dalla European Broadcasting Union: andato in onda per la prima volta nel 1965, fino al 1982 andò sempre in onda nel periodo estivo, con un seguito di numerosi fan, non solo italiani, ma anche Francesi, Tedeschi e più o meno di 20 differenti nazionalità. Dal 1982 al 1988 la trasmissione venne sospesa, per poi ricominciare ed andare in onda fino al 1999. In italia, il programma venne mandato in onda fino al 1982 su Raidue, poi dal 1988 al 1995 andò in onda su Raiuno
Giochi senza Frontiere non era la solita trasmissione estiva, ma una specie di Olimpiadi, dove una nazione aveva come rappresentante una città che sfidava altre città di altre nazioni, in prove è pressoché bizzarre e divertenti. Il risultato della sana competizione era che tutti i cittadini si sentivano parte integrante di un’unica nazione.
In cosa consisteva Giochi senza frontiere? Semplice: ogni squadra doveva superare una serie di prove per avere più punti possibili, inoltre se la squadra aveva un gioco in cui andava forte poteva richiedere il jolly, che raddoppiava il punteggio. A turno, le squadre dovevano saltare una prova per il fil rouge. Ogni gioco aveva qualche particolari: c’erano i giochi in acqua, quelli in cui bisognava affrontare un percorso ricco di insidie, quelli in cui bisognava usare la forza e quelli in cui bisognava essere coordinati.
Milly Carlucci, alla scoperta di uno dei volti più amati della televisione
Camilla Patrizia Carlucci, detta Milly, nasce Sulmona in provincia de l’Aquila, il 1 ottobre del 1954. Fin dalla più tenera età si appassiona al pattinaggio, sport del quale diventerà anche campionessa italiana, prima di approdare in televisione. Sarà Renzo Arbore a lanciarla nel palinsesto grazie al programma L’altra domenica: era il 1976 e la carriera di Milly era appena iniziata! Da quel momento si susseguono molti impegni televisivi e show di grande successo. Ricordiamo tra gli altri nel 1981 Giochi senza frontiere, Il sistemone, Blitz e Crazy bus, nel 1984 Risatissima e Scommettiamo che? (due delle poche conduzioni che Milly Carlucci ha fatto per le reti Fininvest) e nel 1987 lo sceneggiato in tre puntate Voglia di vincere accanto a Gianni Morandi.
Gli anni ’90 sono ricchi di impegni importanti per la brava Milly: nel 1992 affianca Pippo Baudo nella conduzione del Festival di Sanremo, e solo tre anni dopo conduce a Modena il Pavarotti and Friends, concerto di beneficenza che vede la presenza di artisti nazionali ed internazionali (evento che condurrà anche nel 2001).