Questa sera su Raiuno andrà in onda La baronessa di Carini, la fiction in due puntate (trasmesse il 14 e il 15 ottobre del 2007) per l’occasione rimaneggiata in un unico film tv, diretto da Umberto Marino, con Vittoria Puccini, Luca Argentero, Enrico Lo Verso, Lando Buzzanca, Lucia Sardo ed Emanuela Mulè.
La serie, ispirata allo sceneggiato Rai del 1975 con Ugo Pagliai e Janet Agren (che a sua volta riprendeva la storia da una ballata cinquecentesca), racconta la tragica e inquietante storia di Laura (Puccini), una bellissima donna siciliana che nel 1960, dopo aver vissuto per anni in un convento, viene data in sposa al prepotente e violento Don Mariano La Grua (Enrico LoVerso), barone di Carini.
La sua vita, destinata all’infelicità, cambia quando conosce il misterioso Luca Corbara (Luca Argentero), che è giunto in paese alla ricerca delle proprie origini. I due si innamorano perdutamente e decidono di scappare dalla località sicula prima di essere scoperti da Don Mariano, ma il fato è avverso …
Curiosità: la fiction è stata scritta da Anna Samueli (che ha anche creato il soggetto insieme a Lucio Mandarà), Lorenza Favella in collaborazione con Enrico Medioli; la fotografia è di Giovanni Cavallini; il montaggio è a cura di Roberto Siciliano.
Nelle note di produzione si legge:
Nel 1975 Arturo La Pegna produsse per la Rai con grande successo la prima versione dello sceneggiato “L’amaro caso della Baronessa di Carini”. Oggi a trent’anni di distanza il figlio Massimiliano La Pegna e Pietro Lama realizzano per Rai Fiction il remake della tragica vicenda della baronessa aderendo con entusiasmo all’idea di far rivivere una storia che il pubblico di allora ricorda ancora. Come molti spettatori, anche Massimiliano La Pegna ha impresso nella memoria alcune scene quali la mano insanguinata della baronessa e il motivo della ballata. Presente sul set da bambino durante le riprese ebbe svelati dal grande Adolfo Celi alcuni segreti del cinema, come il coltello di scena dalla lama retrattile. Convinto dall’idea che ancora oggi una storia così insolita possa conquistare la fantasia dello spettatore attuale come nei lontani anni Settanta, ha coinvolto nell’operazione anche Lucio Mandarà, che era stato allora sceneggiatore e che rappresenta un po’ la memoria storica della precedente produzione. A conferma del forte ricordo della storia della sventurata baronessa, anche Enrico Lo Verso, che interpreta il barone di Carini, ricorda la paura provata da bambino alla vista della mano insanguinata della baronessa uccisa. E un altro dei protagonisti, Lando Buzzanca (Don Ippolito), parla della Sicilia vera, piena di mistero, indecifrabile. Assieme a Rai Fiction si è deciso di modificare l’epoca della storia: la prima Baronessa di Carini si svolgeva agli inizi dell’800 durante l’epoca napoleonica mentre la nuova versione è stata spostata al 1860, epoca che permette di chiarire maggiormente la situazione storico politica della Sicilia. Altra differenza con lo sceneggiato sono le location: allora le riprese non vennero effettuate in Sicilia ma solo nel Lazio. Diversa l’impostazione produttiva della nuova miniserie, le cui riprese sono durate circa nove settimane nella primavera 2007. Le riprese si sono svolte nel Lazio e in Sicilia utilizzando diversi palazzi per ambientare tutte le ricchissime scene di palazzo La Grua, dimora dei Baroni di Carini. Nel Lazio le riprese sono state effettuate a Palazzo Massimo ad Arsoli, circa 60 chilometri da Roma, la cui struttura risale al decimo secolo: era proprietà dei Benedettini ed è poi passato alla famiglia romana dei Massimo. Lì è stata ricostruita parte del palazzo La Grua, in particolare la camera da letto di Laura, il suo salottino, una veduta del giardino, la foresteria. A Roma, negli studi di Cinecittà sono state ricostruite invece le stanze e alcuni interni del castello cinquecentesco di Carini per realizzare le scene dei flash back e alcune scene d’amore tra Laura e Luca. Sempre nel Lazio, a Oriolo Romano e a Nepi, sono state girate tutte le scene della caverna dei Beati Paoli. Il 2 aprile sono iniziate le riprese in Sicilia in alcune delle più belle ville dell’isola: Villa de Cordoba a Palermo, utilizzata come ingresso del palazzo La Grua per la sua splendida facciata, Villa Palagonia a Bagheria, dove sono ambientati alcuni corridoi, Villa Wirz a Partanna, usata per i giardini particolarmente rigogliosi e per i viali usati dai cavalieri, lo splendido Palazzo Mirto in cui sono state girate le scene della sala da pranzo e del salone dei ricevimenti della sontuosa dimora dei Baroni di Carini. Il castello di Mussomeli che tra l’altro è stato in passato proprietà di Cesare Lanza, padre di Laura divenuta baronessa di Carini, è stato usato come immagine e location del castello abbandonato dove nel ‘500 si compì il destino della baronessa. Altre scene sono state girate nella chiesa dello Spasimo a Palermo e nella chiesa della Martorana mentre alcuni degli splendidi esterni hanno come sfondo la piana degli Albanesi e la campagna vicino alle rovine del castello di Cefalà Diana. La troupe si è quindi trasferita a Erice che è stata usata come set del paese di Carini. Nel cast vi sono molti attori di origine siciliana non solo tra gli interpreti principali (Buzzanca, Lo Verso), ma anche negli altri ruoli al fine di sottolineare e mantenere il colore di questa regione così particolare. Tra gli aneddoti, un’inaspettata neve primaverile caduta su Arsoli durante le riprese, e la carrozza della baronessa già utilizzata dal regista Luchino Visconti nelle scene del mitico “Gattopardo”