Questa sera su Raiuno andrà in onda La leggenda del Bandito e del campione, la fiction tv in due puntate della red film diretta da Lodovico Gasparini, con Beppe Fiorello, Simone Gandolfo, Raffaella Rea, Sarah Maestri, Giuseppe Lo Console, Anna Ferruzzo, Alfredo Pea, Gaetano Aronica, Ettore D’Alessandro Paolo Pierobon, Antonio Delle Mura e Leonardo Caneva, che racconta la storia (inventata?!) e la leggenda di due giovani di Novi Ligure, il campione di ciclismo Costante Girardengo e il pericoloso fuorilegge Sante Pollastri.
La storia. Nell’italia dei primi del novecento, a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, vivono due ragazzi dal destino straordinario, nel bene e nel male, Sante Pollastri (Beppe Fiorello) e Costante Girardengo (Simone Gandolfo), costretti a crescere fin troppo in fretta, che condividevano la passione per la bicicletta. I due per riscattarsi scelgono due strade differente: Sante la clandestinità e la malavita (ruba a chi ha di più per dare a chi non ha nulla), Costante lo sport, il ciclismo, la fatica dell’agonismo. Entrambi finiranno per essere inseguiti, solo che uno avrà alle calcagna la polizia, l’altro gli avversari.
Mario Rossini della Red Film scrive nelle note:
La produzione, realizzata interamente a Torino e dintorni con il sostegno della Film Commission Torino e Piemonte, ha avuto più di 1000 comparse e stunt e si è servita di effetti speciali e digitali, anche per ottenere un’accurata ricostruzione d’epoca, degli anni 1910/1940. Per ambientare al meglio le scene descritte sono state scelte delle location tra le più suggestive, individuando quelle che si rifacevano a degli ambienti di Parigi dell’epoca e in qualche caso abbiamo trovato dei luoghi dove non si era mai girato per i quali, per la prima volta, hanno dato autorizzazioni speciali espressamente per questa miniserie. La scelta scenografica è stata complicata anche perché non c’erano vaste testimonianze visive o di repertorio, ma solo foto dell’epoca. La scelta del cast, tutta italiana, i costumi, il trucco e le acconciature che hanno impegnato moltissimo personale con faticose giornate di lavoro e di preparazione per le innumerevoli presenze tra attori e comparse ogni giorno sul set, hanno contribuito alla messa in scena di queste due puntate. Durante la lavorazione particolarmente suggestive sono state le riprese con i treni a vapore dell’epoca, messi a disposizione da Trenitalia. Le scene hanno come sfondo uno dei paesaggi più belli della Toscana, la Val D’Orcia dove ancora esiste una linea non elettrificata.
La nipote di Costante Girardengo, Costanza, nega che tra suo nonno e il bandito ci sia stato il legame raccontato nel film e in una lettera a Il Giornale scrive:
L’amicizia tra queste due persone non esisteva. Il nonno aveva sei anni più di Pollastri, era già il campione italiano a 20 anni, e quindi la scena di loro due in bicicletta è totalmente inventata. La storia dell’amicizia fa acqua da tutte le parti e a noi chiaramente non fa piacere visto che Pollastri era un assassino.
Gli attori hanno raccontato episodi sconcertanti come quello in cui mio nonno avrebbe favorito l’espatrio di Pollastri quando lui era già un delinquente. E poi, cosa che mi ferisce personalmente, viene detto che i due avevano una donna in comune.
Solo dopo una diffida dell’avvocato la Rai ha risposto che dovevamo rivolgerci alla casa di produzione Red Film. Bene, un giorno mi chiama il produttore e mi dice in romanesco “Ah signo’ stia tranquilla che suo nonno ne esce benissimo.”
Il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce ha replicato (fonte Apcom):
E’ una fiction: non è nè una biografia nè un documentario … Da parte nostra non c’è stato lo spirito di fare di un bandito un eroe, ma di raccontare una storia. L’immagine che esce fuori di Girardengo è positiva, non ha complicità nel nascondere un latitante.
L’appuntamento con La leggenda del bandito e del campione è fissato su Raiuno oggi e domani alle 21.10.