Le tribolazioni d’amore accompagnate dalla musica di casa nostra continuano imperterrite a Tutti pazzi per amore. Le varie situazioni tendono a svilupparsi e a volte a degenerare, con qualche novità in arrivo. La prima è l’arrivo della madre di Laura (Stefania Rocca), una donna completamente diversa dalla figlia.
Quest’ultima è dolce e sognatrice, mentre la madre è aggressiva, tutta d’un pezzo, e si presenta sul posto di lavoro di Laura con una certa disinvoltura dicendo che ha organizzato una festa molto singolare. Nel frattempo Paolo (Emilio Solfrizzi) e Laura tentano un riavvicinamento.
Per consolidare il rapporto, anzi, per iniziare a ricostruirlo, deve passare molta acqua sotto i ponti. Dopo un tentativo di invito a prendere un caffè da parte di Laura, usando come pretesto qualche consiglio su come fare il bucato, un’altra bella mazzata è in arrivo.
Il figlio di Laura ruba il reggiseno fuxia della figlia di Paolo e lo appende in classe; la ragazza, in tutta risposta, tira un pugno in faccia al ragazzo. I due finiscono in presidenza, e vengono convocati anche i genitori, proprio durante il loro appuntamento.
Dopo qualche dinamica genitore/figlio, al momento delle scuse reciproche, scoppiano ulteriori invettive, e i figli rivelano alcuni appellativi con cui i rispettivi genitori erano soliti appellarsi. Ovviamente si apre una ferita ben più profonda tra i due, che Paolo tenta di recuperare con una lettera attaccata sulla finestra che viene istantaneamente portata via dal vento, e che a Laura avrebbe fatto tanto piacere.
La festa della madre di Laura, indetta in nome dei mille divorzi promossi, è piuttosto noiosa per Laura, che non riesce a carpirne il significato profondo; la donna accetta poi l’invito da parte di Sergio (Luca Calvani), l’insegnante della figlia.
Sergio si rivela sgradevolissimo, pur se bellissimo, e Paolo, durante una crisi che lo porta a gettare nella spazzatura tutti i suoi modellini, incrocia sotto casa i due che tornano a casa. I due rimangono poi bloccati in ascensore, dove si chiarisce l’arcano del biglietto portato via dal vento, e poi tra loro scoppia inevitabile l’amore.
E’ l’inizio, tuttavia, di un nuovo dramma: non sanno dove fare l’amore. nè quando, nè dove. Il quando è relativo al fatto che nessuno dei due, le cui intenzioni sono inquinate anche dai consigli degli amici, sa quando e soprattutto se fare il primo passo.
Il problema del “dove” è ovvio: entrambi hanno le case piene di bambini. Optano quindi per l’albergo, e la cosa buffa è che si comportano come dei clandestini. Non funziona neanche quello, però, perchè a Laura viene in mente Albergo a ore di Ornella Vanoni.
Alla fine ottengono l’usufrutto dell’appartamento di una collega di Laura, che va al cinema lasciando libera la casa per i due. Disdetta, nel tragitto da casa all’appartamento la macchina si ferma, i telefoni non hanno campo e inizia a piovere. I due a quel punto fanno l’amore in macchina; tornando a casa, vengono però colti sul fatto dalla figlia di Paolo.