Abbiamo sfidato la calura di questo torrido luglio per partecipare stamane alla conferenza stampa che da il via ufficialmente alla quarta edizione del RomaFictionFest 2010 che anche quest’anno sembra intenzionato a sfoggiare una programmazione a cui sarà difficile resistere e visto che a ospitare proiezioni, masterclass ed eventi saranno le accoglienti sale del cinema Adriano di Piazza Cavour, gli appassionati di fiction avranno pane per i loro denti.
Vediamo ora come si è svolta la conferenza stampa inaugurale, ospitata All’Auditorium di via della Conciliazione, seconda sede che quest’anno supporterà la prestigiosa manifestazione capitolina ospitando anche la serata finale. Presenti alla conferenza stampa il direttore artistico Steve Della Casa in veste di anfitrione e moderatore, il presidente della manifestazione Francesco Gesualdi e naturalmente le specialissime guest, un Gabriel Garko elegantissimo, un affabile Michael Vartan più sportivo e tra i due bellocci il simpaticissimo Michael Wootton, giunto al festival per assistere alla proiezione integrale del suo La La Land, miniserie targata Showtime a base di candid camera in cui il comico impersona tre personaggi, un truffaldino sensitivo, un attore e un regista di doumentari. La La land sarà la prima serie in assoluto ad essere trasmessa integralmente dal festival, due puntate al giorno per l’intera durata della manifestazione.
Della Casa ha voluto dedicare idealmente questa edizione a Pietro Taricone, un lungo applauso ha accolto questa sua dichiarazione che dimostra l’affetto che Taricone ha saputo conquistarsi grazie alla sua genuinità e naturalmente un saluto affettuoso alla sua compagna Kasia Smutniak. Della Casa prosegue con i ringraziamenti di rito, alla Regione Lazio, alla Camera di Commercio e all’Associazione Produttori Televisivi (ATP) per il supporto dato all’evento nel corso di questi anni.
La parola passa agli ospiti, Vartan si dice molto dispiaciuto per l’eliminazione dell’Italia dai mondiali, mal comune mezzo gaudio vista anche la magra figura della sua Francia, infatti Vartan è di origine francese e nipote nientemeno che della famosa cantante Sylvie Vartan.
A proposito di Hawthorne, medical in cui l’attore impersona un oncologo, Vartan apprezza l’originalità della serie che mette in secondo piano gli onnipresenti medici e chirurghi, per priviliegiare il punto di vista di un’infermiera interpretata da Jada Pinkett-Smith. Naturalmente non può mancare la domanda-tormentone sul famigerato Alias 2.0, Vartan precisa di non essere troppo vecchio per riprendere la sua parte, in Alias era l’agente CIA Michael Vaughn, anche se fare il medico è decisamente più comodo. Un Alias con un cast tutto nuovo? Una chiacchiera si appresta a ribadire l’attore, che aggiunge che un film sarebbe l’ideale, visto che i colleghi Jennifer Garner e Bradley Cooper sono ormai lanciatissimi su grande schermo.
Proseguiamo con il bel tenebroso Gabriel Garko che messo in guardia dai produttori della sua fiction Il peccato e la vergogna, che l’attore porta in anteprima alla manifestazione capitolina, è alquanto reticente a svelare qualcosa del suo personaggio tranne che è un cattivissimo a tutto tondo e che si muove nell’Italia delle leggi razziali.
Concludiamo segnalando che durante la conferenza stampa è stato proiettato il corto La città di Asterix di Leonardo Cinieri, vincitore del premio My Rome indetto dalla Camera di commercio, l’intolleranza e il dramma dell’immigrazione raccontati attraverso piccole storie di quartiere.