Ieri Claudia Mori è stata protagonista della conferenza stampa più infuocata del RomaFictionFest 2010: la produttrice ha ringraziato per il premio che le è stato assegnato per l’impegno produttivo presente in ogni lavoro della sua Ciao Ragazzi, poi inizia a lanciare bordate:
Ringrazio per il premio perché ci vuole un bel coraggio a produrre fiction oggi.
L’esempio più eclatante lo fa la stessa Mori parlando di Un corpo in vendita, la fiction che tratta del tema della violenza sulle donne (fonte Andkronos):
Dovevano essere sei puntate ma due le hanno tagliate perché il direttore di Raiuno le ha ritenute non adatte al pubblico. Era un episodio di Liliana Cavani e uno di Margarethe von Trotta su pedofilia e tratta delle nigeriane. Non sono d’accordo con la scelta del direttore di rete, ‘La citta’ dei matti’ non era certo un tema facile ma ha avuto successo, le persone sono pronte a vedere storie che raccontano temi importanti. Dipende dalla qualità delle proposte e i registi che abbiamo la garantiscono. Comunque è andata così: ora restano quattro puntate: una della Cavani (sulla prostituzione), una della von Trotta (sulla violenza in famiglia) e due di Marco Pontecorvo (su stalking e web). A giorni dovremmo iniziare. Ma questo ‘dovremmo’ lo dico da gennaio e ogni volta rimandano. Io sono pronta a incatenarmi davanti a casa del direttore di rete e del direttore generale se non mi fanno cominciare.
La Mori è un fiume in piena e si sfoga (fonte Asca):
Mi vedo chiudere la strada per motivi che non condivido e a volte mi sento umiliata: come ad esempio quando vado a parlare di progetti con alcuni dirigenti, ai quali però non frega nulla.
Tra i progetti futuri della Ciao Ragazzi ci sono una fiction su Caruso, una sul gioco d’azzardo (in quattro episodi) e una su Fred Buscaglione che andranno in onda su Raiuno e una serie sul Caso Tortora su Sky (ancora da accordare):
Sto pensando di fare una miniserie sul caso Tortora con Sky anche se Sky ancora non lo sa. Quello di Tortora è un caso emblematico, una tragedia del Paese oltre che personale, quel che può accadere quando magari si vuole distrarre l’opinione pubblica. Ho incontrato le due figlie di Tortora perché voglio coinvolgerle nel progetto. Il protagonista? Non ho deciso. Mi viene sempre in mente Gifuni, un attore raro e sempre credibile, come lo è anche Santamaria. Con Sky mi trovo molto bene. Sono persone libere, non ci sono ostacoli di nessuna natura. Sono persone molto preparate.