Puccini, la fiction di Raiuno che è piaciuta tanto al pubblico, che l’ha premiata con alti ascolti, non è piaciuta agli operisti e nemmeno agli addetti ai lavori. Cosa c’è che non va? Vediamo gli aspetti punto per punto.
La sceneggiatura (errori storici, storia raccontata come fosse gossip):
E’ ricca di banalità e luoghi comuni in perfetto stile Rai Fiction (Enrico Stinchelli – Michele Suozzo, conduttori de La barcaccia)
La responsabilità degli sceneggiatori è primaria, in questo affossamento del protagonista nella baniltà: la cronologia degli eventi è condierata essenziale, con scarsa inventiva e la litania delle situazioni non prescinde dall’ovvio, nel tentativo di coinvolgere in una sorta di fotoromanzo televisivo anche il pubblico meno informato e più distratto. (Mirella Poggialini, critica dell’Avvenire)
Hanno infarcito la storia di errori, non ultimo il ribadire che Dora fosse l’amante di Puccini. E poi far dire a Boni-Puccini che Elvira è il suo grande amore quando lo sanno anche i sassi che la poverina veniva tradita con tutte! (Giovanna Lomazzi vice presidente Associazione Lirico Concertistica italiana)
Il rapporto tra Puccini e l’editore Ricordi è ridicolo e così pure quello con i librettisti Illica e Giacosa, qui mostrati come macchiette mentre erano fior di intellettuali della Scapigliatura. (Filippo Crivelli, regista)
La realizzazione:
Un filmato sciatto già nei dettagli, nella saracinesca moderna che si vede, nel muro di cemento anni ’60, nelle pettinature femminili sbagliate (Paolo Benvenuti, regista)
Dopo aver sentito ripetere per l’ennesima volta Turandò alla francese, ignorando che sia un nome cinese, inventato da Gozzi ho pensato che era meglio lasciar perdere e ho spento la tv (Fiorenza Cedolins, soprano)
Serie molto tradizionale, oleografica, quasi scolastica (Aldo Grasso, critico de Il Corriere della sera)
La colonna sonora:
Povero Puccini, neanche la musica gli hanno lasciato. Forse Frisina esce dai Raccomandati (Enrico Stinchelli – Michele Suozzo)
Commento musicale troppo invadente (Mariano Sabatini, per Metro)
A difesa della fiction si schiera Massimiliano Simoni, presidente del Festival pucciniano:
Nel complesso il mio giudizio è positivo. Certo la musica di Puccini si sente poco. Prevale il gossip. Un Puccini di oggi. Puccini ai tempi de La Fattoria.