I telegiornali sono visti dai vecchi: guidano il Tg1 e il Tg3

I telegiornali italiani sono programmi d’informazione per vecchi: una ricerca che ha effettuato Vidierre sui dati Auditel sottolineano come tutti i telegiornali della sera delle principali reti televisive italiane sono seguiti in prevalenza da persone che hanno più di 46 anni (fonte Wallstreetitalia.com).

La ricerca, che riguarda il periodo compreso tra Marzo 2010 e Febbraio 2011 e un target di riferimento tra i 4 e gli 85 anni, non salva nessuno: l’età media del pubblico del Tg1 è di 59 anni (con picchi di preferenza tra i settantenni), così come quella del Tg3; il Tg4 ha la media di 57 anni. La media scende nel caso del Tg5, intorno ai cinquant’anni, del Tg2, cinquantuno anni e di Studio Aperto, che nell’edizione delle 18.30 ha la media di 46 anni.

Informazione in tv: Tg5 ed Enrico Mentana i più amati dagli italiani

In periodo di crisi dell’informazione, tra leggi bavaglio e telegiornali con la T maiuscola, Affaritaliani.it, in collaborazione con SWG, ha chiesto a 1.000 soggetti che seguono abitualmente i telegiornali quali sono i giornalisti e i Tg che preferiscono.

I risultati parlano chiaro: tra i giornalisti Enrico Mentana, possibile nuovo direttore del Tg La7, è quello più apprezzato, con il 20% delle preferenze, grazie alla trasversalità del gradimento, seguito da Bianca Berlinguer (votata soprattutto dal pubblico del centrosinistra, con il 15%) e da Antonello Piroso (14%).  Maria Luisa Busi (12%) batte il suo direttore Augusto Minzolini (10% in maggioranza di centrodestra), mentre Clemente Mimun (9%) supera Emilio Fede (6%) fanalino di coda.

La tv cambia in peggio, chi pensa agli spettatori?

 Oppresso da logiche opportunistiche tipiche della politica da una parte e dalle non certo migliori esigenze di fare cassa a tutti i costi dall’altra, il sistema televisivo italiano in questi ultimi tempi sta subendo una serie di sommovimenti che lo scuotono dalle fondamenta. Continua incessante la rivoluzione digitale che ha reso felici produttori di televisori e decoder, un po’ meno i diretti interessati, quei telespettatori spesso anziani e poco competenti (non per colpa loro) costretti a ripetute sintonizzazioni di canali che spariscono e ricompaiono senza una collocazione fissa.

Come è possibile che un evento così importante, storico addirittura, quale la conversione del segnale da analogico a digitale sia stato pianificato in maniera a dir poco frugale, senza stabilire una numerazione definitiva sul telecomando? Risultato la “scomparsa” di Rainews, giustificata da motivi tecnici, dalla maggior parte delle tv d’Italia durante il recente switch over lombardo, da aggiungere a una generale riorganizzazione (leggi cambio di numero) dei canali stessi anche nelle regioni non interessate.

Sul satellite lo scontro Sky-Mediaset ha assunto toni cruenti: da qualche giorno il segnale di Canale 5 al mattino è criptato, una scritta invita i teleutenti a trasferirsi sulla piattaforma Tivù Sat creata apposta per fronteggiare l’avanzata del colosso di Rupert Murdoch. Mediaset risponde così all’introduzione della digital key sui decoder Sky. La chiavetta consente di ricevere tutti i canali trasmessi in chiaro sul digitale terrestre, iniziativa poco gradita al Biscione il quale probabilmente sta contemplando altre misure di ritorsione, anche i questo caso si denota poca sensibilità nei confronti di coloro che con il telecomando sono in grado di modificare i delicati equilibri del mercato tv : gli spettatori.

Tg2: con Mario Orfeo cambia grafica, sigla e diventa più interattivo. I conduttori tornano a sedersi

Da domani su Raidue va in onda una nuova versione del Tg2: il neo direttore Mario Orfeo, nominato a luglio, ha deciso di cambiare il telegiornale di Raidue. Scopriamo tutte le modifiche.

