Ieri sera sono andati in onda altri due episodi de Il Commissario Manara. Ne Il raggio verde, il commissario Manara è chiamato dal questore per risolvere il caso del furto da un museo di un monile d’età etrusca, definito anche raggio verde. Il tempo non è mai troppo: Luca (Guido Caprino) infatti dovrà occuparsi anche dell’indagine della morte di un uomo trovato sotto il fondale con attorno alla vita i pesi di un sub. Ginevra (Jane Alexander), facendo una prima analisi,spiega che l’uomo è morto da due giorni e che prima di essere gettato in acqua è stato colpito in testa.
Lara (Roberta Giarrusso)finalmente chiarisce con Luca: gli chiede scusa per averlo trattato male e promette di sotterrare l’ascia di guerra. Lara Rubino e l’agente Serena Sardi (Lucia Ocone) si occupano dell’indagine del monile scomparso. Lara, dopo aver interrogato la responsabile del museo e aver controllato il luogo del furto, si confida con la collega e afferma che le piace il commissario ma che a lui piacciono le gatte morte(si riferisce a Ginevra).
Ginevra scopre con l’autopsia che l’uomo era morto già prima di cadere in acqua. Lara ha un piacevole incontro: Massimo Cenci (Luca Calvani), amico di vecchia data e figlio di una delle famiglie più importanti del luogo. Si hanno le generalità della vittima, che era un trasportatore di pesce sposato e con piccoli precedenti penali. Massimo non perde tempo e invia delle rose a Lara.
Viene interrogata la moglie della vittima, che non si era preoccupata della sua assenza perchè non era il tipo che chiamava per rassicurare. Inoltre, dice che il marito non aveva un buon carattere e frequentava brutte compagnie. La zia di Lara, Caterina (Valeria Valeri), scopre che la moglie della vittima, da anni aveva una relazione con un pescatore. Lara e Luca vanno ad interrogare l’uomo e lo trovano in compagnia della moglie della vittima. Il pescatore aveva a che fare con la vittima, e insieme a lui era stato arrestato per traffico illecito di materiale di contrabbando. Nonostante ciò, il pescatore viene rilasciato.
L’agente Sardi viene a conoscenza del fatto che la responsabile del museo, la notte del furto, non era andata al convegno, ma non avrebbe potuto fare il furto, perchè aveva trascorso la notte con l’ex marito. Lara e Luca vanno ad interrogare l’ex marito della donna, che conferma di aver passato la notte con lei.
I due incontrano Massimo. Viene ritrovato il furgone che guidava la vittima sul quale sono stati trovati dei vasi etruschi. Lara e Luca pensano che le due indagini siano intrecciate e che il pescatore sospettato abbia avuto un ruolo nel furto del raggio verde. Prendono in prestito la barca da Massimo e si avvicinano alla barca dell’amante della moglie della vittima, dove non riescono a trovare alcuna prova utile. I due cercano di ritornare a riva e Luca ne approfitta per far un bagno, tirando a sè la collega. Vengono recuperati da Massimo e dallo yacht dell’ex marito della responsabile del museo. I due vengono a conoscenza che quest’ultimo conosceva la vittima. I due scoprono che ad aver preso il raggio verde è stato proprio lui perchè pieno di debiti,il quale ammette non solo di aver architettato il furto per poter sollevarsi da questa situazione, ma anche di aver compiuto l’omicidio.
Nel secondo episodio dal titolo Reazione a catena, Lara esce con Massimo nonostante il suo pensiero sia rivolto a Luca. S’indaga sulla denuncia della scomparsa di un ricercatore e documentarista della natura da parte della moglie. Si scopre durante l’indagine che l’uomo è stato trovato morto all’interno di un auto. Sembra essere un incidente, ma in realtà non è cosi. Vengono posti sotto sequestro alcuni video. In uno di questi viene scoperto un taglio del nastro che potrebbe incriminare l’assassino. Luca e Lara vanno ad interrogare l’uomo che ha un laboratorio di cinematografia ma giusto in tempo lo salvano da un incendio. Lara rimane all’interno del laboratorio svenuta nell’intento di salvare il cane dell’uomo e viene portata fuori da Luca. In stato di shock, Lara lo bacia e poi si ravvede. L’incendio è di natura dolosa ed è presente il video mancante. Manara sospetta dell’ uomo che contaminava la laguna con materiale inquinante e che scoperto e ripreso dal ricercatore l’aveva ucciso per non avere grane ma quest’ultimo, dopo essere stato catturato sostiene di aver appiccato l’incendio, ma di non aver ucciso il ricercatore. Inotre spiega il motivo del gesto che era dato proprio da quel video incriminatorio con cui il titolare del laboratorio lo ricattava. I due vanno al laboratorio dove trovano tracce di sangue. In ospedale l’uomo confessa: era stato lui a tagliare un pezzo del video per ricattare l’uomo (perchè aveva bisogno di soldi). Il ricercatore se n’era accorto e dopo una loro lite furiosa tra i due, in cui qest’ultimo aveva sbattuto la testa cadendo a terra morto, questi aveva trascinato il cadavere nell’auto inscenando un incidente.
Luca e Lara possono finalmente godersi una piacevole serata in spiaggia, entrambi con compagnie diverse, lui con Ginevra, lei con Massimo.