La diciassettesima giornata dei Mondiali di calcio non è stata esente da polemiche e il motivo è già tristemente noto a tutti. Per tutti i presenti nei vari studi televisivi, la prerogativa è ormai una sola: porre le basi per il futuro e soprattutto ricostruire il rapporto tra la gente e la Nazionale, accolta tra l’indifferenza generale dei propri tifosi, dopo la spedizione terrificante in Sudafrica.
Proprio per distendere l’atmosfera affinchè l’obiettivo prefissato venga raggiunto, Marco Mazzocchi decide di seguire la tradizione inaugurata da La Repubblica, ponendo le ormai consuete 10 domande, che di questi tempi non si negano a nessuno e non pago, raddoppia: dieci domande a Marcello Lippi e altrettante a Giancarlo Abete, designati come i colpevoli del disastro azzurro. Mazzocchi, in segno di guerra, dichiarerà che ogni giorno, fino alla fine del mondiali, proporrà queste dieci domande, finchè i diretti interessati non avranno la grazia di rispondere. Considerate, però, la puntigliosità e la giustificata perfidia dei quesiti in questione, Mazzocchi & Co. rischiano di trascorrere la pensione, murati vivi dentro quello studio ed è un vero peccato guardare la splendida Linda Santaguida rischiare di sfiorire, così, davanti alle telecamere. L’unica speranza è che Lippi e Abete rispondino, approfittando dell’uscita del nuovo libro di Bruno Vespa.
Al di là delle inevitabili polemiche, a spadroneggiare sono stati anche i molteplici riferimenti macabri, amplificati notevolmente dalla tetra vignetta di Giorgio Forattini, pubblicata da Il Giornale, che rappresentava undici bare di colore azzurro sul campo, satira che ha fatto arrabbiare decisamente il nazionale Simone Pepe e anche Sandro Mazzola.