Gli anchorman. A distanza di sette anni, i conduttori torneranno dietro alla scrivania (fino ad oggi erano in piedi), per poter proporre la doppia conduzione. Orfeo spiega a Il giornale:

La nuova disposizione studiata da Carlo Carrè ci permetterà di avere un secondo giornalista e un ospite-commentatore. Questo per arricchire il telegiornale in base alle esigenze del momento e al tipo di notizie da affrontare.

Festival di Venezia 2009 in tv: tutti gli appuntamenti

Dal 2 al 12 settembre andrà in scena la 66° edizione della Mostra del Cinema di Venezia: quest’anno al giuria di uno dei più importanti e prestigiosi festival internazionali del cinema sarà presieduta dal regista taiwanese Ang Lee (vincitore del Leone d’oro e di ben tre oscar nel 2005 con il film Brokeback Mountain e nel 2007 con Lust Caution).

La kermesse cinematografica italiana sarà seguita dalle maggiori reti televisive internazionali, che dedicheranno uno spazio giornaliero al Festival: in Italia le emittenti Rai, Mediaset, Sky e La 7 seguiranno giornalmente gli appuntamenti, offrendo ampi spazi per gli aggiornamenti sulla Mostra e dedicando servizi appositamente realizzati.

Per quel che riguarda casa Rai, a partire da mercoledì 2 settembre dalle ore 13.05 andrà in onda l’appuntamento quotidiano con la Mostra grazie a Ciakpoint Venezia 2009, con aggiornamenti alle ore 20.50, 22.45 e 00.45. Inoltre vi saranno collegamenti con il Lido di Venezia durante tutte le edizioni del TG1 e del TG2, mentre il TG3 dedicherà uno spazio apposito alle 12 con Margherita Ferrandini.

Tg Rai e lottizzazione, nomi nuovi politica vecchia

 Assimilazione” un termine ricco di significati, uno in particolare ha attirato la nostra attenzione tratto dal Glossario dell’educazione interculturale di Aluisi Tosolini: “La logica dell’assimilazione nega le differenze considerandole un elemento negativo da neutralizzare, un dato a cui rinunciare pena il mancato inserimento nella società. Secondo il progetto assimilativo solo l’altro deve cambiare e lasciarsi assorbire nella cultura ospitante adattandosi ad essa”. Qualcosa del genere sta avvenendo in Rai alla luce delle recenti nomine per il Tg1, un termine “assimilazione” che fa perfettamente il paio con “lottizzazione”.

Da tempo immemore potremmo dire, ma molti lo ricordano bene, la Rai non è immune dalle logiche politiche che vedono i partiti dividersi le poltrone della tv di Stato in base alla valenza dettata dal verdetto delle urne, vezzo poco elegante divenuto di recente addirittura sfacciato.

Pensare che alla vigilia delle nomine, Giorgio Merlo, deputato di area Pd e vice presidente della commissione di vigilanza Rai aveva dichiarato:“Tutti sappiamo che la credibilità del servizio pubblico radiotelevisivo deriva anche dai criteri che accompagnano la nomina dei suoi dirigenti a cominciare dai direttori di reti e di testate giornalistiche. E il metodo della ‘condivisione’ da parte del Cda, come ci ricorda giustamente il presidente Garimberti, è indubbiamente un fatto positivo e da apprezzare”.

Antonella Delprino una giornalista a Sabato e Domenica estate

La conduttrice Tv e giornalista professionista Antonella Delprino, inizia la sua carriera in casa Rai nel 1998 realizzando servizi ed interviste prima per il programma settimanale Passioni poi per il programma Sfide, del quale è anche autrice.

Negli anni 2000 e 2001 collabora come autrice del programma La vita in diretta: ha condotto solo una puntata, ma è stata lei a leggere in diretta il comunicato stampa con il quale si annunciava la sospensione di Michele Cocuzza dalla conduzione del programma. Successivamente collabora sporadicamente con Porta e porta ed con il TG2 sempre curando la realizzazione di interviste e servizi esterni.

