Questa sera su Raiuno andrà in onda la prima parte di Mia Madre, il film tv in due parti diretto da Ricky Tognazzi, che racconta la storia di una famiglia italiana che, in pieni anni Cinquanta, si vede costretta a lasciare la terra natale, la Puglia, per cercare fortuna al nord, nella “città delle fabbriche”, Torino.
1958. Nunzia (Bianca Guaccero) e Uccio (Marco Cocci), giovane coppia cresciuta a Cisternino, un paesino della puglia, decidono di fare il grande passo e, con i tre piccoli figli, Lucia (Carlotta Cherflis), Giacomo (Christian Campagna) e Giuseppe (Mattia De Vito) si trasferiscono a Torino. Arrivati nel capoluogo piemontese si trovano di fronte ad una realtà che non si erano mai immaginati: la gente è diffidente, sia per strada che sul luogo del lavoro, la fabbrica. Col tempo, grazie ad altre persone semplici e di cuore, la famiglia riesce ad integrarsi.
1980. Sono passati oltre vent’anni e la famiglia Moliterno, nonostante le mille difficoltà, è rimasta unita e i tre figli sono cresciuti con tanti sogni e nuove prospettive: Giacomo (Primo Reggiani) sta per entrare in fabbrica come ragioniere; Lucia (Rosa Diletta Rossi), studentessa di giurisprudenza, è rimasta affascinata dal mondo della moda; Giuseppe (Marco Iermanò), talentuoso scrittore, frequenta brutte compagnie.
Ricky Tognazzi in conferenza stampa (qui potete vedere le foto) ha detto (fonte Asca):
Si tratta di un film girato in Italia con attori italiani, come si faceva una volta, quando c’era una legge che garantiva che si potesse fare. Bianca è stata una madre perfetta, donne come queste hanno fatto questo Paese e sono sempre state padrone del destino di tutte le famiglie, costruendo il tessuto sociale italiano.
Bianca Guaccero ha rivelato:
Questo film mi ha coinvolta in maniera molto viscerale. E’ difficile trovare ruoli di donne così forti e generose e per questo ringrazio al Rai, con cui ormai lavoro da dieci anni, che mi ha permesso di interpretare questo ruolo. Una donna che lotta per la libertà e non smette mai di farlo … Tutti i sentimenti di questa fiction mi hanno travolti come un’onda di emozioni!
Francesco Venditti, che nella fiction impersona Mario, un operaio che lavora alla Fiat con Uccio, ha affermato:
Personalmente ringrazio la produzione per questo nuovo ruolo, che non è quello di un criminale, finalmente! Il mio ruolo è quello di un’idealista, uno che ha detto di no a tutto per inseguire i suoi ideali e che alla fine scopre che vicino al suo sogno ci può essere anche l’amore. Io sono già padre, ma grazie a questa parte ho capito altre cose, sintetizzate in una frase di ‘Mario’: i figli sono come dei semi. Devi curarli, ma poi devi lasciar fare alla natura e continuare ad amarli sempre. Infine ringrazio Ricky perché lavorando con lui ho vissuto il film più importante della mia vita crescendo con lui.
Eros Galbiati, attore che interpreta l’ingegnere della FIAT, ha detto:
Il mio personaggio è quello di un ingegnere della Fiat, che testimonia un evento importante della storia della lotta dei lavoratori di questa fabbrica, la marcia dei 40.000 colletti bianchi nell’autunno del 1980 …
Lo sceneggiatore Andrea Purgatori ha chiosato:
Con questa storia, raccontata in modo corale, vediamo che quando la fiction incontra il cinema riesce a diventare qualcosa di più.
Se cercate una fiction che descriva le difficoltà di integrazione e che offra uno spaccato credibile dell’Italia negli anni duri dell’emigrazione, non perdetevi questa sera alle 21.30 e martedì alle 21.10 su Raiuno Mia madre la fiction coprodotta da Rai Fiction e Elle Emme Group, scritta da Andrea Purgatori e Laura Ippoliti.
Il film, in linea di massima, mi è piaciuto.
Mia ha disgustato la scena del bacio tra i due ragazzi.
Personalmente non nutro alcun rancore nei confronti degli omosessuali, però non accetto e mi disgusta che in questi ultimi tempi si cerca in ogni modo far passare per normalità un rapporto tra persone dello stesso sesso.
E’ diseducativo e, per chi è veramente credente, cristiano convinto, peccatto agli occhi di Dio.
Oggi tutto ciò che è contro Dio è accettato: omosessualità, aborto (omicidio di massa di innocenti), adulterio, fornicazione, pedofilia.
In una società senza valori, primeggia solo il male.
Queste forme di perversione stanno portando verso il buio.
Manlio
@ manlio:
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Mamma mia, come sei severo!
Io rispetto pienamente il tuo giudizio che hai tutti i diritti di esprimere.
Io sono un finocchio, quindi per me si apriranno le porte dell’inferno…
Ma prima di bruciare per l’eternità, lasciami almeno dire che il regista Tognazzi è stato molto delicato nel rappresentare l’omosessualità del ragazzo.
Avrebbe potuto essere molto più esplicito e non ha voluto esserlo.
Il mio pieno elogio a lui.
Un saluto a te, ammettendo che ne accetti dai froci… 🙂
Non avevo visto questo film,perciò per me è stata una sorpresa, vedere la Guaccero recitare così bene, in Capri non mi era piaciuta più di tanto.Gli interpreti tutti bravi la trama è molto toccante, per me che in quel periodo c’ero, questo mi ha commosso tanto, i ricordi fanno sempre piacere se sono descritti così bene e anche diretti bene bravo Tognazzi.