In autunno su Canale 5 andrà in onda La famiglia Gambardella (che dovrebbe chiamarsi con il nuovo nome di Una bella famiglia) la commedia in sei puntate prodtta dalla Dap di Guido e Mauizio De Angelisi, diretta da Caludio Norza, ambientata a Napoli, definita come la versione partenopea de I Cesaroni.
La storia. Carlo Gambardella è un quarantenne laureato in architettura che gestisce un negozio di fiori che fa parte di una famiglia assai complicata: la moglie Maria un bel giorno è sparita nel nulla lasciandolo con cinque figli a carico: la sedicenne e dolce calciatrice in erba Luisa, la quattordicenne introversa Camilla, le due pesti Luigi e Marco e il piccolo Ninni. I Gambardella vivono insieme ai genitori di Carlo, i litigiosi Gaetano (che somiglia al boss locale Tano Babardella) e Concetta (una casalinga disperata del Vesuvio) e al fratello, il cantante neomelodico Antonio. Carlo, che per crescere i figli ha deciso di mettere nel cassetto la laurea in architettura per gestire il negozio di fiori, il cui maggior cliente è Calogero, titolare di un’agenzia di pompe funebri, un giorno si scontra con la bella biologa settentrionale Valentina Trevisol, figlia di un magistrato integralista del nord, Italo. Tra Carlo e Valentina è subito colpo di fulmine! Ad ostacolare il lieto fine tra i due innamorati ci si metteranno i figli di lui, il promesso sposo di lei e le rivalità tra le due famiglie.
Il cast degli attori è composto da: Marco Columbro (Italo), Gianpaolo Morelli (Carlo), Gaia Bermani Amaral (Valentina), Iaia Forte (La signora Longhin, direttrice dell’istituto di pena), Gloria Guida, Marisa Laurito (Concetta), Lello Arena (Gaetano), Carolina Marconi, Piero Taricone (Antonio), Flavio Montrucchio (il figlio maggiore di Italo), Irene Maiorino (Luisa), Federica Sabatini (Camilla), Achille Sabatino (Luigi), Eduardo Imparato (Marco), Jason Ponce (Ninni), Alessandra Barzaghi (Luce), Alan Cappelli (il figlio minore di Italo), Yari Gugliucci (Enzo, lo scagnozzo di Tano), Clara Bindi, Maria Amelia Monti (Il commissario Dell’Acqua) e Mauro Pirovano (Calogero).
Il regista Claudio Norza ha spiegato il senso della fiction (Fonte Corriere.it):
Qui non è protagonista solo una famiglia del Sud, ma anche il confronto e lo scontro con la mentalità del Nord. Da una parte, un modo molto meridionale di gestire gli affetti: quando il personaggio di Carlo si presenta nella casa paterna con i suoi cinque figli al seguito, i genitori non esitano neanche un momento ad accoglierlo, oltretutto dovendosi restringere in un appartamento che non è una reggia. Dall’altra parte, vengono sviscerati tutti i luoghi comuni ma anche certe scomode verità riguardanti proprio l’immagine che, a volte, gli italiani del nord hanno della “napoletanità”: la poca voglia di lavorare, la spazzatura, il colera, i camorristi.