Nella primavera del 2011 Canale 5 trasmetterà Le inchieste di Aurelio Zen, la fiction investigativa basata sui romanzi dello scrittore inglese Michael Dibdin, prodotta dalla BBC in collaborazione con Mediaset, l’americana Pbs e la tedesca Zdf, interpretata da Rufus Sewell, Catherine Spaak e Caterina Murino.
Ad oggi sono stati spesi nove milioni di euro per produrre tre episodi della fiction (Vendetta, Cabala, Nido di topi), diretti da John Alexander e sceneggiati da Simon Burke. Se il pubblico dovesse apprezzare la storia potrebbero essere ordinati altri sei episodi, tutti girati e ambientati a Roma.
La produttrice esecutiva di Mediaset Raffaella Bonivento spiega (fonte Il corriere della sera):
E’ la prima volta nella sua storia che la rete pubblica inglese non si limita ad accettare di copro durre una fiction, ma permetta che ci sia un’influenza italiana sul cast, sulla sceneggiatura e la supervisione del processo produttivo.
Rufus Sewell descrive così il suo personaggio, il vicequestore veneziano Aurelio Zen:
Zen è un bastardo, ma anche una brava persona, affettuoso, ma diffidente, divertente e serio. Nel suo passato ha fatto degli sbagli per i quali continua a pagare: ha un matrimonio fallito alle spalle, vive a casa della madre, apparentemente la sua è una vita senza rischi … può sembrare subdolo e invece nasconde una personalità complessa e controcorrente … Zen non è un Don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento, conosce i suoi limiti e soprattutto quelli del mondo che stanno intorno a lui … Zen è contraddittorio come tutti gli esseri umani. E’ tante persone in una sola e mi dà molta libertà nella sua creazione. Posso usare la mia immaginazione che non è detto corrisponda a quella degli altri lettori di Dibdin.
Caterina Murino, che nella fiction interpreta la segretaria del questore che ha una difficile storia d’amore con Zen, racconta:
Tania è una donna un po’ persa nei suoi problemi familiari, intorno le ronzano un sacco di uomini ed è in pieno divorzio. Ma è tosta, sa tutto quello che capita dietro la scrivania dei ministri e dei prefetti. E’ diretta, dotata di un’intelligenza sottile, che riesce a raggirare la mente così scomposta di Aurelio Zen, meno brillante di lei nelle relazioni.