Un sondaggio condotto su un panel di 800 uomini, lavoratori saltuari di età compresa tra i 18 e i 40 anni, ha svelato le preferenze e gli appetiti nascosti dei precari italiani. Al primo posto si piazza la giovane ed emergente Silvia Carrera con il 25% di preferenze. La conduttrice cremonese di Studio Aperto conquista larghi consensi per la sua composta bellezza, per l’impeccabile professionalità e per la perfetta dizione battendo, a sorpresa, uno dei volti più amati della televisione nazionale, Maria Cuffaro del Tg3 che, con un lusinghiero 18% di preferenze, pure si piazza al secondo posto. Terza arriva, un po’ a sorpresa, Luisella Costamagna che, nonostante i recenti cambi di rete e il fresco approdo a Rai 3, raccoglie il consenso del 15% degli intervistati.
Quarta raccogliendo il 11% dei consensi, l’autoritaria Federica De Sanctis, conduttrice del TG24 in onda su Sky. Quinta, con il 9% delle preferenze, la mora e decisa Monica Gasparini, già conduttrice di Studio Aperto e ora alla conduzione del “nuovo” Tg4 post Fede. Al sesto posto Cristina Parodi, volto storico del TG5 e ora fresca acquisizione de La7 (7%), settima la rossa e fiammante Paola Saluzzi di Sky a pari merito con Simona Branchetti (TG5), queste due “bellissime dell’informazione” raccolgono entrambe il 5% dei favori del campione, seguono la sensualissima Mikaela Calcagno di Mediaset con il 3% e, decima, chiude la top ten Maria Concetta Mattei, vera e propria icona del Tg2, con il 2% delle preferenze.
Ma cosa vogliono da un telegiornale i precari? Nel 43% dei casi soprattutto imparzialità, per il 22% di loro invece sono fondamentali la precisione delle informazioni e lo spazio concesso alle voci fuori dal coro. Un 16% vorrebbe invece più approfondimenti sulle tematiche del lavoro e per i problemi ad esso connessi. Il 12% suggerisce addirittura rubriche fisse che informino di opportunità di lavoro anche nell’ambito dei Tg.
Se dovessero incarnare un personaggio pubblico o della politica la maggioranza dei precari, ed è una sorpresa ulteriore, vorrebbe ancora essere Silvio Berlusconi (24%) per la ricchezza a disposizione e per poter fare diminuire le tasse, poi Luca Cordero di Montezemolo (18%) per potersi occupare della Ferrari e di impresa. Un 14% si vedrebbe bene nei panni di Mario Monti al timone del governo del paese in modo da rilanciare l’economia e il lavoro, l’11% vede in Corrado Passera la sua icona preferita per capacità di gestione e freddezza, un 4% di consensi a testa è dato, con un pari merito paradossale e contrastante, al presidente della BCE Mario Draghi e al contestatore dell’’antipolitica Beppe Grillo.