Nel 2005 è autrice del programma E la chiamano estate, andato in onda su Raidue in seconda serata: nel corso della sua carriera la Delprino si fa conoscere soprattutto grazie alla realizzazione di numerosissimi servizi esteri, anche in zone soesso pericolose di guerra, quali Iraq, Turchia e molte altre ancora. la sua attività giornalistica le ha permesso di realizzare importanti servizi, molti dei quali scomodi, ma estremamente curati ed aderenti alal realtà.

Nomine Rai, Mario Orfeo al Tg2, Massimo Liofredi direttore di Raidue con polemiche

 Tutto come previsto, Mario Orfeo è il nuovo direttore del Tg2: il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato la proposta di Mauro Masi che voleva il direttore de Il Mattino ed ex caporedattore di Repubblica, come nuovo direttore del telegiornale della seconda rete Rai. Il quarantatreenne napoletano, che ha ricevuto l’unanimità dei consensi del CdA, succede a Mauro Mazza, ora direttore di Raiuno.

Ben differente la situazione per il nuovo direttore di Raidue: a maggioranza, con tre voti contrari, dati dai consiglieri del Pd e della Lega Nord (Rizzo Nervo, Van Straten e Bianca Clerici) è stato scelto Massimo Liofredi. Il cinquantraquattrenne ex capostruttura di Raiuno, dove è stato per sette anni occupandosi di intrattenimento (da Domenica In a Lo Zecchino D’Oro, da La Partita del cuore a Telethon), succede a Antonio Marano.

Massimo Liofredi assicura che farà una sana e buona televisione, ma ciò non basta a Nino Rizzo Nervo che motiva così il suo no a Liofredi:

Rai, mercoledì si sciolgono i nodi nomine direttori e Sky?

La Rai è impegnata in questi giorni su due distinti banchi di prova, quello delle nomine dei direttori del Tg2 e del Tg3 e quello del rinnovo con Sky.

Riguardo alle nomine, si saprà tutto mercoledì: nell’ultima riunione, infatti, si è discusso dei criteri organizzativi, come ha spiegato lo stesso presidente della RAI Paolo Garimberti. I nomi che si fanno sono sempre quelli: Mario Orfeo, direttore de Il mattino dovrebbe prendere la direzione del Tg2, mentre il direttore di rete dovrebbe diventare Massimo Liofredi, del Pdl. La Lega, però, vorrebbe un posto al sole per il vicedirettore di Libero Gianluigi Paragone.

Per quanto riguarda la terza rete dello stato, Affaritaliani sostiene che il Partito Democratico vorrebbe mantenere l’organigramma inalterato (Antonio Di Bella direttore del Tg e Paolo Ruffini di Raitre), anche se Massimo D’Alema vorrebbe sostituire Ruffini con Di Bella per assegnare il Tg3 a Bianca Berlinguer.

Elezioni Europee 2009 in tv: tutti gli speciali di oggi e di domani

Questa sera alle 22.00 si chiuderanno i seggi per la tornata elettorale che riguarda le Europee e il primo turno delle amministrative (il 21 giugno ci saranno i referendum e i ballottaggi delle amministrative).

Mentre si aspetteranno i risultati definitivi, che arriveranno in nottata, Rai, Mediaset, La7 e Sky intratterranno il pubblico con degli speciali (in onda anche domani) per fornire gli exit poll (le previsioni) e i commenti di tutti i protagonisti della politica italiana.

RAIUNO
Questa sera alle 23.15 andrà in onda Porta a Porta Speciale Elezioni: in collaborazione con il Tg1 Bruno Vespa commenterà i risultati, comunicherà le proiezioni e si collegherà con le principali capitali europee per raccontare il voto dei cittadini dell’Unione.

