La prima giornata del Romafictionfest 2009 è andata in archivio e la seconda è già alle porte. Mentre aspettiamo con ansia l’incontro con il trio di autori, produttori e registi di Lost (Lindelof, Cuse, Bender), ricapitoliamo cosa è successo di importante ieri, oltre al già citati intervento di Buzz Aldrin per l’anteprima di Moonshot. Da segnalare:
le parole del direttore artistico Steve Della Casa in sede di presentazione (“Questo è un festival che vuol essere fortemente popolare, aperto al pubblico, completamente gratuito, in modo da avvicinare non solo gli addetti ai lavori, ma anche le persone normali al fenomeno delle fiction che ormai accompagna la vita di ognuno di noi“);
la folla che ha affollato la sala 4 dell’Adriano per vedere in anteprima mondiale una puntata di Un medico in famiglia 6: Lino Banfi, che ha ricordato alle donne l’importanza della prevenzione per evitare tumori al seno, ha confermato che sarà la sua ultima partecipazione alla serie (“Ma non è una cosa triste, è una cosa degna che io sia arrivato a girare anche la sesta serie a 73 anni, che compirò tra quattro giorni. Sono diventato famoso anche in Germania. Ho girato un film recitando in tedesco senza capire niente. Mi vogliono ancora lì e mi hanno detto di trovare casa. Ora che finalmente questo disgreziato di mio figlio è tornato, me ne posso andare. Adesso tocca a nonno Lele.”), Giulio Scarpati si è detto felice di essere tornato (“Sono contento di essere tornato con i gemelli nati nella prima serie, ho ritrovato tutti, un po’ cresciuti e immediatamente si è ricreata la sintonia. Il primo ciak andava subito bene”) e Margot Sikabonyi vede questa fiction come una sorta di Truman Show (“Io con il medico in famiglia ci sono cresciuta: avevo 14 anni e ora ne ho 26. E’ stata un’esperienza spirituale crescere sul set, una specie di Truman Show. Ora avrà anche una figlia”);