Questa sera alle 21.30 e domani alle 21.10 su Raiuno va in onda Sant’Agostino, la fiction che racconta la vita di uno dei più grandi protagonisti della Cristianità, di un uomo, che è stato filosofo, teologo, mistico, scrittore, oratore e infine Santo della chiesa cattolica, interpretato da Alessandro Preziosi.
Nella miniserie diretta da Christian Duguay, oltre a Preziosi nel ruolo di Agostino di Ippona, figurano nel cast, tra gli altri, anche Franco Nero (Agostino anziano), Matteo Urzia (Agostino giovane), Monica Guerritore (Monica, madre di Agostino), Katy Louise Saunders (Lucilla, nipote di Agostino), Sebastian Stroebel (Fabio, giovane centurione innamorato di Lucilla), Serena Rossi (Khalidà, schiava offerta ad Agostino dal suo amico Valerio), Johannes Brandrup (Valerio, ricco coetaneo del giovane Agostino), Alexander Held (Valerio anziano), Andrea Giordana (Ambrogio, vescovo di Milano), Cesare Bocci (Romaniano, facoltoso signore di Tagaste), Cosimo Fusco (Patrizio) e Francesca Cavallin (l’imperatrice Justine).
Alcune curiosità: l’immagine del film è nata dallo studio approfondito dei mosaici delle chiese di Ravenna; per la miniserie sono stati utilizzati circa 3000 costumi; tutti i gioielli dei personaggi principali sono stati disegnati e realizzati da artigiani marocchini; i quattro set che rappresentano Ippona, Milano, Cartagine e Tagaste sono stati realizzati secondo gamme cromatiche differenti; i set della Basilica di Ambrogio, della Biblioteca di Agostino e della Sala del Trono sono stati ricostruiti negli Empire Studios di proprietà della Lux Vide in Tunisia; sono stati realizzati circa 1000 metri quadri di mosaici e affreschi.
Alessandro Preziosi spiega i motivi che l’hanno spinto ad accettare la parte di Sant’Agostino che gli è stata proposta da Luca Bernabei e cosa l’ha colpito del personaggio (fonte La stampa):
È il personaggio più difficile della mia carriera: un peccatore che diventa santo, un uomo ambizioso, avido di potere, affascinato dalle donne e dal sesso che a trent’anni cambia vita, si converte, accetta la fede di sua madre, diventa il capo della sua comunità, un gruppo di cristiani messi in crisi dalle frequenti eresie del momento e dal disfacimento dell’Impero romano ad opera dei barbari. (Mi ha colpito) La sua modernità. È un uomo che conosce il peccato e il pentimento, uno che vive nella continua ricerca della verità. Agostino, da filosofo, credeva nell’importanza della parola. La parola per lui era un modo di comunicare la verità e non, come accade oggi, un modo per non dire alcunché oppure per lasciare le cose alla libera interpretazione. No. Le sue non erano parole vuote, ma parole legate ai fatti e, dal confronto coi fatti, nasceva la verità.
Mamma mia chge pizza di fiction. C’erano pure costumi di altre epoche in mezzo alla confusione storica. Bastava solo che Agostino uscisse di casa e dicesse: “Ehi raga come butta?” Sempre con questi flash back e basta! La Rai sta alla fiction storica, come Hiler alla democrazia. Uè… dirigenti RAI, qui non siamo mica tutti fessacchiotti!!!