Domani sera alle 21.20 su Raiuno va in onda Il bambino sull’acqua, il film tv drammatico diretto da Paolo Bianchini, scrittoda Francesco Ranieri, Martinotti Antonio Cosentino ed Emanuela Del Monaco, prodotto da Iter Film e Rai Fiction, già trasmesso con buoni risultati nel 2006.
La fiction, ispirata ad un fatto realmente accaduto e interpretata da Beppe Fiorello, Vittoria Belvedere, Mattia D’Alesio, Valeria Fabrizi, Siddartha Brucchieri e Francesco Salvi, racconta la storia di Valentino, un bambino colpito da una grave malattia, e della sua famiglia, disposta a tutto pur di farlo stare bene.
La storia. Antonia (Belvedere), una donna emancipata e determinata, e suo marito Renzo (Fiorello), gran lavoratore, hanno un figlio, Valentino (D’Alesio), che viene colpito da una rara forma di Asma. Antonia, per star vicina al bambino deve lasciare il suo lavoro e Renzo di conseguenza deve lavorare il doppio per guadagnare i soldi necessari per pagare le analisi e le cure per il figlio.
Quando tutto sembra andare per il peggio, il rapporto coniugale è in crisi, Vale non migliora e l’unica persona che li aiuta è la mamma di Renzo, Pipa, si accende una speranza: durante una gita in mare il bimbo non manifesta crisi d’asma. Antonia, che si documenta in tutti i modi per capire come mai suo figlio per un giorno sia stato bene, decide di costruire una barca e andare a vivere sull’acqua, senza scendere più a terra, per non creare più a Valentino situazioni che possano provocargli il malore. Antonia e Renzo, che finalmente vedono la luce, lasciano tutto per iniziare una nuova vita, osteggiati dai più e sostenuti solo da Morano (Brucchieri), pediatra del bambino e Viezzi (Francesco Salvi), un ingegnere navale.
Una volta ultimata l’imbarcazione (chiamata Speranza), grazie alla solidarietà della gente, che col tempo ha imparato a conoscerli e a voler bene alla famiglia, Renzo, Antonia e Valentina prendono il largo e iniziano una nuova vita.
Dice Paolo Bianchini, regista della fiction, girata per una settimana nelle corsie del Policlinico Umberto I di Roma e per quattro in varie località nei pressi di Cervia:
L’ispirazione viene da un fatto vero. Abbiamo in parte romanzato la vicenda per esigenze di resa scenica e l’abbiamo trasferita dal Piemonte alla Romagna per comodità di location: solo qua, oltre ad avere vicini mare e canali, c’è la tranquillità necessaria per allestire in un giardino privato, in mezzo a due case, un mini-cantiere navale. E qua abbiamo trovato senza troppe difficoltà quattro imbarcazioni, una solo abbozzata, una costruita a metà, una terza da usare per gli interni e l’ultima, completa, da mettere finalmente in acqua, per mostrare l’evoluzione del mitico monoalbero “Speranza” sul quale partiranno madre, padre e figlio al termine del film.
Se volete vedere una storia di speranza, se cercate un racconto ricco di buoni sentimenti, non perdetevi domani sera alle 21.20 su Raiuno Il bambino sull’acqua.
ciao io sono giulia e sono stata molto commossa a vedere qul film e sapere che era una storia vera a me mi a fatto molto tenerezza quel bambino malato io voglio solo dirvi e voglio lasciare un mess a tutti che le persone prima si conoscono e poi in cxaso si giudica in quel caso le persone che nn vi rispettavano e xk nn vi conoscevano e anche xk sapevano che c’era vostro figlio malato e qnd vi giudicavano adesso io vi lascia con un grosso abraccio e se avete bisogno questa famiglia ditelo che vi manderemo subito degli aiuti spero che stiate benea presto ciao cao giulia un bacione tvb