Mancano pochi giorni al meeting (12-13 gennaio) che deciderà se lo sciopero degli attori si farà oppure no e crescono le polemiche all’interno del sindacato.
Nel frattempo Doug Allen dice che, anche se dovesse esserci, non causerà troppi danni e l’Amptp gli risponde per le rime, sottolineando, che una simile considerazione, durante la più grande crisi economica dai tempi della Grande Depressione è semplicemente fuori dalla realtà.
Lo sciopero, stando al Los Angeles Times, non lo vogliono veramente nemmeno gli attori: la Unite For Strength vorrebbe cambiare i negoziatori (visto che ora hanno la maggioranza sul sindacato), per trovare qualcuno più moderato che possa porre fine alla protesta.