Arriva su Rai Radio 2 W Guglielmo Marconi, ovvero il primo e unico talent radiofonico firmato Il Ruggito del Coniglio che consente agli appassionati, curiosi ed esordienti della radio di diventare speaker di Radio 2: per celebrare i 20 anni del programma quotidiano più longevo dell’emittente radiofonica pubblica, dal 24 novembre, ogni martedì per otto settimane il Ruggito del Coniglio e i conduttori Marco Presta e Antonello Dose accolgono negli studi di Via Asiago due concorrenti, rigorosamente under 35, per sfidarsi in diretta.
Antonello Dose
Eurovision Song Contest 2011: Raffaella Carrà conduttrice
Sarà Raffaella Carrà a condurre per la Rai la serata finale dell’Eurovision Song Contest 2011 che verrà trasmessa su Raidue il 14 maggio. La notizia è ufficiosa, non ufficiale: la conferma arriverà il 19 aprile quando la Rai annuncerà ufficialmente il suo nome in una apposita conferenza stampa (fonte news.eurofestival.ws).
La Carrà potrebbe essere affiancata da Antonello Dose e Marco Presta, dato che il duo de Il ruggito del Coniglio di Radio2 racconterà con le voci fuori campo la semifinale che andrà in onda su Rai 5.
Giochi senza Frontiere
Oggi per programmi tv del passato parleremo della trasmissione televisiva amata da molte generazioni, Giochi senza frontiere, un programma prodotto dalla European Broadcasting Union: andato in onda per la prima volta nel 1965, fino al 1982 andò sempre in onda nel periodo estivo, con un seguito di numerosi fan, non solo italiani, ma anche Francesi, Tedeschi e più o meno di 20 differenti nazionalità. Dal 1982 al 1988 la trasmissione venne sospesa, per poi ricominciare ed andare in onda fino al 1999. In italia, il programma venne mandato in onda fino al 1982 su Raidue, poi dal 1988 al 1995 andò in onda su Raiuno
Giochi senza Frontiere non era la solita trasmissione estiva, ma una specie di Olimpiadi, dove una nazione aveva come rappresentante una città che sfidava altre città di altre nazioni, in prove è pressoché bizzarre e divertenti. Il risultato della sana competizione era che tutti i cittadini si sentivano parte integrante di un’unica nazione.
In cosa consisteva Giochi senza frontiere? Semplice: ogni squadra doveva superare una serie di prove per avere più punti possibili, inoltre se la squadra aveva un gioco in cui andava forte poteva richiedere il jolly, che raddoppiava il punteggio. A turno, le squadre dovevano saltare una prova per il fil rouge. Ogni gioco aveva qualche particolari: c’erano i giochi in acqua, quelli in cui bisognava affrontare un percorso ricco di insidie, quelli in cui bisognava usare la forza e quelli in cui bisognava essere coordinati.