La vicenda di Pistorius e la sua ormai scomparsa fidanzata Reeva Steenkamp continua a riempire le cronache dei giornali di tutto il mondo sia per l’accusa (Pistorius è accusato di omicidio preterintenzionale), sia per le ultime dichiarazioni scioccanti fatte da persone vicine all’atleta sul suo stato di salute mentale, che lo descrivono come un uomo distrutto e vicino al suicidio.
Il 24 marzo, a partire dalle 22, Discovery Channel (Sky Canali 401, 402 e in HD) presenta lo speciale Pistorius: un mito sotto accusa, documentario prodotto dalla BBC e già venduto a 116 Paesi, che racconta e analizza tutto ciò che è successo quella notte. Questo è uno dei casi di cronaca nera che va ad aggiungersi ai già numerosi episodi di violenza sulle donne di quest’anno. l’omicidio della modella Reeva Steenkamp, fidanzata del campione paraolimpico Oscar Pistorius avvenuto la notte del 14 febbraio a Pretoria in Sud Africa. L’importanza mediatica del protagonista, primo atleta paraolimpico a gareggiare alle olimpiadi con atleti normodotati, rende il caso ancora più scottante, ecco perché lo speciale non si limita a ricostruire quello che è successo in quella notte, ma racconta la storia personale di Pistorius e di quelli che possono essere i lati oscuri della sua personalità che potrebbero averlo portato a compiere un gesto tanto efferato. Il documentario, contenente testimonianze e interviste esclusive, è presentato da Rick Edwards, giornalista e volto di Channel 4, che ha raccontato le vittorie di Pistorius alle ultime paraolimpiadi di Londra. Pistorius non è l’unico caso di grande sportivo recentemente coinvolto in casi di violenza sulle donne. Il portiere brasiliano del Flamengo, Bruno Fernandes de Souza, rischia una pena di 41 anni di carcere, per l’accusa di essere il mandante dell’omicidio della sua fidanzata, Eliza Samudio, scomparsa nel 2010. Fernandes, attualmente detenuto e sotto processo, non ha confessato l’omicidio, ma ha ammesso di sapere che la sua fidanzata fu uccisa, e il suo corpo dato in pasto ai cani. Pistorius è uno dei casi mediatici a cui l’opinione pubblica sta dando rilievo, ma i riflettori dovrebbero essere puntati più che sulla lista dei colpevoli e delle vittime, su uno studio che possa bloccare il fenomeno del femminicidio.