Alda D’Eusanio: la regina del salotto Rai

La conduttrice e giornalista TV Alda D’Eusanio, nata in un paesino in provincia di Chieti, Tollo, il 14 ottobre del 1950, dopo la laurea conseguita a pieni voti in sociologia con una tesi sull’Open University, diventò giornalista professionista.

Dal 1988 al 1995 è stata inviata, capo redattrice e conduttrice del TG2. prima conducendo il programma Stanotte poi conducendo il telegiornale delle 19.45. Alda è stata anche autrice e regista di numerosi programmi e documentari Rai: da Rocco un bambino di quattro anni, ciclo sul mutamento culturale nel mondo contadino, a L’Italia a schede sulle storia di dieci città italiane.

Sempre su RaiDue ha ideato e condotto L’Italia in diretta ed il settimanale di attualità Domani è un altro giorno, cui si sono susseguiti altri programmi quali il reality Un pugno o una carezza, Punto e a capo, e La scienza tra le due guerre, Qualcosa è cambiato, e nel 2006 Il malloppo.

Direttori Tg Rai, incontro della maggioranza a Palazzo Grazioli: in pole position Clemente Mimun per il Tg1 e Mario Orfeo per il Tg2.

Durante il vertice di maggioranza tra Lega e PDL, che si è tenuto a Palazzo Grazioli, oltre al referendum e alla questione terremoto in Abruzzo, si è parlato delle nomine dei direttori dei Tg della Rai (fonte Asca).

All’incontro hanno partecipato, oltre ai sottosegretari della presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, tra gli altri anche il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, il capogruppo del Pdl alla Camara Fabrizio Cicchitto, il suo vice Italo Bocchino, il presidente dei senatori Maurizio Gasparri, il ministro dell’interno Roberto Maroni e quello delle semplificazione legislativa Roberto Calderoli, quello per le politiche Ue Andrea Ronchi.

Novità televisive e novità inventate per il primo aprile

Oggi è il primo d’aprile quindi non è facile scindere la realtà dalla fantasia, ma ciò nonostante, cercherò di dirvi cosa potete aspettarvi prossimamente in tv e quali pesci d’aprile circolino per la rete.

Iniziamo dalle notizie probabili: cambi in vista per alcuni principali programmi di Raiuno. Secondo Chi, Eleonora Daniele passerà alla conduzione di Festa Italiana, che perderà Caterina Balivo in pole position per condurre uno dei segmenti di Domenica In, presumibilmente quello di Lorena Bianchetti.

Rimaniamo in casa Rai: dopo il passaggio del direttore del Tg1 Gianni Riotta alla direzione de Il Sole 24 ore (Ferruccio De Bortoli ha lasciato per gestire il Corriere della Sera), il nome più probabile per ricoprire il posto vacante è quello del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro. L’unico che potrebbe rubargli il posto è un altro fedelissimo di Silvio Berlusconi, Carlo Rossella. Intanto, mentre al Tg2 fino ad ottobre dovrebbe rimanere Mauro Mazza, che lascerebbe poi il posto a Mario Orfeo (direttore de Il mattino) per occuparsi di Rai Sport, al Tg3 sembra fatta per David Sassoli, ai Tg regionali è quasi certo Piero Vigorelli. Per Antonio Caprarica e Antonio Di Bella ci sarebbero i posti di inviati a New York e Londra.

Giorno del ricordo, i programmi che la Rai dedica alla commemorazione

Domani la Rai dedicherà spazio alla commemorazione del Giorno del Ricordo, la giornata istituita nel 2005 in memoria dei martiri delle Foibe e dei profughi giuliani, istriani e dalmati.

La staffetta informativa, che coinvolgerà, oltre ai Giornali Radio Rai, a Rai Tv e a Rai Storia (che proporrà Il processo per i crimini alla Risiera di San Sabba alle 9), comincerà anche sull’analogico sin dal primo mattino su Raiuno, all’interno di Unomattina e continuerà su Raidue a Insieme sul due e Italia allo specchio e si svilupperà in tutte le principali edizioni del Tg1, Tg2 e Tg3.