Prossimamente su Canale 5 andrà in onda L’ultimo re, la fiction in quattro parti prodotta da Pietro Valsecchi, dedicata a Gianni Agnelli. La miniserie televisiva, scritta da Monica Zappelli, Salvatore Marcarelli,e Giorgio Nerone, diretta da Roberto Faenza ed interpretata da Fabrizio Bentivoglio, si inizierà a girare dal prossimo autunno.
Pietro Valsecchi spiega i motivi che l’hanno spinto a raccontare la storia di Agnelli (fonte La Stampa):
Perché proprio ora un film su Agnelli? Perché intorno a me, nel mio ambiente, nella finanza, nell’industria come nell’arte vedo molta mediocrità e di questo sono preoccupato. C’è una classe dirigente solo sulla carta. Al di là di poche eccezioni, che per fortuna ci sono, vedo tanti cortigiani che si riuniscono per difendere i propri privilegi senza mettere in campo grandi progetti e idee forti, criticoni ma non costruttivi. Manca il coraggio, quel senso di responsabilità verso la collettività e lo Stato che invece Agnelli aveva.
Tra gli attori che il produttore vorrebbe avere, per raccontare nel migliore dei modi la dinastia Agnelli, ci sono le due sorelle Borromeo, Kristin Scott Thomas per il ruolo di Marella Agnelli, Umberto Orsini per la parte del nonno, Luca Argentero per quella di uno degli eredi e Gabriele Lavia per un altro ruolo familiare.
La fiction, che dovrebbe costare tra i 12 e i 20 milioni di euro, racconterà (forse anche con immagini di repertorio, specie quelle del funerale) gli affetti importanti, i dolori, le passioni, le vittorie e le sconfitte, dell’avvocato, ma soprattutto ritrarrà:
le due grandi famiglie torinesi, quella dell’Avvocato e quella degli operai. Sarà interessante raccontare un pezzo di storia italiana, dal boom fino alle lotte di fabbrica. Dal 1969 all’80 la Fiat è stata un laboratorio sociale dove si è fatta una battaglia che non ha riguardato solo l’azienda, ma ha rappresentato, più in generale, uno snodo fondamentale tra come siamo stati, come potevamo diventare e come siamo diventati.