Italo-Americano: Fabio Volo torna su Mtv

La prima caratteristica che stimiamo di Fabio Volo è l’ecletticità, sarà che riflette l’irrequietezza d’animo di chi scrive, sempre pronto a mettersi in discussione e cimentarsi nei mestieri più disparati, ma ci piace constatare d’avere qualcosa in comune con il personaggio a cui è difficile dare una definizione: attore, scrittore, dee jay, presentatore e quant’ altro, peccato poi che le comunanze seguano percorsi del tutto diversi quando si tratta di fare un bilancio del proprio operato. Si perché Fabio Bonetti, in arte Volo, contrariamente a noi, le azzecca tutte e di fatto è uno degli artisti italiani più affermati del momento.

Come rivela a La Stampa: “Faccio quello che mi piace e non devo spendere soldi per comprare cose che appaghino il mio ego come macchine, vestiti, o altre cose costosissime e utili solo a compensare chi non fa la “sua cosa”. Ha le idee chiare il ragazzo, è lo dimostra in tutto quello che fa, sempre col sorriso sulle labbra e quel modo un po’ guascone alla base della simpatia che lo ha reso celebre.

Dal 17 giugno e per 13 puntate, più tre appuntamenti speciali Fabio Volo, torna a fare capolino in tv con Italo-Americano- Homeless edition, ossia senza studio, il martedì, il mercoledì e giovedì alle 23 ma anche al sabato alle 21 su Mtv.

Maggio 2008 a noleggio: quanta scelta!

Quanta scelta! A Maggio, c’è veramente l’imbarazzo della scelta tra i titoli in uscita a noleggio. Se ad aprile, come me, avete sbavato alla vista di titoli importanti al vostro noleggio di DVD, questo mese potreste rimanere chiusi in casa tutto il temop (salvo bel tempo per andare al mare).

Fra i titoli stranieri, dovendo prendere nel mucchio ve ne consiglio tre: Rec, un horror assolutamente imperdibile dello spagnolo Balaguerò; American Gangster, un thriller che vede nel cast i due premi oscar Denzel Washington e Russell Crowe; Mr Magorium e la bottega delle meraviglie, una commedia fantastica, adatta a tutta la famiglia, con un grande Dustin Hoffmann.

Fra i film italiani, la scelta inizia ad essere più facile. Basandoci sui risultati dei botteghini, i nomi da consigliare sono: la commedia Bianco e nero, con Fabio Volo e Ambra Angiolini; Milano Palermo il ritorno, il sequel di Milano Palermo solo andata, con Raul Bova; L’allenatore nel pallone 2, seguito del film cult che vede protagonista Lino Banfi nel ruolo di Oronzo Canà.

L’inchiesta: da dove arrivano i nuovi conduttori

L’inchiesta riprende l’argomento conduzione e, dopo avervi fatto una breve panoramica delle origini delle nuove conduttrici televisive settimana scorsa, oggi si dedica al mondo maschile e vi racconta da quale bacino le nostre reti pescano i conduttori dell’ultima generazione.

Abbiamo già accennato in precedenza, che gli attuali grandi nomi della televisione italiana (non ci riferiamo ai padri della televisione Mike Bongiorno e Pippo Baudo), arrivano tutti da esperienze di Dj (Gerry Scotti, Amadeus) o da programmi per bambini (Paolo Bonolis, Carlo Conti). Il problema è capire quali potranno essere i loro degni eredi.

Indubbiamente il già affermatissimo Fiorello o il bravo Insinna, sono i papabili, senza contare Massimo Giletti, uno degli uomini di punta della Rai, ma oltre a loro chi si potrebbe mettere in luce? Chi potrebbe, più avanti, avere la possibilità di condurre un programma in prima serata sulle reti ammiraglie?

Il blob dei blog: 10 modi per ringiovanire il festival

Chiuso il 58° Festival di Sanremo e fatti tutti i bilanci del caso e ora di pensare al prossimo e proporre qualche innovazione ai dirigenti Rai, se proprio devono riproporre la manifestazione canora anche gli anni avvenire. Noi ci proviamo e diamo dieci spunti (oltre a quelli che potrete offrire voi in fondo all’articolo), un pò come se fossero i dieci comandamenti per il rilancio del festival.

1 RIDUZIONE DELLE SERATE DA 5 a 4
Riducendo il numero di serate (2 serate di presentazione + 2 delle finali), si risparmierebbero i soldi spesi per i superospiti e si darebbe maggior attenzione ad un festival ormai troppo spalmato e ripetitivo.

2 RIDUZIONE DURATA DELLA SINGOLA SERATA DEL FESTIVAL
Diciamoci la verità: dover aspettare fino a tarda notte per vedere il finale del Festival è davvero fastidioso: la kermesse non è certamente la finale dei mondiali di calcio. Se vuole riacquistare dignità deve essere più veloce, con meno tempi morti dedicati a gag vecchie di anni: per quelle meglio puntare alla qualità che alla quantità.

Vedreste mai un film con Tommaso Crociera o Guglielmino Fabbro? Già l’avete fatto!

Il successo del discusso Scusa ma ti chiamo amore ha riacceso una curiosa diatriba sull’importanza che ha un bel nome per essere un attore di successo. Mi spiego meglio: può una ragazza che vuol fare cinema chiamarsi Michela Quattrociocche? Quanto conta l’importanza di un bel nome per riuscire a sfondare nel fantastico mondo patinato dello spettacolo?

Homer in una puntata de I Simpson cambia il suo nome in Max Power e diventa subito una celebrità. In Italia Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill) diventano gli attori più visti del cinema italiano modificando la loro identità anagrafica. Lo stesso successo arriva anche a Serena Faggioli (Serena Grandi) e Sofia Scicolone (Sophia Loren) e ultimamente a Riccardo Fortunati (Ricky Memphis). Sarebbero diventati quelli che sono mantenendo il loro nome o sarebbero finiti nell’anonimato?

La risposta è semplice: il talento è importante, il bel nome aiuta, ma non condiziona irreparabilmente la possibile notorietà dell’attore. Alcuni esempi in Italia possono essere: Alberto Sordi, Carlo Verdone, Isabella Ferrari, Anna Falchi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Placido, Stefania Rocca, Paolo Villaggio, Fabio Volo, Stefano Accorsi e Stefano Pesce. Pur avendo nomi di animali, colori, azioni, oggetti, o altro queste persone si sono affermate sul piccolo e sul grande schermo.